ITRI – Tutti vogliono avere in visita papa Leone XIV. Ad esprimere questo forte desiderio sono stati il parroco ed il vice sindaco con delega alla cultura di Carpineto Romano, don Gianni Macali ed Emanuela Massicci. Perché Carpineto? E’ il la comunità, incastonata ai confini di tre province, Latina, Frosinone e Roma, che ha dato i natali al pontefice cui si è ispirato Leone XIV. Papa Pecci era di Carpineto e per rendere alla sua sottovalutata azione pastorale sono arrivati nel suo paese d’origine Paolo VI nel 1966, san Giovani Paolo II Nel 1991 nel centenario della pubblicazione della rivoluzionaria enciclica sociale “De Rerum Novarum” e Benedetto XVI nel 2010 in occasione del bicentenario della nascita di papa Leone. Don Macalli ha rivelato ai cronisti di aver chiesto nei giorni scorsi, prima della scomparsa di Papa Francesco, al sindaco di Carpineto di contattare il vescovo competente per territorio, Monsignor Ambrogio Spreafico, di prenotare nel 2026 la visita del papa. Sarebbe dovuta essere quella di Papa Francesco. Ora a Carpineto tutti sperano che arrivi in visita il quarto pontefice della storia per rendere omaggio al suo predecessore, almeno per quanto riguarda il nome. Ed è in festa in queste ore per l’elezione di papa Prevost anche il Seminario pontificio collegio Leoniano di Anagni. Il Rettore, Padre Emanuele Giannone, spera nella visita del nuovo pontefice nella struttura realizzata nel 1897, a sei anni dalla promulgazione della “De Rerum Novarum”, proprio da papa Leone XIII. “Se non verrà – ha detto Gionnone – andremo noi da lui..”. Intanto – come abbondantemente riportato – in tanto sono rimasti sorpresi nel vede salire al soglio Pontificio il papà di Chicago divenatto missionario e vescovo nella lontana Perù. Si tratta di un Papa che si ispira a Sant’Agostino. E a Frosinone c’è chi segue le orme del filosofo poi diventato Santo. Le congregazione delle Suore Agostiniane che affonda le sue radici agli inizi dell’800, fondata da Madre Teresa Spinelli, che aprì, proprio nel capoluogo, la prima scuola pubblica femminile. Intanto Leone XIV ha ricevuto lo stesso stupore, mista a incredulità, che accompagnò il 16 ottobre 1978 l’elezione al solo pontificio di papa Giovanni Paolo II. Karol Wojtyla quanto Robert Francis (un nome che campeggia sempre e comunque) Devost non sono sati outsider folgorati all’ultimo scrutinio ma i candidati che hanno convinto subito cardinalizio. Che la Chiesa, dopo oltre duemila anni di storia, sia ancora capace di sorprendere e di rimanere unita lo sottolinea nell’intervista video allegata un conterraneo e bravo vaticanista, il collega Orazio La Rocca del quotidiano “La Repubblica” e del settimanale delle edizioni Paoline “Famiglia Cristiana”. La copiosa fumata bianca fuoriuscita dal camignolo della cappella Sistina – osserva La Rocca – è apparsa essere una scelta religiosa, politica e strategica a fronte dei disordini del mondo e delle inquietudini interne alla stessa Chiesa Nei suoi primi interventi pubblici – giovedì dal loggione della basilica Vaticana, venerdì mattina in occasione della Messa riservata ai cardinali celebrati nella cappella Sistina – Papa Leone ha dimostrato di non essere un pontefice di destra o di sinistra, conservatore o progressista. Papa Prevost deve fare altro nei prossimi anni. E lo ribadisce Orazio La Rocca: la nuova guida della Chiesa cattolica vuole essere il papa del governo, della ricucitura, della moderazione salda, capace di riportare ordine dentro e autorevolezza fuori. E la sua figura – aggiunge il collega vaticanista di Itri – puo porre un freno ad una certa diaspora dottrinale e mettere al servizio della Chiesa la sperienza pastorale e curiale, ma anche la conoscenza diretta dei problemi reali del sud del mondo a cui papa Francesco ha dato voce durante il suo pontificato iniziato nel marzo 2013. Papa Leone XIV può coniugare armonia e fermezza, spiritualità e visione e il coraggioso messaggio inaugurale, centrato sulla pace, non è solo una dichiarazione d’intenti ma soprattutto nell’anno giubilare dedicato alla speranza una strategia. La Chiesa aveva bisogno di unità – e lo ribadisce La Rocca – e l’elezione del papa al quarto scrutinio ha evidenziato come il collegio cardinalizio inseguivano un leader e, simboli a parte, forse l’hanno individuato beffandosi dei bookmakers e finanche dell’intelligenza artificiale