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Alatri / Omicidio Bricca, l’appello fissato al 25 novembre

ALATRI – La fissazione del dibattimento è del magistrato, il dottor Vincenzo Capozza, che ha presieduto il primo processo di secondo grado per la scomparsa e l’omicidio, avvenuti il 1 giugno 2001, di Serena Mollicone. Si tornerà in aula per il delitto di Thomas Bricca – il giovane studente di Alatri ucciso per sbaglio con un colpo di pistola in fronte la sera del 30 gennaio 2023 quando il vero obiettivo non era Thomas ma il suo amico Omar Haoudi – il prossimo 25 novembre dove sia la Procura di Frosinone che le difese proveranno a ribaltare quando sentenziato dalla Corte d’assise del capoluogo ciociaro. I giudici togati e popolari, guidati dal magistrato Francesco Paolo Mancini, condannarono all’ergastolo Roberto Toson, di 49 anni, e a 24 anni di reclusione il figlio Mattia, di 23 anni. La Procura, attraverso il sostituto procuratore Rossella Ricca, ha presentato in appello un ricorso in cui chiede che al carcere a vita siano condannati padre e figlio, entrambi accusati di omicidio volontario con l’aggravante della sola premeditazione dopo che la seconda aggravante inizialmente contestata, i futili motivi, è stata esclusa dalla sentenza di condanna. Preannunciano bagarre davanti i giudici della prima sezione della Corte d’Assise di appello di Roma i difensori dei Toson, gli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa. Rinnoveranno la richiesta di ottenere una sentenza di assoluzione o, in subordine, derubricare la contestazione da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale o colposo, oppure ancora, far cadere le aggravanti contestate in modo da poter accedere al rito abbreviato e allo sconto di un terzo sulla eventuale condanna. La sentenza di primo grado aveva attribuito 24 anni di carcere a Mattia Toson riconoscendogli le attenuanti generiche, una condanna inferiore rispetto a quella del padre anche se la Corte d’Assise era stata severa in sede di risarcimento a favore delle parti civili da definire in un separato giudizio decidendo una provvisionale di 100mila euro in favore della mamma di Thomas, Federica Sabellico, di 70mila euro per il padre Paolo Bricca e 50mila per la sorella di Thomas, Silvana, più altri 10mila euro in favore del Comune di Alatri. Si tratta di tutte le parti civili rappresentante nel processo di primo dagli avvocati Nicola Ottaviani e Marilena Colagiacomo per la famiglia e Eugenia De Cesaris per l’amministrazione comunale.