Latina / Percosse dal compagno, tunisino arrestato dalla polizia

La Polizia di Stato di Latina ha arrestato un cittadino tunisino, presunto responsabile di maltrattamenti in famiglia e di resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

Le attività si riferiscono al  pomeriggio di ieri, quando  i poliziotti della Squadra Volante sono intervenuti a seguito della segnalazione pervenuta da parte di un minore alla sala operativa, che ha allertato le pattuglie raccontando di una lite in atto tra la madre e il suo compagno che, a detta dello stesso, la stava picchiando.

Immediato l’intervento delle volanti che giunte sul posto hanno visto un uomo salire la rampa delle scale condominiali per raggiungere il terrazzo condominiale, tentando di scappare alla vista degli agenti.

 I poliziotti, dapprima sul tetto ed in seguito inseguendolo nella campagne limitrofe e in  strada, sono riusciti a bloccare l’uomo  e a metterlo in sicurezza sebbene lui, in forte stato di agitazione durante le fasi dell’inseguimento,  abbia colpito uno degli agenti procurandogli contusioni.

Dopo aver fermato l’uomo gli agenti hanno ascoltato la presunta vittima,  una donna classe 86 di origini marocchine e madre di 4 figli avuti da una precedente relazione. Quest’ultima ha raccontato che a seguito della convivenza istaurata con l’uomo, suo compagno da circa 8 mesi, lui avrebbe iniziato a prevaricarla, arrivando anche a gesti fisici come nella giornata di ieri, quando avrebbe colpito sia lei che la figlia, davanti anche all’altro figlio minore della donna, che allarmato si sarebbe rivolto ad una vicina per allertare le forze dell’ordine, racconto poi confermato anche dalla vicina di casa sentita dagli agenti.

Raccolti questi elementi, i poliziotti delle volanti hanno condotto l’uomo presso gli Uffici della Questura e a seguito delle formalità di rito è stato dichiarato in arresto per maltrattamenti in famiglia e resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e su disposizione del P.M. portato presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del trasferimento in carcere per la successiva convalida.

Si ricorda che il procedimento pende nella fase delle indagini, vige pertanto la presunzione d’innocenza per gli indagati.