Formia / Borgo di Trivio, accensione del Ceppo natalizio, il calendario delle iniziative

FORMIA, Borgo di Trivio – Dopo aver inaugurato, attraverso una rivisitazione della propria indicazione toponomastica e stradale, un proprio brand turistico, l’intera comunità di Trivio a Formia il pomeriggio della vigilia di Natale si ferma per assistere all’accensione per il 165° anno consecutivo del Ceppo Natalizio, una delle tradizioni più longeve che si ricordino sul territorio del Golfo. In effetti la tradizione dell’accensione del “Gliu Foco in piazza” sta richiamando residenti e turisti nel borgo collinare di Trivio per assistere ad un appuntamento che, inaugurato il 24 dicembre 1860 dall’allora parroco don Giovanni Filosa, è considerato erede di un’usanza antichissima risalente al XII secolo. Ogni capofamiglia, quale buon auspicio per le sorti dei propri cari, bruciava nel camino di casa un grosso tronco di legno che veniva lasciato ardere per dodici notti, fin all’Epifania. Ed è quello che avviene dalle ore 17 del 24 dicembre nella centralissima piazza Sant’Andrea (e quest’anno più ristretta a causa di discussi e lentissimi lavori di riqualificazione) su una piattaforma avente un diametro di alcuni metri grazie agli arbusti raccolti dai volontari del centro socio culturale di Trivio nelle campagne lungo la fascia collinare (e non solo) di Formia. La vigilia di Natale nella seconda frazione collinare di Formia anche quest’anno torna ad illuminarsi uno dei suoi simboli natalizi più belli e più caratteristici. E stato il parroco del paese, Monsignor Giuseppe Sparagna, il primo (e più di tutti) ad alimentare da qualche anno un senso di ottimismo in occasione dell’accensione con la contestuale benedizione del ceppo Natalizio.

Arderà – come detto – fino al giorno dell’Epifania a rappresentare un augurio di serenità e prosperità all’intera e laboriosa comunità triviese. Il ceppo servirà ad alimentare il fuoco del cammino un po’ tutti, degli adulti e, ancor di più, delle future generazioni e dei ragazzi di Trivio, chiamati, su iniziativa di Monsignor Sparagna, ad attingere dal grosso ceppo il fuoco per accendere piccoli lumini. Sarà rinnovato un gesto introdotto da qualche anno per rafforzare e tramandare il concetto di quanto questo fuoco simboleggi il focolare domestico, il trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo. “Una tradizione quella dell’accensione del “Ceppo” che non vogliamo assolutamente perdere – ha sottolineato Luigi Saraniero, presidente del Centro Socio Culturale Trivio – perché per noi “triviesi” non esiste miglior modo per farsi gli auguri di un Buon Natale e un felice anno Nuovo. Non esiste altra occasione per valorizzare il nostro Borgo, farci conoscere, apprezzare e non solo. E poi è bello vedere come questa manifestazione cominci a farsi sentire anche fuori da Trivio, visto che molte associazioni hanno accettato l’invito del Centro Socio Culturale Trivio a collaborare. Il potenziamento nel 2022 della cartellonistica stradale da parte dell’amministrazione comunale è stato un segnale di tangibile di vicinanza al nostro impegno associativo per rilanciare il recupero di antichissime tradizioni, usi e costumi che sicuramente – come sta avvenendo da anni – ci consentiranno di alimentare nuove e interessanti prospettive turistiche per il paese e non solo”. L’accensione per il 165° anno consecutivo (l’Italia doveva ancora raggiungere la sua unità e i piemontesi soltanto nel febbraio del 1861 posero fine al loro assedio di Gaeta con la de-borbonizzazione della città) del Ceppo Natalizio a Trivio è stata mutuata da un’usanza risalente al XII Secolo e diffusa in diversi paesi europei. Dai grossi tronchi bruciati nei camini di ciascuna casa i resti venivano poi conservati. Si attribuivano loro proprietà magiche – si credeva che favorissero il raccolto, l’allevamento, la fertilità delle donne e degli animali e la salute e che proteggesse dai fulmini -spesso venivano riutilizzati per accendere il ceppo dell’anno successivo.

L’accensione del “Ceppo Natalizio” di quest’anno sarà come sempre arricchita dalla degustazione di zeppole triviesi con una speciale colonna sonora della tradizione musicale popolare aurunca. E’ stato poi approntato un cartellone di iniziative che proseguiranno sabato 27 dicembre, dalle ore 19, si festeggerà attorno al focolare con Salsiccia alla brace e castagne arrosto, il tutto allietato dal gruppo “Aria sud” e dalla musica popolare di Cellole, in provincia di Caserta. Il 28 dicembre a fare gli auguri per un migliore 2026, dalle 17, sarà lo Sciuscio Formiano. Il 3 gennaio, alle 19, è in programma la degustazione di salsiccia secca olive e marzolino con pane e olio prodotti del territorio aurunco. Il gran finale, doverosamente dedicato ai bambini ci sarà il 6 gennaio 2026, dalle 16 alle 18 con l’allestimento del villaggio (con scivoli e Animazione) a cura del “Pianeta Spettacolo” di Antonello Treglia e l’arrivo della Befana che donerà gioia e dolcetti. E non solo ai bambini.