LATINA, Acqualatina – Cosa pensa l’Autorità nazionale anti corruzione – l’Anac – sui recenti e continui affidamenti diretti formalizzati da Acqualatina? L’interrogativo lo pone e lo rivolge all’Authority un personaggio che sa dove sono sistemate le ragnatele più microscopiche all’interno degli uffici dell’ente gestore, l’ingegner Umberto Bernola, il dirigente Responsabile della Segreteria Tecnico Operativa dell’Ato 4. Perché Bernola scriva e si rivolga all’Anac lo specifica subito il diretto interessato specificando come la regolazione tariffaria imponga ai gestori del Servizio Idrico Integrato di operare un efficientamento costante dei costi operativi endogeni che hanno impatto diretto sulle tariffe pagate dagli utenti con le bollette. L’Ente d’Ambito, di cui Bernola è alla guida da anni, ha il compito di verificare che il gestore attui “corrette politiche di efficientamento di questi costi, le cui marginalità generate devono essere utilizzate per migliorare ulteriormente il servizio reso (riparazioni delle perdite puntuali, incremento di personale). Alla vigilia (a fine mese) di una delicata assemblea dei soci chiamata (dopo il rinvio a settembre) a decidere se ricapitalizzare la società per quasi 30 milioni di euro – Acqualatina spa cessala sua attività tra meno di sette anni, nel 2032 – Bernola rivela come nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo e di vigilanza attribuiti alla sua Segreteria sia stata aperta un’istruttoria interna per l’esame dei costi operativi endogeni riconosciuti dalla regolazione tariffaria al Gestore del SII Acqualatina S.p.A. (marginalità di circa 6 milioni di euro nell’anno 2024).
Nel corso dell’istruttoria la segreteria tecnico-operativa dell’Ato 4 ha attenzionato le procedure che il Gestore utilizza nell’individuazione di operatori economici a cui affidare appalti con alta rilevanza economica. Bernola per arrivare alle sue significative e clamorose conclusioni ricorda la geografia societaria di Acqualatina: il 51% dele quote azionarie è detenuto da 35 Comuni appartenenti all’Ato 4 ed il restante 49% delle quote è detenuto invece da una società privata Idrolatina srl. Quest’ultima società è controllata al 100% dalla società Acqua srl, controllata a sua volta al 100% dalla Nepta, controllata a sua volta al 100% da Italgas Spa. Dalla composizione societaria di Acqualatina spa si evince che la stessa non sembrerebbe essere una società “collegata”, (in base all’articolo 2359 del Codice Civile) alle società Acqua srl, Nepta o Italgas spa né tantomeno ad altre società del Gruppo Italgas ma sembrerebbe collegata alla sola Idrolatina srl. “Se fosse vero ragionamento – esordisce Bernola nella lettera all’Anac – Acqualatina Spa qualora non avesse posto in essere una joint-venture con le società del gruppo Italgas non potrebbe procedere con affidamenti diretti verso queste società. E a tal riguardo il Codice degli Appalti è chiarissimo e non ammette interpretazioni diverse. La segreteria tecnico operativa dell’Ato 4 ha attenzionato l’affidamento diretto fatto da Acqualatina alla società Bludigit Spa (100% Italgas spa ) per un importo di 888.800 euro circa l’affidamento dei servizi “IT: cloud e cyber”.E cosa ha scoperto nelle rete Bernola? Sarebbe la stessa Bludigit ad occuparsi del reclutamento di personale da impiegare in Acqualatina in ruoli apicali e “non si conoscono eventuali atti presupposti che possano legittimare tutto questo”.
E non è finita. Acquatina lo scorso 10 marzo ha autorizzato la società Nepta (100% Italgas S.p.A.) ad agire quale stazione appaltante per conto della mandante Acqualatina spa delegando tutte le fasi incluse le aggiudicazioni per due procedure di gara di importo complessivo di cinque milioni e 100mia euro, successivamente aumentato a cinque milioni e mezzo con successiva determinazione del 20 giugno scorso. Nonostante la pausa estiva e ferragostana Bernola ha preso carta e penna e ha scritto direttamente ad Acqualatina spa chiedendo notizie in merito all’esistenza di joint-venture con altre società oltreché per acquisire la documentazione tecnica “a supporto delle scelte effettuate per l’individuazione degli operatori economici”.
Vestendo i panni cinematografici di Indiana Jones, Bernola – da mesi nel mirino delle principali associazioni dei consumatori – ha anche chiesto al Gestore di poter acquisire un provvedimento del 10 marzo scorso (“ACQLT-2025U-0003239”) relativo alla procedura di gara posta in essere dalla Nepta. E per quali ragioni? “Verificare se siano o meno indicate nell’atto le condizioni per lo svolgimento del mandato conferito ovvero capitolato, disciplinare tecnico ed altre caratteristiche necessarie per individuare un operatore economico che risponda alle esigenze della società mandante oltreché per verificare i costi e le procedure utilizzate per il conferimento del mandato alla stessa Nepta”. Acqualatina l’11 settembre ha risposto ma ha fatto sapere di negare i documenti richiesti dalla segreteria tecnico operativa dell’Ato 4 “non riconoscendo all’Ente la titolarità della richiesta”. L’ingegner Bernola non è rimasto con le mani legate e ha chiesto un parere di un legale di fiducia che ha ipotizzato possibili profili di illegittimità nell’applicazione dell’articolo 142 del decreto legislativo 36/2023 nell’appalto qualora Acqualatina spa non avesse posto preliminarmente in essere una joint-venture con la società Bludigit spa destinataria dell’affidamento.
Da qui la decisione “forzata” della segreteria tecnico operativa dell’Ato 4 di chiedere l’intervento dell’Autorità nazionale anti corruzione per “accertare la legittimità o meno delle procedure poste in essere da Acqualatina spa per affidamenti di appalti verso ad altre società. La problematica interessa l’ente – conclude un polemico ingegner Bernola – in quanto qualora si accertassero violazioni nelle procedure di gara si potrebbero aprire scenari sulla revisione dei costi operativi inseriti nelle tariffe del Servizio Idrico Integrato interessando per la particolare casistica anche l’Arera”. E Bernola nel penultimo capoverso della lettera all’Anac esterna anche la sua personale preoccupazione sulle ripercussioni di natura professionale che potrebbe subire: “Vista la delicatezza dell’argomento trattato si chiede a codesta Autorità di usare la massima riservatezza a tutela dello scrivente che ricopre il ruolo di Dirigente nell’Ente ed è soggetto personalmente esposto”. Materia da Procura della Repubblica..