Gaeta si appresta ad accendere le sue controverse (soprattutto per i costi) Luminarie Natalizie ma lo farà con un gap: quest’anno, dopo dieci anni, non sarà allestito nel complesso della Santissima Annunziata a Gaeta lo storico Villaggio di Babbo Natale, che avrebbe compiuto dieci anni. Nato nel 2016-2017 e fortemente voluto dall’allora Commissario Straordinario dell’ex Ipab dell’Annunziata Luciana Selmi, il progetto dell’associazione “Overline” è stato portato avanti negli anni dal direttore Clemente Ruggiero ma dovrà subire uno sfratto in quanto i locali sinora utilizzati non sono più disponibili. Il Villaggio di Babbo Natale era molto più di una semplice attrazione: era il cuore del Natale di Gaeta e un punto di riferimento per la comunità. Ogni anno, migliaia di studenti delle scuole del Golfo e della provincia di Latina visitavano il villaggio, unito ad altrettanti visitatori del Complesso monumentale, che includeva la Cappella d’Oro, e la mostra dei gioielli della Santissima Annunziata, vivendo un percorso magico e immersivo. All’interno della struttura, il villaggio ospitava non solo la casa di Babbo Natale e della Befana, ma anche numerose altre ambientazioni immersive dedicate ai personaggi Disney, come la casa de “La Bella e la Bestia” e quella di altri iconici protagonisti.
Ogni location era progettata per ricreare fedelmente l’atmosfera dei personaggi, e all’interno si svolgevano animazioni curate dai ragazzi, veri e propri attori, spesso provenienti da altre associazioni che contribuivano alla realizzazione degli eventi. Le attività erano organizzate e cadenzate durante i weekend, regalando esperienze uniche e coinvolgenti ai visitatori. Inoltre, il villaggio prevedeva uno spazio dedicato ai presepisti locali, con una sala grande che ospitava una mostra di oltre presepi stupendi, realizzati con grande maestria. A fine gennaio, si teneva la premiazione dei presepi migliori, valorizzando così l’arte e la tradizione del territorio. Tutto questo era realizzato con passione e sacrificio dai volontari e dall’associazione, senza alcun contributo del comune e quindi a costo zero per i cittadini. In diverse occasioni erano previste agevolazioni o ingressi ridotti e gratuiti per gruppi di associazioni, garantendo così un evento accessibile e inclusivo. Il villaggio aveva anche un forte valore sociale: 25-30 persone erano impegnate lavorativamente durante i mesi di montaggio, apertura e smontaggio, assumendo anche ruoli nell’animazione, negli spettacoli e nella gestione degli spazi. La complessità dell’allestimento era notevole: il montaggio iniziava ad agosto e lo smontaggio si protraeva fino a febbraio-marzo, per coprire l’intero periodo natalizio.
Ogni anno il villaggio cresceva in dimensioni e dettagli, diventando sempre più completo e affascinante. Non è stata trovata alcuna location alternativa in grado di ospitare un villaggio di queste dimensioni. Nonostante le ricerche, non c’è stata una risposta positiva, e gli organizzatori hanno confermato che il villaggio non aprirà. Le luminarie di Gaeta partiranno comunque nella seconda decade di novembre.
Proprio nei giorni scorsi una conferenza stampa aveva lanciato un allarme circa la presenza quest’anno del Villaggio di Babbo Natale all’interno del complesso della Santissima Annunziata. Vi avevano partecipato il presidente dell’Asp “Istituti Riuniti del Lazio” Fabio Bellini, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese ed il consigliere regionale (ed ex sindaco Cosimino Mitrano) per annunciare una serie di iniziative tese ad una diversa valorizzazione dello storico immobile. Tra queste, oltre alle immancabili “fantastiche proiezioni”, la trasformazione della sala del conservatorio (all’interno dell’ex convento adiacente al chiostro) in una sala “immersiva” dedicata a papa Pio IX.
Ma l’associazione “Overline 17”, ricevendo una valanga di attestati di solidarietà e di vicinanza, non demorde: si augura che “in brevissimo tempo, almeno una parte — una sola parte — di quel villaggio storico e bellissimo possa trovare collocazione in qualche contesto alternativo, così da mantenere viva almeno una parte della tradizione. Per dieci anni – hanno tenuto a sottolineare moltissimi cittadini sui social – avete dato tempo, passione e sacrificio, creando qualcosa di unico all’interno delle luminarie di Gaeta, capace di regalare magia a grandi e piccoli.”