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Le amministrazioni del Golfo di Gaeta tra l’effimero e la mancanza di investimenti strutturali: un futuro da ripensare

SUD PONTINO – “Coloro che hanno attraversato gli ultimi cinquant’anni di vita amministrativa locale, non avranno difficoltà a riconoscere come questi correnti siano anni di transizione, in cui si sono fortemente affievolite le fortune declinanti del vecchio tessuto sociale e produttivo, mentre stentano a venir fuori visioni di città e modelli organizzativi soddisfacenti. Nel passato c’erano più certezze e più nitidi erano gli obiettivi, anche se non sempre condivisibili.” Questa riflessione riassume la sensazione di smarrimento che permea oggi il Golfo di Gaeta e le sue città, un territorio che ha vissuto momenti di grande vitalità economica e che ora si trova a fronteggiare incertezze e sfide non facili da superare, nella nota diffusa dalle associazioni “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”.

Un passato di prosperità e cambiamento

Nei decenni passati, Gaeta, Formia e Minturno, pur con le loro diversità, hanno conosciuto un periodo di grande sviluppo. “Gaeta aveva un tessuto industriale di tutto rispetto. Un po’ meno Formia e Minturno ma, specialmente la prima, abbondantemente compensata dall’essere città commerciale e di servizi.” L’economia era caratterizzata da un forte sviluppo edilizio, con l’aspirazione delle famiglie a migliorare le proprie condizioni abitative, spesso attraverso la costruzione di nuove case. Le rimesse dei marittimi e degli emigranti, un settore che ha avuto grande peso per l’economia locale, contribuivano ulteriormente a creare benessere per le famiglie della zona.

In quel periodo, il turismo stava cominciando a svilupparsi, ma “non costituiva una monocultura economica, come oggi sembra avvenire.” C’era una domanda di mobilità crescente che permetteva alle persone di accedere facilmente alle spiagge del Golfo e di acquistare case per le vacanze, ma l’economia non si riduceva a questo solo settore, come invece accade oggi.

Il presente incerto e le scelte amministrative

Oggi, la situazione appare diversa. Le amministrazioni locali sembrano faticare a delineare una visione chiara per il futuro. “Le amministrazioni del golfo sembrano prediligere più l’effimero che gli investimenti strutturali di medio/lungo periodo.” Si preferisce spendere le risorse in eventi e manifestazioni che, purtroppo, non riescono a costruire un futuro solido per il territorio. Il risultato è visibile nelle statistiche demografiche e sociali. Gaeta, che una volta era una città prospera, continua a perdere abitanti, con il numero di residenti sceso a 19.300, lo stesso che si registrava settanta anni fa. Minturno, al contrario, ha visto un forte aumento della popolazione, mentre Formia ha visto fermarsi la sua crescita demografica.

Il Golfo di Gaeta si sta rapidamente invecchiando. “Per Gaeta, l’indice d’invecchiamento, che misura il rapporto tra la popolazione sopra i 65 anni e la popolazione compresa tra 0 e 14 anni, è passato da 138 nel 2002 a 298 nel 2024.” Questo significa che per ogni 100 giovani, ci sono 298 anziani. La causa di questo fenomeno è legata a una bassa natalità e all’emigrazione dei giovani, che cercano altrove opportunità lavorative e di vita più soddisfacenti.

Le sfide dell’occupazione e la necessità di nuovi modelli economici

Oggi il lavoro che il Golfo offre è principalmente legato a un turismo di tipo “mordi e fuggi”, con posti di lavoro di bassa qualificazione, difficilmente appetibili per i giovani del territorio. “Essi ambiscono ad occupazioni dignitose, perciò se ne vanno.” Il Golfo, con il suo invecchiamento demografico, ha bisogno di opportunità professionali in grado di attrarre i giovani, offrendo loro occupazioni qualificanti. Il territorio necessita di investimenti in settori ad alto valore aggiunto, come la tutela ambientale, il turismo di qualità, la nautica da diporto e il commercio specializzato, ma anche nei servizi legati al benessere della persona e alla gestione dell’invecchiamento della popolazione.

Un futuro da costruire insieme

“Il golfo ha bisogno di posti di lavoro ad alto valore aggiunto, orientati alla tutela dei suoi beni ambientali e storici, al turismo ed alla nautica da diporto, al commercio qualificato, ai servizi legati al benessere della persona e all’invecchiamento della popolazione.” È questo il futuro che il Golfo di Gaeta dovrebbe perseguire. La politica, per essere efficace, non può più concentrarsi solo sull’effimero, ma deve investire in progetti strutturali che guardino al lungo periodo, per rilanciare l’economia e la qualità della vita delle persone che abitano questa splendida parte d’Italia.

Così concludono le associazioni “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”, che, con questa riflessione, sollecitano le amministrazioni locali a prendere in considerazione una pianificazione che sappia rispondere alle reali esigenze del territorio, puntando a un futuro sostenibile e prospero per tutti.