GAETA – Mercoledì mattina, prima dell’”extra omnes” che nel pomeriggio ha aveva dato inizio al conclave nella cappella sistina, un luogo è diventato improvvisamente inaccessibile e blindato nel palazzo municipale di Gaeta, forse più della cappella michelangiolesca che ha dato alla Chiesa cattolica un nuovo pastore. I telefoni sono stati schermati e l’aula consiliare al primo piano del palazzo municipale di piazza XIX Maggio è diventata off limits. E una ragione c’era: il sindaco Cristian ed il dirigente “part time” del comune del dipartimento urbanistica e demanio, Pietro D’Orazio, hanno avuto un’impegnativa call con alcuni funzionari dell’Agcm, l’autorità di garanzia per il mercato e per la libera concorrenza, sulla futura gestione degli stabilimenti balneari della città. Da parte del comune di Gaeta nessun comunicato sull’esito di quest’incontro e così le bocche sono rimaste ermeticamente ben cucite. L’argomento naturalmente non poteva non essere il ricorso dell’amministrazione Leccese allo strumento dei progetti di finanza che l’Antitrust contesta aspramente e l’ha dimostrando impugnando al Tar – si attende la calendarizzazione della discussione del ricorso- i primi cinque assalti ad altrettanti lidi operati con altrettante delibere consiliari del 24 agosto 2024.
La maggioranza, tra non pochi distinguo interni, in consiglio lo scorso febbraio aveva approvato altre nove proposte di project financig che ora la stessa Agcm intende impugnare davanti il primo grado della magistratura e per questo motivo ha voluto avviare un doveroso confronto istituzionale con il sindaco Leccese ed il dirigente D’Orazio. E probabilmente da quest’ultimi due rappresentanti del comune di Formia l’Authority avrebbe voluto chiedere spiegazioni su un contradditorio aspetto: il comune di Gaeta ha avallato il via libera a 14 progetti di finanza da una parte e ha rinnovato le concessioni demaniali per gli stabilimenti sino all’autunno 2027 dall’altra. Che si stiano violando a Gaeta le procedure competitive (le gare d’appalto per intenderci) e i più “elementari principi di concorrenza” previsti dalla direttiva Bolkestein ne sono convinti i consiglieri comunali di opposizione Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano che, sottolineando come l’Agcm come detto continui a monitorare la legittimità degli atti amministrativi adottati dal consiglio comunale sulla futura gestione degli stabilimenti balneari, contestano apertamente il contenuto di alcune recenti decisioni (proroga sino al 2027 delle concessioni demaniali dei lidi) e dichiarazioni del sindaco Leccese (“Per le osservazioni sollevate dall’Agcm non mi preoccupo più di tanto perché so che sono tutte notizie strumentalizzate, trasmesse all’autorità da parte delle solite denunce ed esposti delle varie opposizioni cittadine”), consapevole – temono De Angelis, Scinicariello e Mitrano – che saranno ricorsi e molto probabilmente danni da risarcire ad ulteriore discapito dei cittadini di Gaeta e delle già provate casse comunali”. Le minoranze di centro sinistra temono che stia per scattare al comune di Gaeta “un corto circuito politico e amministrativo”. E motivano queste preoccupazioni. L’assessore Gallinaro in occasione del consiglio Comunale del 30 aprile scorso, alla domanda del Consigliere De Angelis sul perché non fossero indicati nel Rendiconto 2024 i 5 progetti di finanza approvati, rispose che il Comune “ha dichiarato l’evidenza pubblica, ma non è stato sottoscritto alcun contratto di project financing”.
E invece i primi 5 project financing approvati lo scorso agosto sono stati inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche e, se soltanto l’avvio delle procedure di gara legittimerebbe le “proroghe tecniche”, le stesse proroghe sono state “elargite” in assenza di presupposto giuridico. “ Restiamo in attesa di capire dove sia la verità… (pseudo)gare avviate o no? Se sì, perché – si interrogano i consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano – i progetti di finanza non sono stati inseriti nel rendiconto 2024? E se no, perché si continua a parlare di proroghe tecniche? In attesa di risposte che, siamo certi, non arriveranno, l’estate è ormai alle porte, i vecchi gestori operano “come nulla fosse accaduto” e la città torna a veder calpestata ogni forma di rispetto delle norme, delle finanze comunali (in attesa dei ricorsi) e, cosa più avvilente, delle istituzioni. Avevamo dato pubblicamente la disponibilità, alla maggioranza che governa Gaeta, ad individuare soluzioni concertate che tutelassero l’imprenditoria locale ed il turismo cittadino, che rispettassero però il concetto di “bene pubblico” e avessero riguardo dei cittadini gaetani, e soprattutto che fossero in linea con i dettami normativi – hanno concluso i tre rappresentanti di minoranza – La maggioranza di centrodestra ha preferito evitare il confronto con le opposizioni e tirare dritto con le proprie “soluzioni”, salvo poi accusare i Consiglieri Comunali di minoranza di non saper fare proposte, ma solo ostruzionismo. A tutto questo continuiamo a non rassegnarci e a stare dalla parte dei cittadini e di tutte quelle imprese che intendono operare nel rispetto delle leggi”