GAETA – L’aveva detto: se la Tari per i cittadini di Gaeta nel 2026 aumenterà “anche di solo euro” non avrebbe approvato il bilancio di previsione. E così è stato. In consiglio soltanto da tre sedute il professor Raffaele Matarazzo si è confermato una spina nel fianco del sindaco Cristian Leccese. L’ha confermato lunedì al termine della maratona consiliare che ha licenziato il Dup, il documento unico d’approvazione, e conseguentemente il bilancio previsionale 2026 che, come da noi annunciato, prevede un aumento del costo del ciclo dei rifiuti per circa 350mila euro da parte della società concessionaria del servizio, la De Vizia Transfer. Si tratta di un ritocco che, riguardando (con lo stesso importo) anche le annualità 2027 e 2028, è stato motivato dall’aumento dei costi per il conferimento in discarica e – l’ha ribadito il capogruppo del Pd Emiliano Siniscariello al cospetto del dissenso manifestato da un imbarazzato assessore al bilancio Luca Gallinaro – per coprire lo smaltimento, soprattutto durante la stagione turistica, del rifiuto secco residuo. Insomma le cartacce della pizza al taglio e delle prelibate tielle di Gaeta lasciate in ogni dove da turisti mordi e fuggi e dagli stessi residenti.
Il consiglio comunale di Gaeta, l’ultimo del 2025 contrassegnato dall’approvazione (contestata soprattutto dall’Agcm, l’Authority sul mercato e la libera concorrenza) dei project financing per la scalata alle concessioni demaniali per la gestione degli stabilimenti balneari sul lungomare di Serapo, ha evidenziato sul piano politico una serie di contradditorie scelte di alcuni consiglieri di maggioranza che non manca occasione per evidenziare i suoi sempre più gravosi limiti interni, anche di natura comportamentale. Se il professor Matarazzo è “scappato” quando si trattava di votare il bilancio dopo aver espresso un voto positivo sul Dup, il collega di gruppo di “Avanti tutta”, l’ex presidente del consiglio comunale Davide Speringo ha assunto una condotta diametralmente opposta. Non ha votato il Dup ma quando sul display del suo telefonino sarebbe comparsa la chiamata del sindaco Leccese, ha fatto dietro front ed è tornato sui suoi passi ricordandosi di essere alla testa di una mini-lobby che gestisce le mini concessioni nel settore turistico-ricettivo a Gaeta.
Sino a due mesi responsabile della segreteria politica del sospeso consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero, il capogruppo di “Gaeta Tricolore” in consiglio comunale ha fatto impazzire i più incalliti specialisti di sudoku. Nel senso che ha approvato favorevolmente il Dup ma poi alla ‘chetichella’ è uscito ed andato via quando si trattava di licenziare la principale manovra contabile del comune di Gaeta di cui il documento unico di programmazione è l’asse portante. E questo non un è mistero della fede..
L’aumento della Tari è stata definita in maniera colorita dal capogruppo del Partito Democratico Emiliano Sciniscariello “una bella sfogliatella, il cui profumo, ai fiori d’arancio, era in cottura da giorni nel forno del comune di Gaeta”. Un prologo verbale colorito arricchito da altre considerazioni politiche fatte dagli altri due esponenti Dem in aula, Franco De Angelis e Sabina Mitrano.
“Ci fanno sorridere – hanno detto all’unisono i tre esponenti del Pd – che alcuni colleghi di maggioranza vorrebbero stare al nostro posto e, non potendo farlo perché carenti di un’insufficiente dose di coraggio politico, fanno finta di andare al bagno dopo aver approvato argomenti base delle delibere su cui dicono di avere loro stessi delle riserve. E’ questa la principale forma di decadimento politico culturale di una città dove si ha paura di dire in fondo quel che si pensa, timorosi di qualche rimprovero di chi continua, in forma eterodiretta, a governare la città. Siamo ridotti a far parte di un governo in cui le decisioni vengano assunte in base ai messaggini che arrivano su whatsapp”.
I tre esponenti del Pd non l’hanno mai citato ma nel mirino è finito quello che considerano il sindaco ombra di Gaeta, l’attuale consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano.
“Un bilancio migliore di questo non poteva essere approntato e approvato” – ha tagliato corto l’assessore al ramo, Luca Gallinaro che, metabolizzata la rabbia dopo che il sindaco nel penultimo consiglio comunale aveva preannunciato di dire “due c…..te” su una variazione di bilancio in entrata, continua ad essere nel mirino vertici dell’amministrazione comunale per le sue continue assenze alla sedute di Giunta. Che il bilancio 2026 del comune di Gaeta sia un freddo tomo di ragioneria amministrativa l’ha dichiarato il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello. “L’ente continua a far fronte ad una patologia che lo costringerà a promuovere rimedi severissimi per i cittadini e le imprese della città – ha osservato – Il comune incassa poco a fronte di due elementi collegati tra loro: l’aumento dell’elusione e dell’evasione tributaria e dei crediti di dubbia esigibilità. Vengono inserite somme per far apparire i conti in equilibrio. Ma si tratta di una grande falsità perché la stessa amministrazione sa per prima che quelle somme non le incasserà mai”.
La maggioranza ha dovuto superarsi, infine, quando si è trattato di approvare un debito fuori bilancio che, spuntato solo ora da qualche cassetto della ragioneria del comune, finirà tra qualche giorno sulla scrivania della Procura regionale dei Corte dei Conti. E’ una vicenda davvero inverosimile per un incarico conferito ad un legale, l’avvocato Francesco Falzone, 24 anni fa, nel 2001.
Difese con successo il comune contro un’istanza di un gruppo di cittadini quando puntualmente presentò e protocollò la propria parcella. Il committente – il comune di Gaeta per l’appunto – dimenticò di liquidare il suo professionista che, di fronte a tale inadempienza, presentò un decreto ingiuntivo che, impugnato, ha visto sempre l’ente soccombere…
Insomma il comune di Gaeta è stato costretto ora a riconoscere all’avvocato 110mila euro a fronte della metà che, a suo tempo, gli avrebbe dovuto liquidare. La minoranza di centrosinistra in questa circostanza ha espresso il meglio di sè. Attraverso il consigliere Franco De Angelis ha proposto sul piano politico un’autentica provocazione: il debito fuori bilancio lo approviamo se sarà avviata contestualmente dallo stesso comune una verifica ispettiva per accertare le responsabilità di questo ritardo. L’emendamento è stato respinto e a nulla sono bastate le suppliche rivolte alle minoranze dall’ex sindaco Massimo Magliozzi ad approvarlo.