Cassino / Caso Tortolani, il Gup dispone il giudizio per omicidio volontario

Luca Agostino dovrà rispondere di Omicidio volontario con l’aggravante dei motivi futili e abietti. Lo ha disposto il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce nel corso dell’udienza preliminare per la morte di Armando Tortolani, resasi necessaria dopo che la stessa dottoressa Fioranelli il 29 aprile scorso aveva ordinato la variazione del capo d’imputazione per lo stesso Agostino rendendo impossibile il ricorso al processo con il rito abbreviato che, in caso di condanna, avrebbe garantito uno sconto di un terzo sulla pena. Il processo è stato fissato per il prossimo 15 settembre davanti la Corte d’assise del palazzo di giustizia di piazza Labriola. I familiari della vittima e del Comune di Villa Latina, rappresentati dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Michelangelo e Alessandro Montesano Cancellara avevano chiesto la contestazione dell’aggravante ed hanno dichiarato dunque la loro soddisfazione per la decisione del Gup Di Croce. Al contrario i legali difensori del presunto omicida, gli avvocati Beniamino Di Bona e Mariano Giuliano, dopo aver tentato di chiedere la semi infermità mentale per il loro assistito, hanno annunciato di battersi per affermare in Corte d’Assise la preterintenzionalità del gesto che ha posto fine alla vita del compaesano. Ma la morte, a loro parere, non sarebbe stata una conseguenza voluta. Da quanto emerso finora Quel 19 maggio 2024 Luca Agostino si sarebbe presentato sotto l’abitazione di Tortolani, in via Pacitti, e al culmine di un violento alterco, avrebbe colpito con due fendenti il 43enne, spinto dagli “sguardi di scherno e di sfida” ricevuti il giorno prima.