Ecomafie 2025: Latina tra le province più colpite dai reati ambientali, seconda nel Lazio e undicesima in Italia

LATINA – C’è poco da festeggiare nel nuovo Rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente: la provincia di Latina guadagna posizioni in classifica, ma si tratta di un triste primato. Con 613 reati ambientali accertati nel 2024, Latina è la seconda provincia del Lazio per numero di illeciti e sale all’undicesimo posto su scala nazionale. Un peggioramento significativo rispetto al 2023, quando si erano registrati 485 reati e la posizione in classifica era la sedicesima.

A livello regionale, il Lazio si piazza al quinto posto tra le regioni italiane con il maggior numero di crimini ambientali, con una quota del 6,4% sul totale nazionale. Peggio fanno solo Campania (6.104 reati), Puglia (4.146), Sicilia (3.816) e Calabria (3.215). I dati raccolti da Legambiente, grazie al contributo di tutte le forze dell’ordine, tracciano un quadro allarmante e in netto peggioramento: nel 2024 nel Lazio sono state denunciate 2.593 persone, con 30 arresti e 593 sequestri.

I crimini ambientali: un business criminale

Lo smaltimento illecito dei rifiuti, l’abusivismo edilizio, i reati contro gli animali e gli incendi boschivi sono i principali ambiti in cui si muovono le ecomafie. Le organizzazioni criminali hanno trovato nell’ambiente una nuova frontiera del profitto, sfruttando falle nei controlli, normative complesse e un sistema di vigilanza spesso sottodimensionato.

Nel 2024, ogni giorno nel Lazio si sono verificati oltre 7 reati ambientali: uno ogni tre ore e mezza. La Capitale, con i suoi 1.021 reati accertati, guida la classifica regionale e si piazza al quarto posto in Italia. Ma Latina segue con preoccupante costanza e registra una delle crescite percentuali più marcate: +26% in un anno.

Abusivismo edilizio e ciclo del cemento: Latina sul podio

Tra i settori più colpiti figura quello dell’abusivismo edilizio, specchio di una gestione del territorio spesso fuori controllo. In questo ambito, Latina si attesta al secondo posto nel Lazio, con 123 reati, dietro solo a Roma (138) e davanti a Frosinone (51), Rieti (46) e Viterbo (33). A livello nazionale, Latina è tredicesima.

Il dato conferma la storica vulnerabilità della provincia pontina alle speculazioni edilizie, spesso favorite da una mancata pianificazione urbanistica e da controlli discontinui. A livello regionale, i reati collegati al ciclo del cemento sono aumentati del 6,7%, con 746 casi e ben 2.439 illeciti amministrativi.

Rifiuti: l’emergenza continua

Il ciclo illecito dei rifiuti resta uno dei fronti più critici. Il Lazio è quarto in Italia per numero di reati in questo ambito, con un aumento del 33,5% rispetto al 2023: 848 casi, 1.070 denunce, 16 arresti e 295 sequestri. Latina è la seconda provincia più colpita della regione, con 219 reati, superata solo da Roma (300) e seguita da Frosinone (99), Viterbo (79) e Rieti (42).

Il dato è indicativo di una filiera dello smaltimento sempre più infiltrata da interessi criminali. Discariche abusive, trasporto illecito, gestione illecita dei rifiuti industriali e urbani sono al centro delle indagini, spesso condotte a fatica per la complessità delle dinamiche economiche e logistiche.

Animali e fauna: 417 reati nel Lazio

Rimane stabile il fenomeno dei reati contro gli animali. Latina registra 86 episodi, dietro solo a Roma (282), e molto sopra la media delle altre province laziali: Frosinone (16), Viterbo (17), Rieti (16). A livello regionale sono 417 i reati in questo ambito, con 376 persone denunciate e 138 sequestri.

Le violazioni vanno dal maltrattamento alla detenzione illegale di fauna selvatica, dal traffico di specie protette all’uccisione di animali per crudeltà. Un fenomeno meno eclatante di altri, ma non per questo meno grave.

Incendi: Latina al primo posto nel Lazio

Il dato più allarmante del report riguarda però gli incendi: Latina è in testa nel Lazio con 153 reati, seguita da Viterbo (70), Frosinone (50), Roma (37) e Rieti (34). Complessivamente nella regione sono stati registrati 344 incendi dolosi o colposi, con 28 persone denunciate, due arresti e 13 sequestri.

La provincia pontina si conferma quindi un territorio ad altissimo rischio, soprattutto nei mesi estivi. Incendi dolosi legati alla speculazione, alla pulizia illegale dei terreni o all’intimidazione criminale rappresentano un pericolo concreto per l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.

Il quadro nazionale: oltre 40mila reati ambientali in un anno

A livello nazionale, i numeri del Rapporto Ecomafia 2025 sono da record: 40.590 reati ambientali, con 37.186 persone denunciate, 225 arresti e 7.191 sequestri. La Campania resta la regione con la più alta incidenza criminale in ambito ambientale, seguita da Puglia, Sicilia, Calabria e Lazio.

Oltre ai reati ambientali in senso stretto, il report prende in esame anche le filiere agroalimentari, dove si registrano ben 46.358 illeciti penali e amministrativi. Frodi, sofisticazioni, violazioni igienico-sanitarie e commercio illecito di prodotti alimentari sono solo alcune delle violazioni registrate.