LATINA – Più 59%. Che tradotto in numero assoluto significa oltre 400mila (415.914) ore in più. E’ questo l’incremento registrato nei primi nove mesi dell’anno in corso delle ore di cassa integrazione concesse dall’Inps alle lavoratrici e ai lavoratori di Latina e della sua provincia. Il dato emerge dal report del servizio “Lavoro, Coesione e Territorio” della Uil che ha analizzato e confrontato il periodo gennaio-settembre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“L’aumento che registriamo nella nostra provincia – spiega Luigi Garullo, segretario generale della Uil di Latina – preoccupa ma purtroppo non meraviglia, perché anche nella precedente elaborazione, che aveva analizzato i primi sei mesi, avevamo certificato una crescita della cassa integrazione di oltre 28 punti percentuali (28,2%)”. Entrando nel dettaglio, in nove mesi il territorio pontino ha visto concedere ai propri lavoratori oltre un milione di ore (1.120.718), mentre erano state poco più di 700mila (704.804) nel 2024. Ciclicamente il sindacato di via Romagnoli elabora e legge i dati Uil con un obiettivo dichiarato: monitorare lo stato di salute del sistema produttivo locale e l’efficacia delle politiche economiche e industriali. “E’ chiaro anche ai più distratti che se cresce il ricorso agli ammortizzatori sociali – dice Garullo – è perché ci sono imprese in difficoltà e fanno fatica a tenere il passo dei processi di transizione, come sta avvenendo per alcune realtà del settore chimico-farmaceutico”.
Sfogliando lo studio e spaziando tra le regioni italiane, si evidenzia come l’incremento percentuale della provincia pontina sia più elevato ad esempio, rispetto a quello di Torino e provincia (40,5%), di Firenze (43,2%), di Caserta (45,3%) e di Siracusa (48,3%). Rientrando invece nei confini regionali, si scopre una realtà estremamente complicata: il territorio provinciale di Latina è il terzo per crescita di cassa integrazione, dopo Roma (89,9%) e Frosinone (74,3%). E si colloca prima di Viterbo (35,4%). Complessivamente tra ordinaria, straordinaria e in deroga sono state oltre trenta milioni (31.749.860) le ore di cassa integrazione concesse nel Lazio in poco più di 270 giorni.
“In una fase così economicamente complessa – ha aggiunto Garullo – con un tessuto economico locale sofferente e soprattutto privo di adeguate prospettive di sviluppo nessuna occasione va lasciata per strada, nessun finanziamento, che sia di origine regionale o nazionale, deve restare inutilizzato, così come , dopo il riconoscimento della Zona Logistica Semplificata occorre insistere per il riconoscimento della Zona Economica Speciale. In questo contesto saranno necessarie scelte coraggiose di politiche industriali e di sviluppo, capaci di governare i cambiamenti e non di subirli. E’ poi indispensabile un nuovo patto per il lavoro che – ha terminato il segretario provinciale della Uil -metta al centro l’occupazione stabile e la dignità delle persone, perché dietro ogni ora di cassa integrazione c’è una donna, c’è un uomo, c’è un lavoratore c’è una lavoratrice. E alle loro spalle ci sono famiglie che di lavoro vivono e che non possono essere considerate lo scudo umano delle difficoltà del sistema”.