Formia / Danneggiamento Happy bar, Carta e Magliozzi (pd) avanzano proposte concrete

FORMIA, Happy bar, villa comunale – Riceviamo e pubblichiamo una nota dei consiglieri comunali del gruppo del partito democratico di Formia Luca Magliozzi ed Alessandro Carta sulle possibili azioni a sostegno dell’Happy bar. Magliozzi e Carta chiedono la convocazione della commissione Servizi sociali del comune di Formia e chiedono che l’amministrazione comunale intervenga, oltre che per la riparazione dei danni, per riconoscere l’operato della cooperativa sociale che gestisce il bar, anche con altri strumenti.

“L’episodio vandalico che ha colpito l’Happy Bar nella Villa Comunale è un gesto grave e intollerabile, ma non deve ridursi a un fatto di cronaca.
Per noi deve essere l’occasione per riaccendere l’attenzione su un progetto che rappresenta uno dei simboli più autentici di inclusione e civiltà della nostra città.
L’Happy Bar è molto più di un chiosco. È il frutto dell’impegno e della determinazione di ragazzi con sindrome di Down e delle loro famiglie: una realtà che da anni dà un significato concreto alla parola “inclusione”.
Un luogo dove la disabilità non è assistenza ma partecipazione, dove il lavoro diventa strumento di autonomia e di crescita personale.

Eppure, nonostante il suo evidente valore sociale, l’Happy Bar continua a essere trattato come un’attività privata, soggetta al pagamento di un canone di mercato e lasciato sostanzialmente solo ad affrontare le difficoltà economiche e organizzative che ne derivano.
Un paradosso per un progetto che, nei fatti, ha un impatto collettivo e rappresenta un modello di integrazione che Formia dovrebbe sostenere e valorizzare con orgoglio.
Per questo abbiamo inviato una nota all’Assessora alle Politiche Sociali e al Presidente della Commissione Servizi Sociali, chiedendo non solo che il Comune si faccia carico dei danni subiti, ma anche che apra un confronto per costruire un sostegno stabile a questa esperienza attraverso contributi, agevolazioni e progetti che ne garantiscano continuità. Lo abbiamo fatto chiedendo al tempo stesso la convocazione della Commissione Servizi Sociali, per approfondire insieme come rafforzare e tutelare questa realtà.

L’Happy Bar deve diventare un modello da imitare, non un’eccezione isolata. Serve una visione che consenta di replicare esperienze simili anche in altri luoghi della città: spazi in cui il lavoro inclusivo, la socialità e il senso di comunità si incontrano.
Non si tratta solo di riparare ciò che è stato danneggiato, ma di riconoscere pienamente il valore pubblico e sociale dell’Happy Bar e di sostenerlo con strumenti adeguati.
Formia ha bisogno di progetti come l’Happy Bar perché ricordano a tutti noi che l’inclusione non è una parola, ma una responsabilità collettiva. Il Comune faccia la sua parte: non bastano le parole di solidarietà, servono atti concreti per sostenere chi ogni giorno costruisce, con gesti semplici, una città più giusta e più moderna”.