Ventotene / La procura chiede l’assoluzione della giunta Santomauro e la condanna di Sportiello

VENTOTENE – Assoluzione piena perché il fatto non sussiste per l’ipotesi di falso ideologico per nove imputati (è caduta nel frattempo quella di concorso in abuso d’ufficio dopo che il reato è stato abrogato dal governo) mentre il decimo, l’ex vice-sindaco di Ventotene e assessore al demanio Modesto Sportiello, deve essere condannato per l’accusa, grave, di calunnia. E’ stata questa, in sintesi, la richiesta che il sostituto procuratore Alfredo Mattei ha formalizzato martedì mattina davanti il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce nell’ambito di quella che dovrebbe essere stata la penultima udienza del processo – in corso di svolgimento con il rito abbreviato – per una vicenda delicatissima negli ultimi anni che ha riguardato il comune della seconda isola pontina. Il sistema di sicurezza del Tribunale di Cassino è andato in fibrillazione – come si temeva – quando è arrivato da Roma l’ex Pm Antimafia Antonio Ingroia, il magistrato che ha sempre ipotizzato l’esistenza di una presunta trattativa tra Cosa nostra e lo Stato subito dopo le stragi del maggio e del luglio 1992 in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le rispettive scorte. Ingroia è arrivato in piazza Labriola nella nuova veste che indossa con analogo successo professionale da qualche anno dopo essere fuoriuscito dalla magistratura, quella di avvocato e, in questa circostanza, di legale difensore dell’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro. L’ex primo cittadino di Ventotene è’ sotto processo dal 2022, insieme ad alcuni ex consiglieri comunali e dirigenti del comune isolano, con le ipotesi originarie di reato di falso in atto pubblico ed abuso d’ufficio. A chiedere il loro rinvio a giudizio era stato all’epoca il sostituto procuratore Marina Marra: li aveva accusati di aver prodotto alcuni atti amministrativi e contabili sino a compromettere la posizione dell’allora vice sindaco, assessore al demanio e potente consigliere comunale Modesto Sportiello al punto da chiedere la dichiarazione della sua decadenza dal consiglio dell’isolana.

Il colpo a sorpresa in questa querelle giudiziaria c’era stato il 24 giugno 2024 quando proprio l’avvocato Ingroia aveva rivelato in aula come lo stesso ex vice sindaco Sportiello fosse stato raggiunto da una conclusione delle indagini preliminari firmata dal procuratore capo facente funzioni di piazza Labriola Alfredo Mattei: l’imprenditore di Ventotene veniva indagato per falso e calunnia in relazione alla stressa vicenda per la quale sino a quel momento era parte lesa. E così che i due procedimenti sono stati accordati lo scorso autunno tra la sorpresa dei legali di Sportiello e del comune di Ventotene, gli avvocati Renato Ciamarra e Attilio Turchetta, che davanti il Gup Di Croce si erano costituiti parte civile. Martedì la requisitoria del Pm Mattei ha accolto le tesi difensive del nutrito collegio difensivo (composto dagli avvocati Ingroia, Renato Archidiacono, Massimo Spagnardi, Luigi Montanelli, Alessandro Longo e Stefano Perotti) e così ha chiesto al Tribunale l’assoluzione perché il fatto non sussiste a favore dell’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, dei componenti della Giunta e dei consiglieri di maggioranza in carica sino al febbraio 2021 (Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone, Ermanno Taliercio, Lucio Nicolella e Umberto Matrone) e dei dirigenti e i funzionari del settore finanziario, lavori pubblici e urbanistica del comune isolano Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli. Gli imputati – secondo la versione accusatoria della Procura di Cassino – avrebbero costruito, facendo ricorso a …photoshop e ad una serie di artifici grafici – una serie di delicatissimi documenti amministrativi per compromettere la posizione dell’allora vice sindaco e consigliere comunale Modesto Sportiello. A suo dire alcuni componenti dell’amministrazione comunale isolana avrebbero falsificato alcuni documenti inerenti la sua posizione tributaria nei confronti dello stesso comune. Insomma Sportiello non avrebbe versato nel corso del tempo, dal 2012 al 2019 svariate decine di mila euro di tributi, 150mila euro tra Tares e Tari, provocando una situazione di incompatibilità rispetto al ruolo di consigliere comunale.

Gli imputati hanno dovuto difendersi dall’’accusa di aver revocato due concessioni demaniali intestate alla moglie (Antonella Langella) dell’ex vice sindaco per la gestione di numerosi pontili attestando la situazione di morosità dello stesso Sportiello della cui società è considerato un socio di fatto per aver gestito economicamente ed imprenditorialmente decine e decine di pontili nello specchio acqueo del porto borbonico di Ventotene. Secondo l’allora amministrazione Santomauro il consigliere Sportiello avrebbe dovuto versare quei canoni spettanti all’”Marina di Ventotene” alla luce di alcuni accertamenti compiuti inizialmente dal comune di Ventotene e dalla società di riscossione (la Sogert) e poi di una chiara sentenza della commissione provinciale tributaria di Latina del 14 marzo 2022. E poi: Sportiello e la sua famiglia non avrebbero rispettato la sentenza numero 04284 del 2013 del Consiglio Stato secondo la quale il concessionario non sarebbe stato estraneo ai rapporti tra l’amministrazione e la gestione della stessa concessione. E non è finita: la società “Marina di Ingroia” avrebbe omesso di accatastare i pontili in affidamento. Così facendo sfuggito alla tagliola dell’Imu che il comune concedente non ha mai incassato.

Il Pm Marra aveva chiesto il processo con l’ipotesi, poi abortita per legge, del concorso in abuso d’ufficio per i nove indagati per aver provocato, dunque, al consigliere Sportiello un ingiusto e duplice danno consistente nelle revoca delle due concessioni demaniali e nella “declaratoria di incompatibilità e successiva decadenza dalla carica di consigliere comunale”. La difesa, che interverrà nell’udienza conclusiva di martedì 16 settembre quando è attesa la sentenza del Gup Di Croce, ha sempre sostenuto, sulla scorta delle indagini della sezione navale della Guardia di Finanza di Gaeta, che quello avviato dagli imputati è stato soltanto l’inizio di un procedimento amministrativo che non si è mai concluso semplicemente perché sarebbe stato il consigliere Sportiello a dimettersi prima della conclusione dell’ter avviato.

Le indagini difensive dell’avvocato Ingroia hanno dimostrato, anche attraverso alcune perizie calligrafiche, che la gestione (l’affidamento a terzi senza il parere degli enti concedenti) delle concessioni demaniali 40/2005 e 2/2010 non sarebbe stata impeccabile e limpida con l’invio di pec relativamente a misteriosi subingressi nelle società concessionarie inviate alle ore 18 del 31 dicembre 2020 all’email certificata del Comune di Ventotene e a false autorizzazioni sindacali per la gestione di ulteriori posti barca. Nel procedimento penale sono state formalizzate diverse costituzione di parte civile. Una di queste è stata presentata dal predecessore di Santomauro, l’ex sindaco Geppino Assenso, che in qualità di parte offesa, è stato assistito dagli avvocati Scipione e Avallone relativamente al capo A del capo d’imputazione, quello di uso di atto falso. La richiesta di assoluzione avanzata per la gran parte degli imputati – ha commentato l’avvocato Ingroia -. “ci soddisfa e contribuisce doverosamente a riportare la verità, a ricomporre la giustezza dei fatti che, dopo la seconda e più veritiera conclusione delle indagini, è stata quanto mai necessaria”.