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Ventotene / L’ex Vicesindaco Sportiello condannato per calunnia

VENTOTENE – Una condanna, pena sospesa, ad un anno ed otto mesi per l’ex vice sindaco ed ex assessore al demanio del comune di Ventotene Modesto Sportiello per l’accusa di calunnia, assoluzione piena perché il fatto non sussiste per l’ipotesi di falso ideologico per gli altri nove imputati. Puntuale come un orologio svizzero il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce martedì sera ha letto la sentenza che ha concluso il rito abbreviato a margine di una delicatissima vicenda processuale che ha interessato e contrassegnato pesantemente l’evolversi nel corso degli anni della situazione politico-amministrativa presso il comune della seconda isola pontina. Il Gup ha per certi versi accolto quasi completamente la requisitoria formalizzata la scorsa settimana dal sostituto procuratore Alfredo Mattei che aveva chiesto due anni di reclusione per Sportiello e l’assoluzione per gli altri nove imputati a processo per falso in atto pubblico dopo che lo erano stati per concorso in abuso d’ufficio.

Prima della lunga camera di consiglio erano intervenuti i legali del nutrito collegio difensivo chiedendo al Gup l’accoglimento della richiesta del Pm Mattei. Gli avvocati Renato Ciamarra e Attilio Tuchetta, che davanti il Gup si erano costituiti parte civile per conto del comune di Ventotene, erano andati controcorrente chiedendo l’assoluzione piena per Sportiello e la condanna per gli altri ex amministratori e dirigenti del palazzo di piazza Castello. Che il processo stesse prendendo una piega ben diversa dalle aspettative originarie l’avevano capito gli avvocati Luca Scipione e Chiara Avallone revocando la costituzione di parte contro tutti gli imputati avanzata dall’ex sindaco di Ventotene Geppino Assenso. L’inchiesta era scattata nel 2022 quando il sostituto procuratore Marina Marra aveva chiesto il rinvio a giudizio per il notaio Santomauro e gli altri amministratori e dirigenti comunali. Erano stati accusati di aver prodotto alcuni atti amministrativi e contabili sino a compromettere la posizione dell’allora vice sindaco, assessore al demanio e potente consigliere comunale Modesto Sportiello al punto da chiedere la dichiarazione della sua decadenza dal consiglio dell’isolana. E così che la Procura considerò parte lesa l’ex vice sindaco Sportiello.

A ribaltare i termini della querelle sono state le indagini difensive promosse dall’ex giudice antimafia Antonio Ingroia che, in qualità di legale dell’ex sindaco Santomauro, ha permesso nella prima parte del 2024 di accertare, grazie al sostituto procuratore Alfredo Mattei, un’altra verità. In un altro procedimento, poi unificato a quello aperto nel 2022, Sportiello veniva indagato per falso e calunnia in relazione alla stressa vicenda per la quale sino a quel momento – come detto – era parte lesa. E così che il Gup Di Croce ha accolto le tesi difensive del nutrito collegio difensivo (composto dagli avvocati Ingroia, Renato Archidiacono, Massimo Spagnardi, Luigi Montanelli, Alessandro Longo e Stefano Perotti) assolvendo l’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, i componenti della Giunta e dei consiglieri di maggioranza in carica sino al febbraio 2021 (Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone, Ermanno Taliercio, Lucio Nicolella e Umberto Matrone) e dei dirigenti e i funzionari del settore finanziario, lavori pubblici e urbanistica del comune isolano Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli. Gli imputati – secondo la versione accusatoria della Procura di Cassino – avrebbero costruito, facendo ricorso a …photoshop e ad una serie di artifici grafici – una serie di delicatissimi documenti amministrativi per compromettere la posizione dell’allora vice sindaco e consigliere comunale Modesto Sportiello. A suo dire alcuni componenti dell’amministrazione comunale isolana avrebbero falsificato alcuni documenti inerenti la sua posizione tributaria nei confronti dello stesso comune.

Insomma Sportiello non avrebbe versato nel corso del tempo, dal 2012 al 2019 svariate decine di mila euro di tributi, 150mila euro tra Tares e Tari, provocando una situazione di incompatibilità rispetto al ruolo di consigliere comunale. Gli imputati – ed il Gup ha dato ragione – hanno dovuto difendersi dall’’accusa di aver revocato due concessioni demaniali intestate alla moglie (Antonella Langella) dell’ex vice sindaco per la gestione di numerosi pontili attestando la situazione di morosità dello stesso Sportiello della cui società è considerato un socio di fatto per aver gestito economicamente ed imprenditorialmente decine e decine di pontili nello specchio acqueo del porto borbonico di Ventotene. Secondo l’allora amministrazione Santomauro il consigliere Sportiello avrebbe dovuto versare quei canoni spettanti alla ’”Marina di Ventotene” alla luce di alcuni accertamenti compiuti inizialmente dal comune di Ventotene e dalla società di riscossione (la Sogert) e poi di una chiara sentenza della commissione provinciale tributaria di Latina del 14 marzo 2022.

E poi: Sportiello e la sua famiglia non avrebbero rispettato la sentenza numero 04284 del 2013 del Consiglio Stato secondo la quale il concessionario non sarebbe stato estraneo ai rapporti tra l’amministrazione e la gestione della stessa concessione. E non è finita: la società “Marina di Ventotene” avrebbe omesso di accatastare i pontili in affidamento. Così facendo sfuggito alla tagliola dell’Imu che il comune concedente non ha mai incassato. Il Pm Marra aveva chiesto il processo con l’ipotesi, poi abortita per legge, del concorso in abuso d’ufficio per i nove indagati per aver provocato, dunque, al consigliere Sportiello un ingiusto e duplice danno consistente nelle revoca delle due concessioni demaniali e nella “declaratoria di incompatibilità e successiva decadenza dalla carica di consigliere comunale”. La difesa nell’udienza di martedì mattina ha sostenuto, sulla scorta delle indagini della sezione navale della Guardia di Finanza di Gaeta, che quello avviato dagli imputati era stato soltanto l’inizio di un procedimento amministrativo che non si è mai concluso semplicemente perché sarebbe stato il consigliere Sportiello a dimettersi prima della conclusione dell’ter avviato.

Le indagini difensive dell’avvocato Ingroia hanno dimostrato, anche attraverso alcune perizie calligrafiche, che la gestione (l’affidamento a terzi senza il parere degli enti concedenti) delle concessioni demaniali 40/2005 e 2/2010 non sarebbe stata impeccabile e limpida con l’invio di pec relativamente a misteriosi subingressi nelle società concessionarie inviate alle ore 18 del 31 dicembre 2020 all’email certificata del Comune di Ventotene e a false autorizzazioni sindacali per la gestione di ulteriori posti barca. “Giustizia finalmente è stata fatta – ha commentato martedì sera a caldo in piazza Labriola a Cassino l’avvocato Ingroia – grazie alla determinante azione della Procura che ha accertato la vera ed unica verità sulle tante illegittimità commesse nel comune di Ventotene a causa delle quali diversi amministratori e dirigenti da vittime sono stati sul punto di diventare imputati e dunque condannabili. Devo prendere atto della grande forza di volontà del notaio Santomauro che ha dimostrato sino all’ultimo che la verità, puntualmente emersa, era un’altra rispetto a quella che si voleva far credere”!