FONDI – Cinque minuti. Tanto è durata l’agonia di Luigi Maggiacomo, il bambino di quasi tre anni – li avrebbe compiuti dopo venti giorni – che ha perso la vita lo scorso 5 febbraio presso una piscina di Fondi di cui era iscritto. L’ha evidenziato il medico legale nominato dal magistrato titolare (il sostituto procuratore Martina Taglione) del fascicolo che ora non è più contro ignoti ma vede indagate alcune persone con l’ipotesi di concorso in omicidio colposo. La dottoressa Maria Cristina Setacci, affiancata dal professor Alessandro Mauriello, è arrivata ad una conclusione che ha caratterizzato lo svolgimento delle indagini dei Carabinieri della tenenza di Fondi: il piccolo Luigi è morto per annegamento e, se soccorso in tempo, poteva salvarsi.
La consulente della Procura ha motivato questa considerazione contenuta in una dettagliata perizia che ha consegnato ora alla dottoressa Taglione. Ha spiegato che l’agonia di un bambino dell’età di Luigi poteva durare dai tre ai cinque minuti se l’acqua fosse stata clorata. Se la tragedia fosse invece avvenuta in mare, il tempo per salvarsi sarebbe salito ad otto minuti. Luigi Maggiacomo – come ribadito da sempre dalla famiglia – era un bambino sano come un pesce: l’autopsia cui è stato sottoposto ha accertato che non soffriva di alcuna patologia, né congenita nè sopravvenuta rispetto agli ultimi controlli cui era stato sottoposto.
Quello di Luigi poi è stato un annegamento di tipo orizzontale: il bambino – come ha confermato l’avvocato Elena Simeone, legale che assiste i nonni e gli zii della vittima – è caduto in acqua con la faccia in giù e nessuno preposto al corso di nuoto cui era iscritto e tantomeno alla vigilanza all’interno della piscina si è accorto della tragedia che stava maturando. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero diversi ora gli indagati a piede libero, numero che potrebbe lievitare in considerazione di due elementi: gli atti sinora prodotti dalla Procura sono stati secretati e – secondo ambienti investigativi – le indagini proseguono e dunque potrebbero conoscere nuovi ed importanti sviluppi.
A condividere completamente le conclusioni del consulente della Procura è anche il medico legale, Edoardo Bottoni che, nominato dall’avvocato Antonio Fargiorgio per conto dei genitori del piccolo Luigi, partecipò all’autopsia del bambino di Itri che – almeno questo – venne soccorso tempestivamente dal personale sanitario del 118. Il deposito della relazione del medico legale nominato dalla Procura ha mandato su tutte le furie il papà di Luigi che sui social ha evidenziato come dal giorno della tragedia del figlio non abbia ricevuto “nemmeno una telefonata” dai gestori e dalla proprietà della piscina di Fondi che, a distanza di 7 mesi dalla tragedia, è tuttora sequestrata.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.