West Nile Virus: 173 i casi confermati in Italia, 11 i decessi. Nessun caso umano per il virus Usutu. L’estate 2025 continua a vedere un’intensa attività di sorveglianza epidemiologica in Italia nei confronti delle arbovirosi, in particolare del West Nile Virus (WNV). Secondo l’ultimo bollettino settimanale pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 6 agosto, i casi umani confermati di infezione da West Nile hanno raggiunto quota 173, con un significativo incremento di 84 nuovi casi registrati soltanto nell’ultima settimana (dal 31 luglio al 6 agosto).
La situazione desta attenzione soprattutto per la forma più grave della malattia: dei 173 casi, infatti, 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, con un quadro clinico più complesso che può portare a gravi conseguenze, in particolare tra soggetti anziani o fragili. Le Regioni più colpite da questa forma severa risultano essere Lazio, con 37 casi, e Campania, con 21. Altri casi sono stati segnalati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Basilicata e Sardegna. A questi si aggiungono 85 persone che hanno sviluppato una sintomatologia febbrile non complicata, mentre 14 casi asintomatici sono stati identificati grazie ai controlli sistematici sui donatori di sangue. Altri due casi sono stati classificati come uno asintomatico e uno sintomatico, senza ulteriori complicazioni neurologiche.
Il numero dei decessi legati al WNV sale purtroppo a 11, con una letalità del 15% calcolata sulle sole forme neuro-invasive, un dato che si mantiene in linea con quello registrato nel 2024 (14%), ma comunque inferiore rispetto al picco del 2018, quando si toccò il 20%. Le vittime si distribuiscono tra Piemonte (1 decesso), Lazio (4) e Campania (6), confermando ancora una volta la rilevanza della sorveglianza e dell’intervento tempestivo in queste aree.
Nel medesimo arco temporale, il sistema di sorveglianza non ha rilevato alcun caso umano di infezione da virus Usutu, altra arbovirosi trasmessa da zanzare che in passato ha mostrato una certa diffusione in Italia. La situazione resta quindi stabile su questo fronte.
Parallelamente alla sorveglianza clinica e virologica sugli esseri umani, prosegue anche il monitoraggio sul territorio attraverso la rete veterinaria, che ha confermato la circolazione del West Nile Virus in 12 Regioni italiane. In particolare, la presenza del virus è stata documentata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Il virus è stato rinvenuto in cavalli, zanzare, uccelli selvatici e stanziali, indicando una diffusione ampia e radicata nella fauna e nell’ambiente.
Le analisi molecolari hanno inoltre confermato la presenza di entrambi i principali lineaggi virali del WNV, ovvero il Lineage 1 e il Lineage 2. Attualmente, sono in corso ulteriori verifiche su nuove positività in diverse Province italiane, tra cui Asti, Vercelli, Roma, Frosinone, Caserta e Brescia. Con questi ultimi aggiornamenti, salgono a 42 le Province con circolazione accertata del virus, un dato che evidenzia l’ampiezza geografica del fenomeno.
Di fronte a questo scenario, le autorità sanitarie rinnovano l’appello alla cittadinanza a prendere precauzioni per evitare le punture di zanzara, il principale vettore del virus. L’uso di repellenti, zanzariere e l’eliminazione dei ristagni d’acqua rappresentano misure semplici ma efficaci per ridurre il rischio. In caso di sintomi sospetti – come febbre alta, mal di testa persistente, debolezza o confusione – è consigliabile contattare tempestivamente il proprio medico di base, soprattutto se si risiede o si è soggiornato in aree dove è stata accertata la circolazione virale.
La sorveglianza proseguirà per tutta la stagione estiva, con aggiornamenti settimanali, per monitorare l’evoluzione dell’epidemia e adottare tempestivamente eventuali misure di contenimento.