Formia / Inchiesta 100 minuti La7, atteso un dibattito in consiglio comunale

FORMIA – La maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia che sostiene il sindaco di Formia Gianluca Taddeo  ad eccezione del Vice sindaco Giovanni Valerio, non ha ancora commentato il tenore dell’inchiesta che, pronta dallo scorso autunno, è andata in onda nella seconda puntata della trasmissione condotta da Corrado Formigli,. Lo farà quasi sicuramente nel pomeriggio di giovedì quando torna a riunirsi con due settimane di ritardo il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2024? E’ l’interrogativo che campeggia alla vigilia della seduta consiliare che potrebbe iniziare con le comunicazioni del sindaco Taddeo circa la valenza ed il rischio che potrebbe costituire per l’immagine dell’amministrazione comunale la trasmissione “100 minuti” ma anche per lo storico ottenimento della Bandiera blu ed il possibile annuncio del nuovo assessore (Alessia Buco) ai servizi sociali al posto della revocata Rosita Nervino.

Ad attendere una presa di posizione della Giunta formiana su quanto mandato in onda su La 7 è il capogruppo della lista “Guardare Oltre” Immacolata Arnone. “Cosa mi aspettavo e cosa mi aspetto…” è stato questo il titolo di un post sui social: “ Giovedì pomeriggio ci sarà il consiglio comunale e mi aspetto che se ne parli, che il Sindaco, il vice-Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale dicano qualcosa alla città , che più di tutti ne esce ferita. Ma com’è possibile, però , che l’amministrazione non abbia proferito parola sulla trasmissione ? Lunedì sera è arrivato, inutile negarlo, uno tsunami a Formia. La trasmissione ha rimandato in tutta Italia un’immagine della nostra città non proprio edificante. Mi aspettavo che il sindaco intervenisse in trasmissione con forza e con orgoglio a nome e tutela dí tutti i cittadini onesti che vivono sul nostro territorio e non balbettante “sono amico di…” Non mi aspettavo che il vice-sindaco Giovanni Valerio (Fdi), dopo aver dichiarato stretto legame con la famiglia Bardellino e non aver eccepito alle parole scritte di Calvano che lo indicava come suo successore, cadesse ancora più in basso”.

L’inchiesta su Antonio Bardellino continua a suscitare tante polemiche in città. C’è chi applaude ed esalta il servizio giornalistico, dall’altro c’è chi si indigna per la pubblicità negativa arrecata alla città, criticando la stessa trasmissione televisiva di La 7. Il consigliere comunale del Partito Alessandro Carta chiarisce subito “che non siamo e non ci sentiamo una città collusa, in cui una cospicua parte del voto sarebbe addirittura manovrata dalla camorra. Non abbiamo processioni, né comitati dei festeggiamenti patronali che si inchinano a presunti mafiosi. Piuttosto è necessaria una riflessione che metta a fuoco gli accadimenti e indichi il da farsi – ha aggiunto Carta – La situazione attuale è ben diversa dagli anni 70/80 in cui la città era in forte crescita, soprattutto sul versante urbanistico e commerciale, con attività di riciclaggio anche della camorra ma se Formia non è precipitata nella situazione della provincia di Caserta, è grazie a tanti cittadini che seppero reagire e, lo fanno tuttora, vivendo con onestà e sacrificio del proprio lavoro”.

Il Dem Carta ammette che a Formia “nella nostra città ci sia una zona d’ombra nella quale agisca il crimine organizzato, ma la migliore risposta, accanto all’attività delle forze dell’ordine, è una buona amministrazione trasparente e partecipata. Da anni si attende un nuovo piano regolatore generale che non consumi più territorio, con il recupero delle aree industriali dismesse, il contrasto all’abusivismo, il riutilizzo dei beni sequestrati alla mafia, la ripresa delle politiche culturali con la riapertura dei teatri e dei cinema, tutte questioni sulle quali l’attuale amministrazione è di fatto assente. Tenere alta la guardia significa dare seguito alla delibera che il Comune di Formia adottò per la disciplina delle sale da gioco. Tenere alta la guardia significa dare seguito all’impegno del Consiglio Comunale di Formia a tenere una conferenza comprensoriale sulla criminalità organizzata, a ripristinare l’Osservatorio per la Legalità, a richiedere con forza il ripristino del Tribunale a Gaeta. Governare con l’effimero, con un po’ d’asfalto e lo spot della bandiera blu, lasciare che Formia deperisca, che i giovani l’abbandonino per realizzarsi altrove, è – ha concluso Alessandro Carta – stendere il tappeto rosso alla delinquenza organizzata.”