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Formia / Verso le elezioni amministrative, Ciaramella: “Il Pd non deve isolarsi ma aprirsi alla società” [VIDEO]

FORMIA – Il Partito Democratico che governa l’Italia, la Regione Lazio e l’amministrazione provinciale di Latina non può rimanere spettatore inerme nel quadro politico-amministrazione in evoluzione a Formia. Che si voti alla scadenza del mandato elettorale nella primavera del 2023 o anticipatamente qualora l’amministrazione del sindaco Paola Villa dovesse implodere improvvisamente. A dirlo è Gennaro Ciaramella, il presidente dell’assemblea degli iscritti del Pd che, nell’ambito di un aspro confronto in corso all’interno del partito a Formia (l’altra sera c’è stata una lunga assemblea in video conferenza), prende nettamente le distanze dalla posizione – a quanto pare molto isolata – del capogruppo consiliare Dem Claudio Marciano che prova l’orticaria quando gli si prospetta di sostenere “ammucchiate” qualora la Giunta Villa dovesse gettare la spugna o fosse costretta alla resa a fine mese in occasione dell’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Ciaramella la sua “filosofia pensiero” l’ha esternata in un’interessante intervista video in cui prende le distanze dalla posizione di Marciano che non vuol minimamente sentir parlare di future alleanze elettorali con “pezzi” dello schieramento opposto, insomma con Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.

“Claudio è una risorsa del nostro partito anche se non è nostro iscritto – ha subito osservato il presidente dell’assemblea Dem di Formia – Posso rassicurare che il nostro capogruppo se dovesse essere chiamato a sottoscrivere una mozione di sfiducia contro l’attuale sindaco Villa sarà il primo a farlo. Il nostro voto sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio sarà naturalmente contrario, per certi versi dovuto perché la maggioranza ha palesato la peggior dimostrazione di chiusura prima bocciando i nostri emendamenti e quelli delle altre minoranze alla proposta di bilancio di previsione e poi dirottando a favore dell’organizzazione manifestazioni e iniziative spettacolari di scarso seguito e interesse i fondi invece stornati per far fronte all’emergenza Covid”. Ciaramella in merito al dibattito politico in corso sostiene che “Claudio sbaglia boccia aprioristicamente la validità di un futuribile progetto elettorale che veda tutte insieme le migliori energie politiche della città”. L’esponente Dem non lo definisce un governo di “salute pubblica” ma… quasi: “Formia ha bisogno dell’apporto delle migliori competenze in grado di farla ripartire. Il Pd non può recitare in futuro un ruolo di un partito di testimonianza e basta. Il nostro elettorato non ce lo perdonerebbe”. Nel pensiero, lungimirante, del giovanissimo Ciaramella sembra scorgere quello dell’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che, alla stessa stregua del presidente del partito, invoca “un po’ di coerenza. L’Ancien Régime non può valere per una stagione ed essere conveniente per un’altra. Molti degli amici che sono collocati nel centrodestra – osserva Ciaramella – sono gli stessi che stavano con noi, seppur in alcune liste civiche, alle amministrative vinte del 2013. Non dobbiamo nasconderci dietro un dito quando ricordo che altri amici – Ciaramella si riferisce al gruppo di Forza Italia? – ci consentirono di sopravvivere (e male) a noi stessi in occasione dell’approvazione del bilancio 2017, delibera che non votarono invece rappresentanti della stessa maggioranza (il gruppo consiliare di Sinistra e Libertà in cui era stato eletto lo stesso Ciaramella). Sandro Bartolomeo ha ragioni da vendere quando sostiene che autoescluderci in questa delicata fase storica ed amministrativa significherebbe compiere un imperdonabile atto di masochismo politico. Il Pd e il centrosinistra hanno governato Formia quasi ininterrottamente dal 1993 ma non possono permettersi di avere in futuro percentuali di voto da prefisso telefonico o di fare la stessa fine del partito di Fondi. Naturalmente la cornice entro la quale dovrà essere formalizzata un’eventuale intesa politico-elettorale sarà costituita solo ed esclusivamente dal programma per permette alla città, attraverso un rilancio dell’azione amministrativa di un comune allo sbando, di rilanciarsi ancora”.

Ciaramella crede molto in quello che dice, lo afferma con un’invidiabile maturità politico-culturale nonostante la sua giovanissima età e sostiene che il Pd, capace di ringiovanire i quadri dirigenti con la sua elezione alla presidenza e di Luca Magliozzi alla segreteria dell’unico circolo (dopo la soppressione di altri due esistenti sul territorio, sarà “in grado di fare sintesi al suo interno”. Nell’intervista Ciaramella si sofferma anche sui “dolorosi” commissariamenti parte del Pd regionale del partito uscito con le ossa rotta alle amministrative di Fondi e Terracina (“Matteo Marcaccio e Carmela Cassetta sono state le migliori scelte che il Senatore Astorre e la direzione regionale avrebbero potuto effettuare”) e, infine, sulla richiesta di auto commissariamento avanzata da un gruppo di iscritti e di militanti del Pd di Gaeta: “Secondo me è un’istanza che non poggia su alcuna valida motivazione e soprattutto non serve a nulla – ha concluso Ciaramella – per contribuire al rilancio del partito in quella città”.

VIDEO Intervista a Gennaro Ciaramella