ITRI – Continuano a volare gli stracci tra l’assessora regionale all’ambiente Elena Palazzo ed il candidato a sindaco “Insieme per Itri” Antonio Gelfù sulla tempistica e sulla reale capacità finanziatoria messa in campo dalla Giunta Rocca per mettere in sicurezza, dopo l’evento franoso ed alluvionale del 3 e 4 novembre 2021, contrada Campiglioni e Valle Collella. Davanti alle perplessità del candidato Gelfù l’assessore era stata spietata nel rispondere: “Mi chiedo se il dottor Gelfù viva ad Itri o altrove. Sembra completamente avulso dalla realtà, scrivendo cose al di là di ogni pubblica decenza. È stato abbondantemente spiegato che la Regione Lazio ha consegnato lo studio idraulico e idrogeologico con annesso progetto di messa in sicurezza della zona Campiglioni a fine marzo 2025, così come previsto dal cronoprogramma – aveva sottolineato l’assessore Palazzo -. E lui dovrebbe saperlo bene, visto che il suo candidato Giuseppe Cece era presente in aula consiliare quando a gennaio 2024 il presidente Rocca venne ad Itri ad illustrare alla cittadinanza il progetto, prendendo l’impegno con la città. Capisco che Gelfù non abbia molto da spiegare ai cittadini non sapendo di cosa parlare: ciò che ha scritto e dichiarato sulla questione lo dimostra abbondantemente.”.
La replica, piccata, di Gelfù non è tardata ad arrivare: “Con stupore, ma senza sorpresa, prendo atto dell’attacco personale rivolto alla mia persona da parte dell’Assessore regionale Elena Palazzo. E’ stato un attacco sproporzionato nei toni, privo di contenuti amministrativi e purtroppo rappresentativo di una visione della politica che preferisce l’insulto alla trasparenza. Mi dispiace constatare che l’assessore Palazzo, invece di entrare nel merito delle domande sollevate – legittime e condivise da molti cittadini – preferisca gettare discredito su chi osa porre questioni chiare: quando sono stati coinvolti i residenti? Qual è il destino delle abitazioni nella zona interessata? Dove sono gli atti pubblici accessibili e completi?” Gelfù rinnova la valenza, “semplice e rispettosa”, della interrogazione: chiedere chiarezza e partecipazione. “La reazione scomposta dell’assessore dimostra invece – ha attacco l’imprenditore del legno – semmai un nervosismo istituzionale che non dovrebbe appartenere a chi ricopre un ruolo pubblico di responsabilità. Quanto al presunto “panico” che avrei voluto generare, ricordo che la vera confusione nasce quando si usano parole roboanti – “milioni”, “grandi progetti”, “cronoprogrammi” – senza fornire ai cittadini i dettagli concreti. Per questo ribadisco: se nel progetto sono previste demolizioni o impatti sulle abitazioni, è doveroso dirlo chiaramente. Tacerlo è ben più grave del denunciarlo.
Gelfù ha deciso di replicare, “rimando con serenità al mittente l’offesa personale sul mio essere un “burattino”. La vera burattina, purtroppo, pare essere proprio lei, assessore Palazzo, manovrata da un dominus locale che da mesi detta tempi e toni dell’intervento regionale su Itri, senza alcun mandato elettorale né ruolo istituzionale nel nostro Comune. Io continuerò a parlare con la cittadinanza, a fare domande dove servono risposte e a promuovere una politica che non urla ma costruisce. Itri merita un confronto civile, trasparente e basato sul rispetto. una domanda sorge spontanea: se il candidato sindaco sostenuto da lei assessore non dovesse essere eletto, cosa ne sarà di questi investimenti regionali tanto sbandierati? La sicurezza dei cittadini dipende forse dal risultato delle urne?” – conclude interrogandosi Gelfù.