Gaeta / Cooperativa edilizia Colaco, nuova condanna

GAETA – Il Tribunale di Cassino continua ad occuparsi di uno degli interventi più discussi di edilizia residenziale sul territorio del comune di Gaeta, quello avviato oltre dieci anni fa dalla cooperativa “Colaco” in località Calegna dove avrebbe dovuto realizzare 22 villini a beneficio dei rispettivi potenziali proprietari. Se nei giorni scorsi il giudice civile Tania Tavolieri aveva ordinato alla “Colaco” di restituire ad un socio finanziere di Gaeta 301mila euro quale corrispettivo per la realizzazione di un’unità immobiliare da ottenere entro la fine del 2017, ora il Got Giuditta Di Cristinzi ha legittimato l’operato di un’impresa di Formia, la “Temate srl”, che, impegnata nel movimento terra, aveva concesso il 17 dicembre 2015 in subappalto i lavori di sbancamento e di scavo del terreno a favore della “Cofesa Srl”. Era stata quest’ultima impresa due anni prima, il 7 novembre 2013, ad aver sottoscritto con la stessa cooperativa i lavori per la realizzazione dei 22 alloggi a Calegna. La “Colaco”, dovendo eseguire opere non previste nel contratto di appalto e subappalto, commissionò direttamente alla “Temate” il compito di svolgere opere di pulizia e viabilità -relative e connesse agli interventi di scavo- pur se non previste originariamente. La “Temate” il 30 giugno 2016 emise una corretta fattura, per un importo di oltre 19mila euro, per i lavori di pulizia e creazione di piste carrabili di accesso al piano di lottizzazione. La stessa cooperativa “Colaco” tre anni più tardi, il 26 febbraio 2019, diffidò la Temate a restituire il danaro correttamente incassato per il lavoro svolto. Perché? A dire dell’avvocato della coop Vincenzo Pallaschi” quegli interventi realizzati dalla prestigiosa impresa di sbancamento terra di Penitro a Formia erano stati oggetto del contratto stipulato tra la “Colaco” e la “Cofesa srl”. Altro che danaro indebitamente incassato. L’operato dell’impresa formiana è stato legittimato nella sentenza numero 510/2025 di nove pagine dal giudice Di Cristinzi: l’avvocato Mauro Improta ha provato come la “Temate” abbia svolto le opere accettate dalla “Colaco” che, a sua volta, non ha saputo fornito elementi probatori a sostegno della sua presunta posizione creditizia, valido a dimostrare l’assenza di un conferimento di incarico e, dunque, di un rapporto giuridico. “ In ogni caso – ha evidenziato l’avvocato Improta – in assenza di sottoscrizione di alcun contratto la stessa “Temate” non avrebbe provveduto al pagamento a favore della “Colaco” se non le avesse commissionato i lavori disciplinato dalla fattura numero 53/2016”.