LATINA – Il congresso della federazione del pd della provincia di Latina ha confermato Omar Sarubbo segretario provinciale ed ha eletto Carmela Cassetta nuovo presidente dell’assemblea, che prende il posto dell’uscente Matteo Marcaccio. Casssetta è consigliere comunale di Santi Cosma e Damiano ed è stata presidente del parco regionale Riviera d’Ulisse. “Il congresso del Partito Democratico della Federazione di Latina è stato un momento vero, intenso, partecipato – ha commentato – abbiamo discusso, ascoltato, scelto. Abbiamo costruito, insieme. Essere eletta Presidente dell’Assemblea Provinciale è per me un onore profondo, ma soprattutto una responsabilità che sento tutta. Grazie al Partito Democratico, che è per me una grande casa politica e umana. Grazie alla mia comunità, che non smette mai di sostenermi. Grazie alla mia famiglia, che è sempre il mio punto fermo, anche quando tutto è complicato. Auguro buon lavoro al Segretario Omar Sarubbo, a tutta la dirigenza, agli iscritti e agli amministratori che ogni giorno rendono vivo questo partito. Continuiamo a camminare insieme, con passione, cura e rispetto. Per un partito di ideali e concretezza. Sempre dalla parte giusta”.
Un intero capitolo della mozione presentata da Sarubbo è dedicata alla legalità, che come emerso dall’incontro con il capogruppo nella Commissione parlamentare antimafia Walter Verini, tenutosi nei giorni scorsi a Formia, rappresenta per il pd provinciale e per lo stesso segretari Sarubbo una “precondizione” dell’agire politico. Verini aveva auspicato che in ogni circolo ci fosse una figura addetta alla legalità, indicazione raccolta dalla Federazione che si è impegnata tra l’altro a promuovere un coordinamento provinciale per la legalità e ad una campagna sul riutilizzo dei beni confiscati.
Nello specifico si tratta di una parte della mozione a cui hanno collaborato direttamente i circoli del pd del sud Pontino ed il consigliere comunale di Formia Luca Magliozzi. La riportiamo integralmente qui di seguito.
Legalità e sicurezza
“La provincia di Latina è da tempo terreno fertile per gli affari loschi della criminalità organizzata. Le relazioni della DIA confermano la presenza simultanea di camorra, ’ndrangheta e clan locali, attivi nel narcotraffico, nell’usura e nel controllo di settori strategici come edilizia e logistica agroalimentare. Le 447 Segnalazioni di Operazioni Sospette registrate nel primo semestre 2024 (+16%) rappresentano l’incremento più alto nel Lazio. Il caso del Comune di Aprilia – sciolta per mafia nel 2025 dopo l’operazione “Assedio” – dimostra che l’infiltrazione non colpisce solo l’economia, ma mina le istituzioni democratiche e la vita amministrativa degli enti locali. Anche nel Sud Pontino la presenza dei clan è stabile e documentata. Operazioni come “Alba Pontina”, “Game Over”, “Reset” e “Anni 2000” hanno svelato legami profondi tra criminalità, interessi economici e fragilità istituzionali nel nostro territorio.
Le mafie non sono solo un problema giudiziario: rappresentano un freno strutturale alla crescita economica, al lavoro regolare, alla libertà d’impresa, alla qualità dei servizi. L’infiltrazione nel tessuto produttivo distorce il mercato, soffoca le realtà oneste, inquina la pubblica amministrazione. Senza legalità, non c’è sviluppo. Ecco perché la Federazione provinciale del Partito Democratico ritiene la legalità una priorità assoluta: un terreno su cui rilanciare un impegno deciso e permanente”.
Un Coordinamento Provinciale per la Legalità
“Per dare continuità e struttura all’azione politica su questo fronte, proponiamo l’istituzione di
un Comitato Democratico Provinciale per la Legalità e la Sicurezza che coinvolga in primo
luogo i nostri Circoli, ma anche amministratori, realtà sociali, sindacali e civiche. Il suo obiettivo
sarà duplice: da un lato, monitorare le dinamiche e le criticità nei diversi territori; dall’altro,
costruire e promuovere proposte politiche su scala provinciale, a partire dalle seguenti linee di
intervento prioritarie”.
Linee di intervento:
“a) Rafforzare i presìdi di legalità e la capacità investigativa sul territorio provinciale.
La presenza strutturale della criminalità organizzata nella nostra provincia impone un salto di
qualità nella presenza dello Stato e nelle risorse a disposizione di chi è chiamato a contrastare
questi fenomeni. In questi anni, molti circoli del Partito Democratico hanno avanzato proposte
che vanno in questa direzione: il potenziamento della Questura di Latina elevandone il livello,
la sede della Squadra Mobile nel Sud Pontino, una sede operativa della Direzione Investigativa
Antimafia nella nostra provincia. Ora serve aprire un’interlocuzione costante con i nostri
parlamentari per individuare la strada più efficace da intraprendere. Questo confronto dovrà
servire a portare il tema nelle sedi parlamentari e della Commissione Antimafia per far
emergere la reale portata della problematica e costruire soluzioni all’altezza della sfida che la
nostra provincia sta affrontando.
b) Una campagna sul riutilizzo dei beni confiscati.
I beni sottratti alle mafie sono il simbolo più tangibile del ritorno della legalità. Eppure, troppo
spesso restano abbandonati, inutilizzati o sottratti alla comunità.
Per questo serve una campagna su scala provinciale, per censire tutti i beni non ancora
riutilizzati, stimolare e sostenere i Comuni nell’attivazione progetti di recupero e favorirne il
riutilizzo a fini sociali, educativi o culturali.
c) Proposte amministrative per prevenire le infiltrazioni e sostenere l’economia sana.
Il tema della legalità va imposto con forza nell’agenda dei Comuni, anche attraverso
l’applicazione concreta del Protocollo per la regolarità e la sicurezza degli appalti approvato in
Provincia su nostra iniziativa. Strumenti come questo devono diventare punto di riferimento
per introdurre criteri chiari che escludano dai bandi soggetti legati a circuiti opachi o privi di
adeguate garanzie, e al tempo stesso incentivare e tutelare le imprese sane.
d) Un progetto provinciale contro il caporalato
La tragedia di Satnam Singh ha riportato alla luce, con brutalità, la realtà dello sfruttamento e
del lavoro irregolare nelle campagne pontine. Serve un piano provinciale di contrasto al
caporalato, valorizzando anche strumenti esistenti come la Rete del lavoro agricolo di qualità o
le white list delle Prefetture. Non basta l’indignazione: servono regole, controlli e tutele che
rendano visibile la presenza dello Stato e proteggano chi lavora e chi fa impresa nel rispetto
della legge.
Il Governo Nazionale appare paralizzato, ed è imperativo che il Partito Democratico assuma un
ruolo proattivo, avanzando proposte più puntuali e pressanti. L’obiettivo è il miglioramento e
il potenziamento della dotazione finanziaria per le leggi esistenti in materia di contrasto al
fenomeno del caporalato e di ogni altra intollerabile forma moderna di schiavitù. Ad
esempio: Legge 29 ottobre 2016, n. 199, recante “Disposizioni in materia di contrasto ai
fenomeni del caporalato e dello sfruttamento lavorativo” e Legge Regionale 14 agosto 2019, n.
18, intitolata “Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello
sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”.
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