Formia / Pastificio Paone, l’obiettivo è il raddoppio della produzione

“Questi sono degli eroi”. Non ammette repliche l’affermazione della Segretaria Generale nazionale della Uila-Uil, Enrica Mammucari, al temine della visita all’interno dello stabilimento del Pastificio Paone di Formia. L’impresa, passata sotto la proprietà della Corex Italy di Battipaglia, a 16 mesi dal salvataggio è tornata ad un livello di produttività e di occupazione elevato. Soprattutto sono le buone prospettive imprenditoriali ad incoraggiare i lavoratori, riuniti in assemblea con i vertici sindacali, i dirigenti del pastificio e l’amministrazione comunale in una giornata di caldo intenso. Con la segretaria nazionale c’erano il Segretario Generale Uila-Uil di Latina, Giorgio Carra, il Segretario Territoriale Uila-Uil Luca Lombardo, il Segretario della Uil di Latina, Luigi Garullo, il Sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, il Direttore Generale di Corex Italy, Salvatore Pisani, il Direttore di stabilimento Corex spa, Carmine Aliberti.

Molto apprezzato il lavoro di Luca Lombardo, definito simpaticamente “cocciuto” dai colleghi. La sua testardaggine è stata sicuramente uno degli elementi che ha portato il tavolo aperto dal sindaco Taddeo a raggiungere un risultato positivo. E proprio Lombardo ha sottolineato come il livello di occupazione sia pari al 95% rispetto al precedentemente, con 15 nuove assunzioni, ed “a poco meno di 16 mesi dalla ripresa dell’attività produttiva, i volumi realizzati hanno raggiunto circa 20 milioni di pezzi, con la prospettiva, una volta superata la fase di riorganizzazione e di efficientamento aziendale, di arrivare a produrre fino a 40 milioni di pezzi nei prossimi mesi, con il corrispondente inserimento dell’organico necessario”.

“Oggi – ha detto la segretaria nazionale Mammucari – siamo qui a celebrare un successo frutto della capacità di dialogo tra istituzioni, parti sociali ed anche un imprenditore che ha avuto la visione di voler fare del business ed anche comunque l’occasione di inclusione sociale. Non sono stati dimenticati i lavoratori, non c’è stata una frammentazione, anzi tra le cose che abbiamo imparato c’è la volontà di rafforzare il perimetro industriale ampliando, e noi ci auguriamo che questo possa essere anche il modo per rilanciare nel mondo la pasta Paone, un marchio storico, una tradizione antica, l’essenza ed il cuore pulsante del nostro made in Italy, che è fatto di piccole e medie imprese che ripropongono modalità anche artigianali, anche se in chiave industriale, ispirandosi ad una tradizione antica che in questo territorio ha fatto da padrona in termini di promozione e tratto distintivo della stessa Formia.

Quindi noi abbiamo bisogno oggi di immaginare una spinta, ci auguriamo che questo sia sostenuto come sempre da programmi che rivedano nel contrasto alla desertificazione industriale anche una vera fiscalità di vantaggio. Sono stati già fatti bandi importanti dalla regione Lazio, utilizzati anche dal Consorzio industriale di questo territorio, e dobbiamo chiedere sempre di più al mondo imprenditoriale e di chi investe che gli investimenti devono sempre incidere nell’economia reale, cioè creare un benessere diffuso.

Quindi il salvataggio della Paone ha significato oggi la riaffermazione di un nuovo modello sociale di business, ed anche di un nuovo modello sociale del lavoro, che tenga assieme il lavoro sicuro, ben retribuito, con laa giusta produttività e con un benessere organizzativo che per essere realizzato ha bisogno di competenza, di intelligenza e di tanta concretezza.

C’è stata anche una grande capacità di Resilienza dei lavoratori. Ho parlato con alcuni di loro. A seconda dell’età anagrafica, ci sono anche delle ferite antiche. Arrivare a quella che io definisco una benedizione con la loro garanzia occupazionale è frutto di un percorso annoso dal punto di vista giudiziario e processuale. Quelle incertezze lasciano delle ferite sul futuro e quindi ricredere, riscommettere è un atto che si ricostruisce passo dopo passo verso una vera fidelizzazione, facendo sentire protagonisti i lavoratori e le lavoratrici di quelle che sono le scelte aziendali. Protagonisti comuni di una battaglia che premia tutti. Questo credo sia l’obiettivo, e quella resilienza deve trasformarsi non sono in una grande capacità di resistenza, ma in una capacità di credere nel futuro”.

Per il direttore dello stabilimento Carmine Aliberti “Questo primo anno di attività è sicuramente stato un traguardo importante, che però ci deve far riflettere sul prosieguo. Un’industria di produzione di pasta è un’azienda molto complessa, ed abbiamo bisogno di stravolgere quello che è stato trovato a livello di impianti di produzione e di confezionamento. Quindi noi in questo momento abbiamo fatto una piccola parte del lavoro. Abbiamo rimesso in piedi l’azienda, ora la dobbiamo fare camminare, ovvero raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti quando abbiamo deciso di rilanciare l’industria pastaria a Formia.

L’azienda ha assorbito parte della vecchia “Domenico Paone, abbiamo effettuato delle assunzioni, non per completare, ma per migliorare l’organico. Ma trovare peersonale specializzato per questo tipo di attività è complesso. Anche perché siamo in una zona a vocazione turistica e quindi è molto difficile trovare competenze per l’industria.

La struttura è completa, abbiamo rifatto tutta la pitturazione esterna, abbiamo fatto la pavimentazione, parte la dovremmo rifare all’interno della produzione appena ci sarà la pausa, abbiamo rifatto l’impermeabilizzazione. Per quanto riguarda la struttura non c’è bisogno di altri interventi”.

“Quando mi sono insediato, mi sono trovato ad affrontare questa crisi occupazionale del Pastificio Paone, che colpiva duramente la nostra comunità – ha dichiarato il primo cittadino -. Ringrazio i lavoratori che con grande coraggio hanno manifestato le loro preoccupazioni ed hanno deciso di non arrendersi, condividendo con noi Comune e Sindacato i momenti difficili. Dietro ogni lavoratore, c’è una famiglia. Non parliamo solo di posti di lavoro, ma di dignità, di sicurezza e di futuro di una società. Per questo, ho deciso di mettere attorno ad un tavolo tutte le parti interessati, vecchia proprietà del sito produttivo, nuova proprietà, lavoratori e sigla sindacale. Insieme abbiamo accettato la sfida ed ora possiamo dirla di averla vinta. Non era scontato. Ringrazio, oltre ai lavoratori ed al sindacato, la Corex per aver rilanciato un’azienda storica della città di Formia. Quello di oggi non è un punto d’arrivo, ma è un nuovo inizio. Come Amministrazione comunale continueremo a lavorare per garantire sviluppo e opportunità alle generazioni future”.