FORMIA – Secondo il premio Oscar Giuseppe Tornatore “Una città senza sale cinematografiche è una città cieca, è come un volto senza occhi”. La complicatissima controversia tecnico-giudiziaria legata all’utilizzo della multisala cinematografica del Mare è tornata d’attualità in questi giorni con l’invio a Formia del consulente di parte che ha nominato il giudice civile del Tribunale di Cassino Virgilio Notari. E’ stato invitato a verificare l’effettiva utilizzabilità delle sale dove sono state riscontrate delle copiose infiltrazione di acqua piovana, i danni ai proiettori causati dal distacco dell’energia elettrica e la revoca dell’autorizzazione dei vigili del fuoco. Secondo il conduttore della Multisala, la “Maja srl” di Frosinone, questi presunti danni sarebbero stati provocati calla cattiva gestione della società proprietaria con il chiaro intento di “farci cessare l’attività imprenditoriale” – dicono i dirigenti della società del capoluogo ciociaro. Il sopralluogo del Ctu del Tribunale servirà al giudice Notari per pronunciarsi nel merito di due filoni, strettamente legati tra di loro, che hanno provocato la chiusura della multisala: la presunta morosità del conduttore ed il sequestro dell’immobile dopo un mirato sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Se non dovessero esserci fatti nuovi, la Multisala non aprirà non prima del 26 maggio 2026 quando è prevista la prima udienza del procedimento di sfratto promosso dalla proprietà attraverso l’avvocato Sergio Lanna. Anche il conduttore con l’avvocato Mattia Aprea ha provato a riallacciare i fili del discorso ma la trattativa sembra in una situazione di stallo. Con una prima, amara ed oggettiva conclusione. A distanza di più di due anni dalla chiusura della Multisala del Mare, la domanda che circola tra i cittadini è sempre la stessa: com’è possibile che uno dei luoghi simbolo della cultura e della socialità formiana sia ancora sbarrato, senza una reale prospettiva di riapertura?
Formia, che in questi vent’anni ha vissuto la Multisala come un bene collettivo, chiede a gran voce delle risposte che non sono arrivate. La stessa città si interroga anche sul ruolo delle istituzioni. Ci si chiede se sia stato fatto tutto il possibile per difendere un bene culturale fondamentale, o se si sia assistito in silenzio a un’operazione dal carattere speculativo. Se così fosse, il risultato all’opinione pubblica sarebbe soltanto unico: Formia senza cinema da più di due anni. Natale è alle porte con un’altra stagione di luci, di festa, di condivisione… ma con le luci della Multisala del Mare ancora spente. Per molti formiani (ma non solo perché la Multisala era diventato un brand della città nelle province limitrofe) è una tristezza profonda, un vuoto simbolico che pesa più di quanto si possa immaginare. Il cinema non era solo un edificio: era un luogo di comunità, di sogni, di ricordi condivisi. E Formia, avvicinandosi alle festività, sente tutto il peso di quelle sale buie, di quelle promesse mancate, di un silenzio che non può più essere accettato. O almeno