Back in town, il progetto contro lo spopolamento di Cgil Frosinone Latina

LATINA – Latina è una città attrattiva per i giovani? Il nostro territorio offre opportunità sul piano economico, lavorativo, sociale e culturale? Esistono politiche e strategie di intervento per rendere maggiormente attrattiva la città? Con questi interrogativi la Cgil Frosinone-Latina ha aperto le porte del centro culturale Lestrella Pop ad una profonda riflessione sul rapporto tra giovani e spazi urbani nell’ambito del progetto finanziato dalla Direzione Generale “Occupazione e Affari Sociali” della Commissione europea (programma di sostegno al dialogo sociale), Back in Town.

Nel luogo naturalmente candidato ad essere cantiere di idee, perché immaginato comunemente da Fillea Cgil e Cgil nei termini di uno spazio fisico e sentimentale in cui dar vita a processi di politica dal basso che incarnino un confronto attrattivo di progettualità in grado interpretare il fabbisogno dei più giovani, in collegamento con Andrea Filippetti del Centro Nazionale di Ricerca, con Anna Teselli della CGIL Nazionale, con Leonardo Majocchi, studente e vicepresidente dell’associazione Lestrella Pop, con Andrea Chiarato, Assessore alle politiche giovanili del Comune di Latina e con Giuseppe Massafra, Segretario Generale Cgil Frosinone Latina si è instaurato un dialogo sociale a partire dai dati raccolti nel corso di elaborazione del progetto nato su iniziativa di alcune Camere del Lavoro, tra cui quella di Lecce fa da capofila,  per sviluppare politiche territoriali volte all’inclusione economica e sociale dei giovani.

Lo studio dello spopolamento giovanile e della non attrattività delle città (in particolare quelle medio-piccole) promosso da un team interdisciplinare di ricercatori accademici, parti sociali e autorità locali con l’obiettivo di condurre una ricerca-azione, ha infatti una portata di interesse europeo perché è a livello europeo che si verifica il fenomeno della migrazione verso aree considerate più disponibili di opportunità lavorative. Da qui, dalla necessità di capire perché ciò avviene e come interrompere il circolo vizioso, nasce un indicatore economico che esprime l’indice di attrattività delle città legandolo a quattro dimensioni: abitare, cultura, trasporti, occupazione. Ieri, mercoledì 21 maggio, siamo partiti proprio da questo,  dall’applicazione di tale strumento sulla città di Latina per confrontarci sul modello di sviluppo che vogliamo adottare e, in funzione di obiettivi concreti e trasparenti, quali interventi adoperare anche in vista di una collaborazione sinergica con il Comune di Latina a cui chiediamo di aprire un confronto. 

Quello di Back in town si configura come un progetto ancora sperimentale ma ha il vantaggio di essere estendibile nello spazio e nel tempo, un punto di partenza non sottovalutabile se si ragiona su quanto alle politiche giovanili serva una rete di soggetti che possa lavorare sui territori utilizzando un criterio condiviso e condivisibile di posizionamento.
“L’idea di fondo è quella di rendere le città un luogo attrattivo per le nuove generazioni, di dare la possibilità di esercitare un diritto principale che incrocia anche le domande di questa epoca: il diritto di scegliere se restare. Questa è una grande battaglia della Cgil che portiamo avanti anche contro le politiche a caduta, di incentivazione, che non promuovono strutturalità. Back in Town ha a che fare con l’elemento fragile della società, con le generazioni sempre più disorientare in un contesto di grandi e veloci trasformazioni che se non vengono governate dal basso finiscono per travolgerti con il rischio di aumentare disuguaglianze e povertà. Dobbiamo sovvertire questa possibilità trovando le capacità nel territorio stesso per liberarlo da condizione di ineluttabilità. Il sindacato, come soggetto contrattuale, può e deve essere soggetto attivo costruttore di queste politiche, per questo chiediamo di aprire una vertenza alle politiche giovanili con il comune di Latina” così il Segretario Generale Cgil Frosinone Latina, Giuseppe Massafra.