Latina / Rivolta con incendio al carcere di Latina, la Procura indaga 6 detenuti

LATINA, CarcereLa Procura di Latina è intervenuta per individuare i responsabili di una gravissima rivolta verificatasi all’interno del carcere di Latina con conseguente incendio. Le fiamme sono state prontamente domate dagli agenti della polizia penitenziaria che hanno così evitato che le stesse potessero espandersi nell’intero reparto di detenzione.Nel corso dell’inchiesta condotta dal procuratore facente funzioni Luigia Spinelli e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria, la procura ha sottoposto ad indagine sei detenuti, a tre dei quali ha applicato misure cautelari. Tre detenuti risultano indagati anche per un ulteriore grave episodio di cronaca, di cui è rimasto vittima un detenuto, colpito ripetutamente al cranio ed alle costole con calci, pugni ed un bastone. 

La procuratrice ff Luigia Spinelli

L’episodio principale è accaduto martedì 28 ottobre, quando verso le ore 20 e 30, ad opera di cinque detenuti ristretti nella camera n 6 del 1 Piano A, del Carcere di Latina, iniziava una forma di protesta con la battitura delle inferriate, per manifestare il proprio dissenso e la propria disapprovazione rispetto al “regime chiuso”, ovvero alle forme di restrizione attuate in quel carcere. Dopo circa 40 minuti l’Agente in servizio alla Sezione 1 Piano A, procedeva al ritiro di uno specchio normalmente in uso nelle camere detentive, che nella circostanza era stato utilizzato dai detenuti per spiare l’attività del personale.

Tale pretesto scatenava una rivolta promossa da tre detenuti, che culminava nella distruzione del
mobilio ed altri beni dell’Amministrazione presenti nella cella nonché nell’incendio nel corridoio di
coperte, lenzuola e bombolette di gas. I detenuti rivolgevano anche minacce agli operanti della polizia penitenziaria e lanciavano contro gli agenti una coperta piena d’olio incendiata con potenziale rischio per l’incolumità altrui. Nel corso delle operazioni di contenimento dell’evento critico sono stati rilevati ingenti danni e un principio d’incendio in fase di propagazione e tra gli oggetti in fiamme è stata individuata la presenza di una bomboletta di gas avvolta da materiale cartaceo con il conseguente rischio di esplosione.

Per evitare il propagarsi dell’incendio e prevenire il rischio di detonazione, la polizia penitenziaria
interveniva immediatamente utilizzando un estintore, circoscrivendo e spegnendo le fiamme
impedendo così che l’incendio si propagasse all’interno del reparto detentivo. La rivolta carceraria determinava anche la sospensione del servizio di somministrazione farmaci agli altri detenuti.

A tre dei sei detenuti indagati è contestato anche un ulteriore episodio di grave violenza perpetrato ai
danni di un altro detenuto. In particolare, due indagati dopo aver fatto ingresso nella cella n. 2 della Casa Circondariale di Latina sferravano pugni sul volto del detenuto con calci nelle costole e in faccia, nonché dopo aver afferrato un bastone della scopa gli davano dei colpi in testa così da cagionargli lesioni consistite in “contusioni craniche e del massiccio facciale “giudicate guaribili in cinque giorni.
Infine lo minacciavano proferendo le seguenti parole: “se parli ti uccidiamo la famiglia perché sappiamo che hai una moglie e quattro figli” al fine di non fargli presentare una denuncia per le lesioni subite.
Il procedimento è in fase di indagine e vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva
ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.