Fondi / Forno Crematorio, De Bonis critica l’amministrazione comunale dopo la richiesta di risarcimento danni

FONDI, Forno crematorio – Riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario comunale di Fondi in Azione e presidente provinciale di Azione Paolo De Bonis in merito alla richiesta di risarcimento danni in sede civile pervenuta al comune di Fondi a seguito della sospensione dell’iter di realizzazione del forno crematorio.

“Dai giornali ho avuto notizia dell’ennesimo atto del contenzioso tra Comune di Fondi e La società Saie. Come già si sapeva il Tar di Latina con sentenza del 10 aprile 2024 aveva dichiarato la sua incapacità nel dirimere la questione in quanto dichiarava “inammissibile per difetto di giurisdizione” e delegava alla giustizia amministrativa il compito di giudicare.

Era dunque evidente che presto o tardi la SAIE avrebbe fatto ricorso al giudice civile e lo ha fatto con una richiesta di risarcimento milionaria.

Ora il comune di Fondi si trova a gestire una causa complessa e onerosa, portata in un ambito non più amministrativo ma civile, e domando, era questa la strada migliore?

Non sarebbe stato più opportuno evidenziare le vere ragioni per cui non si vuole questo forno crematorio, a qualche centinaio di metri dall’ospedale e da tre scuole di vario ordine e grado?

Anche perché, dopo la prima delibera della Giunta de Meo, vi è stata una sentenza del Consiglio di Stato che considerava un forno crematorio “industria insalubre di prima classe” per cui inadatta nella locazione che si voleva dare.

Questa è stata la ragione dell’opposizione del Comitato contro questo forno: la presunzione di costruire un simile impianto infischiandosene dei possibili rischi per la popolazione presente.

Paolo De Bonis

Sarebbe bastata l’argomentazione sull’accertata insalubrità dell’impianto in un’area cittadina per chiudere in maniera tombale questa situazione. Invece, il principe del foro chiamato dall’amministrazione ha proposto una soluzione che ai più è sembrata opinabile: opporre una eccezione a una richiesta di adeguamento del contratto, una scelta che ha portato alla situazione attuale.

Ora si aprono diversi scenari: il tribunale potrà dare ragione al comune, lo speriamo ovviamente, ma è solo una possibilità, oppure il tribunale darà ragione alla SAIE, e l’amministrazione sarà costretta a pagare una forte penale, ovvero noi cittadini, oppure dovrà accettare di costruire l’impianto, con le conseguenze che il Comitato contro il forno ha sempre paventato.

Se questo avverrà, sarà tutta responsabilità dell’amministrazione Maschietto, che non ha avuto il coraggio di seguire le richieste dei cittadini, le migliaia di firme portate dal Comitato e ignorate bellamente dal sindaco, la manifestazione popolare in Piazza Duomo, segno di arroganza e di incapacità di ascolto, per non parlare della competenza nelle scelte”.