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Ventotene e Santo Stefano unite da una funivia: il progetto delle polemiche

VENTOTENE – Nel cuore del Tirreno c’è un’isola che sembra uscita da un racconto gotico: Santo Stefano, con il suo imponente carcere borbonico abbandonato, incastonato tra scogliere a picco e acque turbolente. Per anni è stata il simbolo dell’isolamento, un luogo dimenticato che però, oggi, potrebbe tornare a vivere grazie a un’idea tanto ambiziosa quanto audace: una funivia che colleghi direttamente l’isola di Ventotene. Quattro minuti di viaggio sospesi sul mare, una cabina senza sostegni tra le onde, capace di sfidare vento e tempeste. Fantascienza? Forse. Ma è il progetto presentato dal commissario governativo Giovanni Maria Macioce, deciso a dare nuova vita a questo luogo carico di storia.

Un sogno a mezz’aria

L’idea è quella di trasformare l’ex carcere in un polo culturale multifunzionale, un museo della memoria che racconti l’evoluzione della pena e il lungo cammino verso i diritti sanciti dall’articolo 27 della Costituzione. Peccato che raggiungere l’isola sia sempre stato il primo, grande ostacolo. I tentativi di costruire un porto sono naufragati di fronte alle correnti e ai vincoli ambientali. Il mare intorno a Santo Stefano è tanto spettacolare quanto implacabile. E allora, perché non volare sopra di esso? «È l’unica soluzione realmente praticabile», spiega Macioce, convinto che questa infrastruttura sia la chiave per sbloccare il futuro dell’isola.

La funivia dei sogni (o degli incubi?)

Una cabinovia leggera, 12 posti per viaggio, che colleghi Ventotene e Santo Stefano in quattro minuti netti. Il tutto in totale sicurezza e senza rischi per l’ambiente. «Sarà molto più di un semplice mezzo di trasporto», promette il Commissario. «Diventerà un’esperienza unica per chi visita il carcere, regalando una vista mozzafiato sull’arcipelago.» Una sorta di volo sospeso sulla storia, insomma. Ma non tutti la vedono così. Il sindaco di Ventotene, Carmine Caputo, ha definito la proposta «fantasiosa e altamente impattante». L’idea divide, com’è naturale quando si propone qualcosa di tanto innovativo.

Turismo tutto l’anno: utopia o realtà?

Se realizzato, il progetto potrebbe rivoluzionare il turismo dell’isola. Ventotene, che durante l’estate si riempie di vita, d’inverno cade in un silenzio quasi spettrale. Bar e ristoranti chiusi, scuole a rischio. «Un collegamento stabile potrebbe cambiare le cose», riflette Macioce. Niente più traversate annullate per il maltempo o attese infinite. Chi parte da Formia per Ventotene oggi impiega due ore di navigazione, solo per scoprire spesso che il mare non permette di raggiungere Santo Stefano. La funivia sarebbe un ponte verso la destagionalizzazione, capace di portare visitatori 365 giorni l’anno e garantire ossigeno all’economia locale.

La sfida del consenso

Ma non basta un buon progetto: serve l’appoggio della comunità, degli ambientalisti e delle istituzioni. Per ora, il governo ha accolto con interesse l’idea e stanziato altri 10 milioni di euro per il 2024. «Se tutto va come previsto, i lavori potrebbero durare sei o sette mesi», afferma fiducioso Macioce. Il percorso è appena iniziato, e come ogni grande sfida, porta con sé entusiasmo e scetticismo.

Chissà, forse un giorno si potrà salire su quella cabina sospesa e guardare dall’alto il mare che separa Ventotene da Santo Stefano, pensando che, a volte, le idee più folli sono quelle destinate a cambiare davvero le cose.