GAETA – Sono emersi alcuni interessanti retroscena sull’annuncio del sindaco di Gaeta Cristian Leccese con cui è terminato mercoledì ad ora di pranzo il consiglio comunale convocato inizialmente per l’approvazione del conto consuntivo 2024. Il primo cittadino, “anche in rappresentanza della maggioranza” aveva chiesto ed ottenuto il rinvio degli argomenti riguardanti l’approvazione del regolamento sul permesso di soggiorno, della Tari e sulle nuove tariffe del servizio. Lo slittamento delle nuove fatturazioni è sì oggetto di una proroga al 30 giugno prossimo (anziché al 30 aprile 2025) che, chiesta dal governo Meloni a favore dei comuni, è stata approvato alla Camera ma non ancora definitivamente al Senato. Ma la richiesta di rinvio di Leccese ha avuto un’altra motivazione politicamente più profonda che, se non fosse stata avanzata e accolta, avrebbe potuto creare anche possibili problemi in occasione della contestuale approvazione del conto consuntivo.
Frange significative della maggioranza di centro destra (i consiglieri Massimo Magliozzi e Pina Rosato) erano state chiare nei confronti del capo dell’amministrazione comunale : serve, più che mai, un nuovo e più equo piano tariffario della Tari perché “non è più tollerabile che il tributo non venga versato da tanti B&b illegali (l’allarme era stato lanciato dallo stesso assessore Gallinaro) e prevede una scontistica del 30% a favore degli stabilimenti balneari di Gaeta”. Questa incertezza amministrativa della Giunta Leccese è stata censurata dal circolo cittadino del Partito Democratico: “ Il persistere della cattiva usanza di disporre convocazioni così a stretto giro anche su materie delicate e fondamentali per la comunità come bilancio e tariffe Tari ci rammarica e ci conferma la superficialità di questa amministrazione considerata sia la materia che le novità in merito. Riteniamo – esordisce la segretaria del pd i Gaeta Marilisa Di Milla – che temi come bilancio e Tari, che toccano tutti i cittadini (e le loro tasche) vadano trattati con le dovute tutele e approfondimenti anche in ordine alla tempistica di fissazione consiglio.
Nell’attuale regolamento, realizzato nel 2014, c’è l’abbattimento del 30% della tariffa Tari per gli stabilimenti balneari che aggiornavano anche in via tecnologica i propri siti di lavoro con ad esempio: WI-FI libero, sito in più lingue, e defibirllatore. Insomma tutte cose ad oggi molto ordinarie, per le quali però si detiene ancora uno sconto da più di 10 anni. Mantenere ad oggi queste agevolazioni oltre ad essere anacronistico appare sicuramente sconcertante oltre che profondamente iniquo ed ingiusto per cittadini e piccole attività che a fronte di aumenti, non hanno ricevuto giuste riduzioni e agevolazioni o benefici nonostante la dichiarata difficoltà economica. Ci chiediamo se si può ancora garantire agli stabilimenti balneari un abbattimento del 30% della tariffa Tari? E si può ancora rinunciare alla distribuzione di quel 30 % ? Pensiamo di no. Ma l’eliminazione di questo bonus porterebbe ad una riduzione Tari a vantaggio di tutti? Pensiamo di si!” – ha concluso Di Milla.