Le società partecipate nelle province di Latina e Frosinone sono diventate un centro di assorbimento di risorse pubbliche, spesso erogate per fare quadrare i conti. L’uso di queste pratiche è oggetto di una riflessione di Arcangelo Palmacci, segretario provinciale di Provincia di Latina in Azione, che espone tra gli altri il caso limite della Saf di Frosinone. Per Azione occorrerebbe valutare attentamente l’impatto economico e concorrenziale che hanno questo tipo politiche. Di seguito una nota di Latina in Azione
Le vicende di SAF e APEF di Frosinone, della ABC di Latina e Azienda Speciale Terracina sollecitano una riflessione seria e libera da pregiudizi sull’efficacia del modello degli organismi partecipati nella gestione dei servizi pubblici.
In particolare, pone interrogativi sul crescente ricorso al “soccorso finanziario” da parte delle amministrazioni pubbliche in qualità di soci, con trasferimenti finanziari verso società partecipate, talvolta, laddove per attività non propriamente pubbliche, in contrasto con i principi della libera concorrenza e con le norme che vietano vantaggi economici impropri a soggetti che operano sul mercato.
Emblematico e paradossale il caso della Regione che, pur non essendo socio della società pubblica SAF di Frosinone ha stanziato, a favore di quest’ultima, 14 milioni a fondo perduto per evitare che i Comuni partecipanti si facessero carico del conguaglio (derivante, in parte, dalle tariffe di smaltimento decise dalla Regione Lazio) giustificando l’intervento come forma di “risarcimento” per lo smaltimento dei rifiuti provenienti da Roma.
Una scelta che potrebbe creare un precedente pericoloso, dando il via a un effetto domino: altre società partecipate in difficoltà potrebbero rivendicare lo stesso tipo di sostegno, trasformando la Regione in un ente supplente e aprendo la strada a richieste a catena.
Con il rischio di trovarsi presto con la fila dei presidenti delle società in house o partecipate davanti alla stanza del presidente della Giunta regionale. È quindi urgente da parte di forze politiche e sociali una posizione chiara e coerente: servono controlli rigorosi, attenti e trasparenti, per valutare con onestà vantaggi, costi e ricadute di questi strumenti sulla collettività.