GAETA – La gestione del servizio di igiene, senza ombra di smentite, è stata ed è una delle cause della stagione turistica horribilis che ha vissuto e sta ancora patendo il comune ed il territorio di Gaeta. Che quello sotto gli occhi di residenti e turisti (quelli del weekend) sia “un disastro annunciato” lo ammette il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Sciniscariello.
E le prove, più che indizi, non mancano: “Gaeta è sporca come non mai, un vero e proprio scempio per le strade cittadine. Anche i social sono inondati di foto e video che registrano mancati ritiri da parte della ditta, errati conferimenti da parte degli utenti, abbandoni di rifiuti in ogni dove, i pochi cestini sempre pieni e strabordanti in tutte le ore del giorno, sporcizia e accumuli di cartacce lungo le strade”. Al delegato all’igiene urbana Felice D’Argenzio (l’assessorato è attualmente in capo al sindaco Cristian Leccese, in seguito alla rinuncia di Luca Gallinaro, che mantiene la delega al bilancio) la volontà di raddrizzare la barra non è mai mancata ma la situazione – secondo il capogruppo Dem – ha una genesi tecnico amministrativa molto datata: ”Finora ho evitato di pubblicare foto al solo scopo di alimentare un malcontento che, tanto, non ha davvero bisogno di crescere ulteriormente. Ho ritenuto fosse più utile un accesso agli atti su tutto quello che ha riguardato il servizio, dalla presentazione dell’offerta tecnica presentata dalla ditta aggiudicataria in poi, per provare a capire se ci fosse qualcosa che giustificasse lo scempio a cui assistiamo quotidianamente e da mesi, nell’estate più nera per il servizio di raccolta dei rifiuti a Gaeta. E come sospettavo, qualcosa di poco chiaro c’è. Almeno secondo me…”
E i problemi – secondo Scinicariello – sarebbero iniziati in occasione dell’aggiudicazione nel 2022 dell’appalto alla Rti De Vizia Urbaser: “Nutrii fin dall’inizio fortissimi dubbi, fin dall’avvio del servizio nell’estate del 2023. Se è vero che l’inciviltà delle persone c’entra – e molto – nel disastro igienico e ambientale a cui assistiamo, è altrettanto vero che la stessa inciviltà trova terreno fertile in quell’appalto molto “carente”. Scinicariello nell’estate 2023 chiese alla neonata amministrazione Leccese di sapere perché si tardasse a sottoscrivere il contratto con la Devizia, “strumento indispensabile per stabilire diritti e doveri dell’appalto. Tra le motivazioni addotte, la più ricorrente quella relativa alle verifiche amministrative a cui era sottoposta la ditta spagnola Urbaser. Niente di più falso. La realtà era un’altra. Infatti, dalla documentazione che ho ricevuto risulta la presenza di un verbale di variazione dei servizi del mese di giugno 2023 con il quale, prima ancora di legarsi contrattualmente, le parti – Comune e Ditta – concordavano di modificare l’offerta tecnica proposta dalla ditta appaltatrice in sede di gara”.
Insomma si era ancora in attesa di stipulare il contratto ma Comune di Gaeta e ditta neo appaltatrice concordavano una variazione dell’offerta tecnica, “proprio quella offerta tecnica che è generalmente l’elemento sulla base del quale avviene l’aggiudicazione”. Scinicariello qualche dubbio se lo pone e lo rivolge al sindaco Leccese e all’assessore D’Argenzio: “È legittimo tutto ciò? A me sembra – e forse solo a me – che non stata resa parità di trattamento tra i concorrenti, e che sia stato leso il principio di immodificabilità dell’offerta tecnica nelle gare d’appalto pubbliche. Però a Gaeta forse funziona diversamente, e si può tutto…”
Il capogruppo del Pd punta politicamente il dito contro il predecessore di Gallinaro: “Proprio da quelle modifiche che nasce gran parte dello scempio a cui stiamo assistendo da mesi ed ancora in questi giorni. Modifiche la cui paternità politica è dell’ex assessore Diego Santoro”. E perché? Il Comune di Gaeta, in quel verbale del 21 giugno 2023, avrebbe “gentilmente concesso” alla ditta appaltatrice di fare a meno di fornire alcuni mezzi per il servizio di nettezza urbana (si parla di 5 mezzi elettrici, di una macchina aspira rifiuti e di una spazzatrice media nuova di fabbrica), la riduzione degli orari di apertura presso il centro di raccolta comunale e l’esenzione della fornitura di 100 cestini stradali multimateriali.
Per Scinicariello queste modifiche apparentemente sono di poco conto, ma sono “risultate decisive nel determinare una serie di disservizi che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti. Se avessimo potuto disporre del servizio di apertura del centro di raccolta durante i fine settimana e in fascia serale, avremmo avuto certamente meno abbandoni per le strade in città e nelle periferie, soprattutto nei mesi “caldi” di luglio ed agosto. Ciò avrebbe agevolato molto i residenti, e soprattutto avremmo sottratto ogni pretesto per l’abbandono dei rifiuti ai turisti, soprattutto quelli giornalieri e quelli “non registrati”. Se avessimo avuto i cestini stradali, altro tormentone estivo, forse avremmo potuto mangiare un gelato senza doverci portare “cartacce” in tasca fino a casa. Trovare cestini stradali è diventata una caccia al tesoro, inspiegabilmente ridotti a poche unità rispetto all’offerta tecnica, in numero certamente non adeguato alle esigenze della città, come più volte esternato dai cittadini sui social.La cosa che lascia i dubbi più forti sono i controlli sull’esecuzione dell’appalto. Basti pensare all’abbandono dei rifiuti per strada”.
Nell’offerta tecnica la ditta proponeva un servizio di monitoraggio continuo del territorio da parte del personale addetto alla raccolta e allo spazzamento e del responsabile operativo del servizio, un sistema di controllo e monitoraggio mediante “riprese occultate” e pure l’utilizzo di un drone “ma osservando la città e i social – osserva Scinicariello – Gaeta appare “inondata” di rifiuti abbandonati che stazionano per giorni e giorni, e non certo rimossi entro 48 ore come da offerta tecnica. Per non parlare dello spazzamento stradale, soprattutto quello bisettimanale, il taglio erba in città ed il lavaggio delle strade, a proposito del quale penso non si sia mai visto in azione il mezzo dotato di cisterna e “naspo in pressione” per il lavaggio delle strade con prodotti igienizzanti”.
La conclusione appare essere una sentenza avallata dalla Cassazione: “Oltre alle “esenzioni” dell’offerta tecnica, il vulnus sembra essere proprio il controllo” aggiunge Scinicariello che ha presentato una nuova interrogazione scritta al sindaco Leccese:” Gli ho chiesto come mai fosse stato sottratto il settore dei rifiuti ad un Dipartimento ed un Dirigente, l’architetto Stefania Della Notte, per passare tutto nelle mani del Dirigente alla Polizia Locale. Il Sindaco Leccese parlò di una diversa riorganizzazione del servizio, e che la Polizia Locale avrebbe potuto contare su un maggior controllo delle utenze e dei relativi conferimenti, così da abbattere le quantità di rifiuto indifferenziato (secco residuo) che influisce negativamente sulla raccolta differenziata. E meno male!!! Sarà pure come diceva il Sindaco, ma dopo il “fumo negli occhi” del 2023 con il 70%, la raccolta differenziata è passata dal 62,21% di giugno al 61,22% di luglio (- 0,99%)”. Insomma i numeri sembrano “testimoniare il fallimento di questa scelta. Ci si attendeva immediati e conseguenti controlli e verifiche, ed in caso di inadempimento le relative sanzioni. Invece, a partire da luglio non si ha notizia di controlli né agli stabilimenti né a utenze come ristoranti, pub ma solo a semplici cittadini. I concessionari a Serapo sono diventati tutti, in un attimo, ottimi soggetti differenziatori? E lo sono diventati tanto da non destare più preoccupazioni nella ditta, quelle preoccupazioni che a giugno fecero rimanere in strada i rifiuti di centinaia di utenze? – si interrroga ancora l’esponente del Pd – Ed i controlli sui servizi previsti dal capitolato danno riscontri sempre positivi?”
Scinicariello arriva ad ipotizzare come l’avvicendamento della dirigente Della Notte, destinata ad altri incarichi senza alcun preavviso, sebbene destinataria, con il suo staff, degli elogi dell’assessore Gallinaro e dello stesso Sindaco per il lavoro effettuato a proposito della “transazione Ecocar”, potesse essere conseguenza di una posizione fortemente critica nei confronti del servizio espletato, magari tanto critica da arrivare a sanzionare la ditta per le sue inadempienze. È altrettanto legittimo porsi il dubbio che – osserva Scinicariello – “l’azione di forza” della ditta nei primi giorni di giugno di quest’anno, quando furono lasciati a terra quintali di rifiuti mal conferiti – l’Assessore Gallinaro parlò di circa 200 utenze se non ricordo male – potesse essere ricondotta all’intransigenza degli uffici verso qualche richiesta “irricevibile” da parte della ditta. Magari qualche “addendum” all’importo del contratto, relativo ai maggiori costi che la ditta sostiene per il cosiddetto “rifiuto indifferenziato”.
E Scinicariello avanza anche qualche timore: “Spero che questo approccio improvvisamente “mansueto” della ditta appaltatrice, dopo la “sfuriata” di giugno con la mancata raccolta, non generi un “sovraccosto” di cui, prima o poi, la stessa ditta potrebbe chiedere conto al Comune di Gaeta. Ci mancherebbe solo questo! Il fallimento nella gestione del “servizio rifiuti” è sotto gli occhi di tutti, e la responsabilità è solo ed esclusivamente politica. Modificare l’offerta tecnica prima della sottoscrizione del contratto, oltre ad essere un fatto “stranissimo” e di dubbia legittimità, ma possibile solo a Gaeta, è stata una scelta miope e suicida. Il dubbio che la corretta esecuzione dell’appalto non abbia controlli adeguati è del tutto legittimo, e chi di dovere dovrà pur risponderne, considerate le condizioni di carenza igienica e ambientale in cui versa la città. Ma una cosa va detta con chiarezza e fermezza: se la città di Gaeta è sporca come non mai, non è certo colpa degli operatori ecologici, che sono la parte più debole e più esposta. Il Sindaco e la sua Amministrazione dimostrano irresponsabilità ed incapacità, infliggendo a Gaeta ed ai suoi cittadini un enorme danno igienico-ambientale e reputazionale”.