Latina / Caso Tiero, dietro gli arresti domiciliari anche l’inquinamento delle prove

LATINA, Caso Tiero – Non solo la reiterazione del reato ma anche l’inquinamento delle prove. Che il Gip Giuseppe Cario abbia deciso di spedire ai domiciliari il consigliere regionale Enrico Tiero dopo l’interrogatorio preventivo di giovedì mattina la conferma scaturisce dalle 220 pagine dell’ordinanza completa con cui vengono lanciate altre e pesanti accuse sull’esponente autosospesosi da Fratelli d’Italia. Che al Gip siano arrivate altre carte dalla Procura lo si evince dalle pagine 86 a 94 dell’ordinanza d’arresto quando ad essere eloquenti sono alcuni fotogrammi attraverso i quali si ricostruisce quanto avvenuto in una data cruciale dell’inchiesta, il 30 gennaio 2024, che merita un approfondimento di una decina di pagine nel provvedimento del Gip Cario.

Enrico Tiero

Tiero si trovava nel suo studio di via Sezze a Latina dove riceveva politici, elettori e soprattutto imprenditori. Vi era entrato alle 12.05 dopo aver ricevuto un messaggio sul suo telefonino. Tiero, chissà per quale ragione o per una mera casualità, cerca di scrutare nel quadro elettrico dell’ufficio dove per la prima volta capisce di essere nel mirino dei pm della Procura di Latina. Rinviene una web cam che attraverso la torcia del suo telefonino capisce che sta filmando tutto, anche il viso terrorizzato dell’esponente di Fdi. Per il Gip l’inquinamento delle prove è suffragato da quanto avviene dalle 16.04 di quel giorno: Tiero cominciò a distruggere quanti più documenti, fogli post it e bigliettini rinviene con una legittima ansia sulla sua scrivania. Cosa contenevano non lo si saprà mai.

Che quelli fossero atti compromettenti lo capisce lo stesso Tiero che in quattro ore ha il modo di consigliarsi. Lo scrive a pagina 84 della sua ordinanza lo stesso Gip Cario: “E’ uno scarto temporale che consente di ipotizzare – scrive il magistrato motivando l’arresto anche per il pericolo dell’inquinamento delle prove – come (Tiero) abbia avuto di accertare presso terze persone o comunque in altro modo l’insidiosità dell’apparato che lo deterrmina poi a strappare i documenti. L’attualità del rischio è inoltre confermata dal fatto che la documentazione rilevante non è stata completamente acquisita”.

I legali di Tiero, gli avvocati Pasquale Cardillo e Angelo Fiore, subito dopo le tre ore di interrogatorio preventivo avevano sostenuto come la memoria difensiva presentata al giudice per le indagini preliminati fosse servita per “circoscrivere” le accuse piovute dai sostituti procuratori Antonio Sgarrella e Martina Taglione. Che le cose non siano andate così lo scrive nella sua stessa ordinanza Cario che, disponendo i domiciliari per Tiero per quattro dei cinque episodi corruttivi segnalati dalla Procura (è stato stralciata solo l’assunzione di un giovane di Latina presso un supermercato della catena Conad), ravvisa la “scaltrezza e la spregiudicatezza” dell’uomo politico di Fdi che utilizza il suo ruolo politico istituzionale a servizio degli interessi privati degli im-prenditori, violando così quel principio di imparzialità che regola l’attività amministrativa pubblica. Tiero si adopera per velocizzare e agevolare pratiche e procedimenti e casi emblematici sono secondo il Gip l’ampliamento dei posti letto convenzjonati all’Icot, in cambio della stabilizzazione della figlia nella struttura sanitaria privata (nonostante le sue continue ed ingiustificate assenze sul posto di lavoro)e anche a fronte di alcune perplessità sollevate dalla dirigenza della Asl pontina. Insomma Tiero promette e favorisce il buon esito delle richieste degli imprenditori, ottenendo così il consenso e l’aumento del suo peso politico. Secondo il Gip Enrico Tiero “sistematicamente piega le sue funzioni pubbliche a interessi privati» negli ambiti più diversi, dalla sanità pubblica al ciclo de rifiuti.

Pasquale Cardillo Cupo

Quella che sta iniziando si preannuncia essere una settimana importante per questa delicata (e non ancora conclusa) vicenda giudiziaria. Gli avvocati Cardillo Cupo e Fiore – secondo quanto trapelato – hanno quasi ultimato di scrivere il ricorso al Riesame contro l’ordinanza del Gip ed questa sarà un’occasione fondamentale per la difesa capire e verificare l’entità delle prove d’accusa raccolte (attraverso cimici, trojans, video e pedinamenti fotografici) dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza. I domiciliari di Tiero “costringeranno” il partito da cui si è autosospeso – ricevendo il plauso del segretario provinciale di Fdi Nicola Calandrini – ad uscire allo scoperto perché la vicenda comincia ad essere politicamente imbarazzante anche a livello regionale.

In base alla legge Severino Tiero va sostituito (per la durata delle detenzione domiciliari) nel consiglio regionale del Lazio e la prima dei non eletti nel listino provinciale di Fdi, la terracinese e attuale commissario straordinario dell’ente parco nazionale del Circeo, la procacciniana Emanuela Zappone, ha fatto sapere di non aver deciso se accogliere la richiesta che le sarà inviata – si parla di un mese – dal presidente del consiglio regionale Antonello Aurigemma. In caso contrario l’ultimo in grado a rimpiazzare temporaneamente Tiero è il quinto candidato da Fdi alle regionali del febbraio, il fedelissimo e segretario comunale di Minturno Vincenzo Fedele. Tiero, poi, dovrà essere rimpiazzato nel ruolo di presidente della commissione Sviluppo economico della Regione Lazio. In poule position c’è il suo attuale vice, il consigliere regionale ciociaro Daniele Maura ma non si esclude che il partito di Latina decida che a rimpiazzare Tiero sia il cisternese consigliere regionale Vittorio Sambucci. L’ordinanza di Cario infine, ha provocato un mix di amarezza e di disorientamento nella componente che sinora ha fatto le fortune elettorali di Tiero sul territorio provinciale. Ci sono comuni – vedi Formia – che rappresentano completamente Fratelli d’Italia nel consiglio comunale. E non sono esclusi scossoni tellurici.