CASSINO – Un’assemblea che ha avuto significato particolare quella che si è svolta sabato pomeriggio per la Banca Popolare del Cassinate, un’assemblea organizzata nell’ambito del settantesimo anniversario della fondazione della banca, celebrato, nei mesi di gennaio e febbraio, con diversi importanti eventi istituzionali. L’assemblea dei Soci, per quanto sia anche un adempimento necessario, previsto dalla legge, è sempre stata un evento centrale nella vita della Bpc, preparato con grande cura. Ha rappresentato un’occasione imprescindibile di incontro e di confronto con i Soci, non solo finalizzata ad approvare il bilancio di esercizio, ma anche per “tracciare un bilancio” del percorso fatto e programmare il futuro alla presenza degli 2000 soci, funzionari e dipendenti “Se l’Assemblea è sempre stata un momento importante nella vita della banca, quest’anno, settantesimo anniversario dalla fondazione, lo è ancora di più: con i nostri soci – ha dichiarato il Presidente Vincenzo Formisano – Vogliamo riaffermare lo spirito della Bpc, che affonda le sue radici nella tradizione delle banche popolari e nella storia della nostra banca. Una banca che non mira esclusivamente al profitto, ma anche alla creazione di valore per i soci e per la comunità di riferimento attraverso una presenza attiva e concreta sul territorio. I nostri soci, linfa vitale della BPC, da settant’anni (dalla fondazione ad oggi) ricevono puntualmente ottimi dividendi, ponendo il nostro istituto tra le pochissime realtà in Italia capaci di tali performance. Anche quest’anno, dopo l’approvazione del bilancio da parte dell’Assemblea, saranno distribuiti ai soci oltre 5 milioni e mezzo di euro di dividendi. Una cifra che concorre ad un altro dato importante, ovvero il valore distribuito su tutto il territorio e che è di oltre 32 milioni di euro. La nostra banca vuole essere presenza attiva e concreta sul territorio, così come è nella tradizione delle banche popolari” Importante novità, l’asssemblea dei soci 2025 si è tenuta nel riqualificato teatro Manzoni di Cassino, una scelta, relativamente alla location , che ha voluto testimoniare l’impegno della banca per la cultura. Non è un caso che la Bpc abbia sostenuto l’attività del Teatro fin dalla sua riapertura e, oggi, continua ad essere partner del Manzoni che, ormai, costituisce davvero il cuore pulsante della città di Cassino per i tanti eventi culturali e di spettacolo che ospita ed è diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati di cinema e teatro e un luogo di socializzazione. Se per celebrare il settantesimo anniversario della fondazione della banca c’è stato anche uno speciale annullo filatelico dedicato a questa importante ricorrenza, l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2024. Evidenzia una banca in salute e in crescita, con un prodotto bancario superiore ai 2 miliardi di euro e con un livello di patrimonializzazione (CET1 Ratio pari al 20,38%) ampiamente superiore alle soglie applicate dall’autorità di vigilanza ed espressione di solidità. Un bilancio che testimonia l’attività di una banca che non mira solo al profitto, ma punta ad un equilibrio tra risultati economici e ruolo sociale sul territorio. Il bilancio 2024
“I numeri – ha spiegato ai soci Formisano – sono importantissimi e i risultati economici sono fondamentali. L’obiettivo di una banca è avere i bilanci in ordine, fare utili, raggiungere risultati. Ma questo non basta. E, soprattutto, ci sono diverse strade per raggiungere gli obiettivi di budget. Noi, ad esempio, abbiamo scelto di rimanere fedeli allo spirito e alla tradizione delle banche popolari e, pur sviluppando un’importante presenza online (sia con i servizi di internet banking sia con la banca online Io in banca), manteniamo una capillare rete di filiali e ATM su tutto il territorio. Ridurre il numero di filiali sarebbe certamente un risparmio, ma quanto è importante, per i residenti dei piccoli centri, poter accedere agevolmente ai servizi bancari? E qui si deve scegliere: far crescere solo i numeri o mettere al primo posto le persone? Far lievitare solo i bilanci o garantire un servizio alle persone? La nostra scelta è chiara. Le persone e le relazioni vengono prima di ogni altra cosa”.
“L’altro punto che ci sta particolarmente a cuore – ha aggiunto il Direttore Generale Roberto Caramanica – e che rappresenta un po’ il coronamento del tradizionale impegno della banca per la collettività, è rappresentato dai temi riassunti oggi nell’acronimo ESG, Environmental, Social and Governance, termini traducibili in italiano come Ambientale, Sociale e di Governance. Si tratta dei tre fattori fondamentali per valutare la sostenibilità di un’azienda e che oggi sono la nuova sfida delle banche, individuate come lo snodo fondamentale per la transizione verso un’economia più green e una società più attenta all’inclusione, alle pari opportunità, al rispetto e alla tutela dei diritti. Oggi l’impegno degli istituti di credito in questo ambito è particolarmente impattante e chiede un cambio di passo significativo. La Banca Popolare del Cassinate è stata in qualche modo in anticipo sui tempi, redigendo già dal 2016 un report di sostenibilità, pur non essendo ancora obbligata dal punto di vista normativo a realizzare questo tipo di documento. Anche quest’anno presenteremo il report all’Assemblea: un documento con caratteristiche nuove rispetto agli anni precedenti perché abbiamo già applicato, ove possibile, i nuovi standard di rendicontazione “volontari” emanati dall’EFRAG, allineandoci alle best practice attuali vigenti. E’ una pubblicazione che doverosamente presentiamo per raccontare un anno intenso che, tra le altre cose, ci ha visto aprire una prestigiosa e importante nuova sede a Roma: una scelta che non ci allontana dal territorio, ma con la quale vogliamo portare anche nella capitale lo stile della BPC”.
Una banca con tanti punti di forza? “Sicuramente – ha risposto Caramanica – la solidità patrimoniale, la redditività, l’efficienza operativa e la produttività, legata, quest’ultima, soprattutto all’attività di intermediazione tradizionale, quella che rappresenta il core business della nostra banca e alla quale rimaniamo fedeli, mantenendo uno stile di prudenza e di attenzione tramandatoci da chi ci ha preceduto nei settanta anni di storia dell’istituto e che ci ha tenuti al riparo da errori di gestione che potessero compromettere la stabilità aziendale. C’è però un altro punto di forza, non misurabile in termini monetari ma non meno importante: è la cura con cui la nostra Banca sceglie la propria clientela, quella con cui poter coltivare una relazione di lungo periodo reciprocamente proficua. Il nostro personale fornisce quotidianamente e con professionalità assistenza e consulenza, soprattutto a famiglie e piccole imprese del territorio di riferimento e anche alle persone finanziariamente meno alfabetizzate. E i nostri clienti premiano questo stile, tanto che sul territorio (ad esclusione ovviamente delle aree ove insistono le filiali di più recente apertura) abbiamo una rilevante quota di mercato: ad esempio, il rapporto tra numero di sportelli e comuni presidiati si attesta al 23,1% e in provincia di Frosinone siamo secondi solo rispetto ad un grande istituto nazionale». L’altro punto di forza della BPC sono i soci che, al 31 dicembre 2024 hanno quota 2010, per la quasi totalità privati, famiglie, semplici cittadini, professionisti.
“Siamo la banca popolare della provincia con il più alto numero di soci. E sono tante le richieste che arrivano alla banca da parte di aspiranti nuovi soci – spiega Formisano – . Come ricordato in precedenza, ogni anno, i nostri soci percepiscono i dividendi, che rappresentano un’importante immissione di ricchezza sul territorio e un’ottima remunerazione per i risparmi che i soci decidono di investire in azioni della BPC. Azioni che, inoltre, sono prontamente rimborsabili a coloro che ne fanno richiesta”. E in occasione del settantesimo anniversario della costituzione della banca, si guarda al passato e si pensa al futuro. Oggi la banca opera in un mondo completamente diverso da quello di 70 anni fa, quando la BPC iniziò la sua attività. Un mondo in cui, secondo Formisano, c’è però ancora molto spazio per le piccole banche e per le banche popolari: “Il primo desiderio è che la BPC resti una banca popolare, autonoma e di territorio. Oggi c’è una forte spinta verso le aggregazioni bancarie, e le grandi banche sembrano avere più spazio e maggiori possibilità. La verità è che le grandi e le piccole banche possono felicemente convivere, perché hanno target diversi e diverse fette di mercato. Certamente oggi, per le piccole banche, è necessario ottenere economie di scale e lo possono fare solo creando sinergie e partnership. Ciò che conta è la solidità e la competenza della governance, la capacità di compiere scelte strategiche adeguate, l’attenzione alle tecnologie ma anche e soprattutto le risorse umane, che sono ciò che garantisce il vantaggio competitivo delle piccole banche, ovvero il rapporto fiduciario con il cliente, la relazione e la conoscenza personale, l’eliminazione delle asimmetrie informative. Sono convinto che grandi banche e piccole banche possano convivere e che tecnologia digitale e rete fisica possano sostenersi reciprocamente e coesistere in un modello ibrido vincente: in linea con la nostra capacità innovativa, vogliamo creare un polo bancario che possiamo definire “phygital”, fisico e digitale”.
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