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Latina / Inchiesta Metro, cadono le accuse per l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo

LATINA – Truffa aggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e falso. Nonostante la gravita delle ipotesi di reato configurate dalla Procura di Roma, non si svolgerà alcun processo a carico dell’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo e per altre otto persone relativamente alle presunte anomalie e inadempienze che avrebbero caratterizzato il progetto di finanza per realizzazione – mai concretizzatosi peraltro – della metropolitana leggera del capoluogo pontino. Il Gup del Tribunale di piazzale Clodio, Valerio Savio, al termine dell’udienza preliminare , ha prosciolto i nove indagati applicando la prescrizione nel frattempo intervenuta. E’ stato anche revocato il sequestro dei beni operato all’epoca nei confronti dell’ex sindaco Zaccheo, sfiduciato esattamente dieci anni fa dalla sua maggioranza di centro destra dopo la messa in onda del video taroccato dal tg satirico “Striscia la Notizia” in cui sembrava chiedere una raccomandazione a favore della figlia all’appena eletta governatrice del Lazio Renata Polverini.

L’ex sindaco Zaccheo ha esternato la sua “grande soddisfazione” per l’esito positivo del processo in cui era coinvolto attraverso il suo storico legale, l’avvocato Leone Zeppieri. Si è trattato di una vicenda che si trascinava da anni e che tormentava profondamente il mio assistito, convinto da sempre di aver agito nell’interesse della città e della collettività pontina. La sentenza emessa al termine dell’udienza preliminare davanti il Gup Savio ha conferma, come abbiamo sempre sostenuto, l’infondatezza delle contestazioni formulate all’esito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Latina e successivamente trasfuse nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura della Repubblica di Roma”. Tecnicamente il Gup del Tribunale di Roma aveva emesso dapprima un’ordinanza con cui, “ritenuta l’indeterminatezza e la genericità delle imputazioni”, ordinava alla Procura di procedere alla riformulazione dei capi d’accusa, “individuando le specifiche condotte di ciascun imputato, la posizione soggettiva da ciascuno ricoperta ed il tempo in cui le stesse sarebbero state poste in essere”. Ma è arrivata ben presto la sentenza di proscioglimento attraverso la quale – ha commentato l’avvocato Zeppieri – è stata restituita all’ex Sindaco la sua onorabilità e la certezza, non solo morale, ma oggi anche giuridica, di aver sempre agito correttamente, nel pieno rispetto delle norme ed esclusivamente nell’interesse pubblico. Questa sentenza di proscioglimento potrebbe spianare (e di molto) la strada perché Zaccheo possa essere indicato dal centro destra unito (o almeno) quale candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative nel comune capoluogo. Se ne riparlerà nei prossimi giorni ma Zaccheo aveva già fatto intendere che sarebbe stato della partita alla testa del suo movimento civico.

Ad esprimere “soddisfazione” per il provvedimento del Gup Savio è la “Buona Destra” che, definendo Zaccheo “l’ultimo vero Sindaco della città di Latina”, attacca la maggioranza di Lbc. A contestare l’affermazione di Lbc di aver curato in cinque anni i mali di Latina sono Carlo Battaglia e Filippo Rossi:” Non pensiamo che ciò sia avvenuto. La biblioteca ed il teatro sono chiusi, la questione del “parco “ e i tanti ritardi e l’immobilismo che ha caratterizzato questa amministrazione non sono certamente il buon governo per la comunità di Latina. La Buona Destra Latina crede che la città sia pronta per un nuovo progetto in grado di coinvolgere persone credibili e competenti, un progetto composto, civile e affidabile lontano dai sovranismi e capace di realizzare finalmente un buon governo per la città di Latina che non saranno certo le forze civiche alleate alla sinistra a portare a termine e nemmeno quelle di estrema destra e sovraniste”.