LATINA – Un’unione civile all’insegna della discrezione ma colma di emozione si è celebrata ieri, 3 luglio, nel cuore di Latina: il paroliere Roberto Casalino e il musicista Emanuele Gallo si sono uniti civilmente nei giardini della sede principale del Comune, in Piazza del Popolo. A fare da testimone, in quello che per la coppia è stato un momento intimo e speciale, un nome che non ha bisogno di presentazioni: Tiziano Ferro.
L’artista di Latina, legato da un’amicizia fraterna a Casalino, è arrivato in Municipio con un’auto dai vetri oscurati, mantenendo il massimo riserbo sull’evento. Ma tra i corridoi del Comune le voci hanno iniziato a circolare: un’unione civile riservata sì, ma con un testimone d’eccezione destinato a far parlare.
La cerimonia si è svolta lontano dai riflettori e senza clamori mediatici o social. Un atto d’amore vissuto con naturalezza, senza necessità di annunci o foto ufficiali. Ma il valore simbolico non poteva passare inosservato: due uomini che si giurano amore e fedeltà in una città che è anche la culla della loro storia.
Roberto Casalino, noto per aver scritto alcune delle canzoni italiane più amate degli ultimi anni (per artisti come Emma, Marco Mengoni, Giusy Ferreri, e naturalmente Tiziano Ferro), ha sempre custodito con sincerità e pudore il racconto del suo vissuto, così come il legame con l’amico Tiziano.
In una celebre intervista a Verissimo, Casalino aveva ricordato il primo incontro con Ferro: «Era il 1993 ed ero davanti a una palestra dei vigili del fuoco. Aspettavo mio padre e canticchiavo. Lui si è avvicinato, ci siamo messi a parlare. Scoprimmo che andavamo nello stesso liceo e abitavamo vicini. Da lì è nato tutto».
«Mentre gli altri andavano in discoteca, noi scrivevamo canzoni e bevevamo cappuccini. Risparmiavamo per andare ai concerti. Le nostre fidanzate abitavano nello stesso paese e prendevamo il treno insieme per raggiungerle. Il suo ruolo nella mia vita va oltre l’amicizia: è uno di famiglia. Abbiamo solo un Dna diverso».
E proprio per questa ragione, Tiziano non poteva mancare in uno dei giorni più significativi della vita di Roberto: un segno tangibile di quell’affetto che ha attraversato l’adolescenza, la musica, le difficoltà e le gioie. Oggi, anche l’amore.