LATINA – Una confisca ‘figlia’ di un accumulo di illeciti profitti e di un tenore di vita sproporzionato rispetto alle risorse lecitamente disponibili. Si sono espressi in questi termini i giudici della terza Sezione Penale – Sezione Specializzata – Misure di Prevenzione del Tribunale Ordinario Civile e Penale di Roma che, in prosecuzione dell’iter processuale e sulla base della normativa prevista dal ‘Codice Antimafia’, ha messo sotto chiave beni per circa sei milioni e mezzo riconducibili a Pasquale Maietta, commercialista di Latina conosciuto per essere stato presidente della locale squadra di calcio militante nel campionato di serie B, ex deputato e tra i fondatori nel 2012 di Fratelli d’Italia.
La confisca è stata eseguita al termine delle investigazioni patrimoniali condotte dai Nuclei di Polizia Economica – Finanziaria di Latina e di Roma che hanno accertato la pericolosità sociale di Maietta per aver commesso una serie di reati senza soluzione di continuità. Il provvedimento ha fatto seguito al sequestro operato il tra novembre 2023 e l’aprile 2024 su richiesta dei sostituti procuratori di Latina, Giuseppe Bontempo, Claudio De Lazzaro e l’allora sostituto procuratore di Roma, Luigia Spinelli ( a culmine di una richiesta congiunta della Procura della Repubblica di Latina e di Roma) e, interessando l’intero nucleo familiare di Maietta, ha riguardato 23 immobili (a Roma e Latina), quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo, appunto, di oltre 6,5 milioni di euro.
Il provvedimento di confisca fa leva su una monumentale serie di attività investigative (acquisizioni documentali, intercettive e testimoniali) che hanno evidenziato come l’ex presidente Maietta abbia operato acquisti di beni grazie ai proventi di attività illecite.