Corruzione, arresti domiciliari per il consigliere regionale Enrico Tiero: “Gravi indizi e pericolosità dell’indagato”

LATINA – Quarantotto ore dopo l’interrogatorio preventivo, è arrivata la misura cautelare: questa mattina il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero, è stato posto agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato notificato dopo la decisione del giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, che ha accolto la richiesta avanzata dalla pm Marina Taglione.

Tiero è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione. Nelle motivazioni della richiesta, la Procura sottolinea: «Le condotte accertate impongono l’adozione di una misura cautelare coercitiva che, in relazione alla gravità dei fatti per cui si procede, alla diffusività ed insidiosità delle condotte realizzate, alla sussistenza delle esigenze cautelari sopra rappresentate».

Secondo la pm, la misura più idonea era proprio quella degli arresti domiciliari, «non apparendo adeguate misure diverse in considerazione della gravità delineata e della pericolosità dell’indagato».

Come precisano gli inquirenti, «Il provvedimento cautelare scaturisce da un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina e co-delegata ai Finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria e ai Carabinieri del Nucleo Investigativo, che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a presunte condotte corruttive».

Secondo l’ipotesi accusatoria, Tiero, «avvalendosi delle proprie funzioni, avrebbe agevolato le attività e gli interessi di alcuni imprenditori operanti in vari settori — commercio alimentare, sanitario e raccolta rifiuti — nell’ambito della gestione di pratiche e iter amministrativi e procedurali, a fronte di utilità quali assunzioni lavorative e, in un caso, una somma di denaro e la sottoscrizione di schede di tesseramento a un partito politico».

Giovedì mattina, Enrico Tiero era stato interrogato per oltre tre ore dal gip Cario. Al termine, i suoi legali Pasquale Cardillo Cupo e Angelo Fiore avevano dichiarato che il loro assistito si era detto «sereno e convinto di aver chiarito la sua posizione in relazione a tutte le contestazioni».

Tiero stesso, nei giorni scorsi, aveva reso nota la sua iscrizione nel registro degli indagati e la convocazione in Tribunale per l’interrogatorio preventivo, come previsto dalla normativa. In una nota aveva affermato: «Dopo due anni serrati di indagini a mio carico — con telecamere, microfoni, trojan, intercettazioni e pedinamenti — è emerso che avrei asservito la mia funzione di consigliere in favore di cinque giovani di Latina. Sarei colpevole di aver segnalato a dei privati i nominativi di alcuni giovani, donne e padri di famiglia in difficoltà, affinché potessero svolgere – laddove possibile e utile agli imprenditori – delle umili attività lavorative, ovviamente senza ricevere mai nulla in cambio».

Ma a distanza di 48 ore, il gip Giuseppe Cario ha condiviso le tesi della Procura, ritenendo fondate le accuse e applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Nell’inchiesta risultano coinvolte altre sei persone. Oltre a Tiero, è indagato per concorso in corruzione per l’esercizio della funzione anche Fabrizio Ghera, assessore regionale ai Rifiuti. Gli altri nomi sono Roberto Ciceroni, direttore amministrativo della struttura ospedaliera Icot di Latina; Maurizio Marasca, gestore del supermercato Conad di Latina dove sarebbero avvenute alcune assunzioni; e gli imprenditori Leonardo Valle e Francesco Traversa del gruppo Cosmari, attivo nel trattamento dei rifiuti, insieme a Leonardo Morabito.

La Procura di Latina prosegue ora con ulteriori approfondimenti investigativi per delineare il quadro completo delle presunte condotte corruttive e verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti pubblici o privati.