GAETA – È stato innalzato il livello di protezione attorno alla base della Sesta Flotta della Marina degli Stati Uniti di stanza a Gaeta. La decisione arriva nel quadro dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente, con particolare attenzione al rischio – ritenuto concreto anche se non imminente – che possano essere presi di mira obiettivi americani sul suolo europeo.
Il rafforzamento delle misure di sicurezza riguarda l’intero perimetro della base navale e coinvolge la USS Mount Whitney (LCC-20), nave ammiraglia e cuore operativo della VI Flotta, da anni ormeggiata nel porto di Gaeta. Si tratta di un’unità di comando in grado di coordinare complesse operazioni militari in simultanea su più scenari, con un ruolo strategico nel quadrante mediterraneo.
La notizia è stata confermata anche dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che in una recente dichiarazione ha sottolineato come la sicurezza delle basi USA in Italia sia una priorità assoluta per il Governo. “Non possiamo escludere scenari inediti, anche sul nostro territorio – ha dichiarato – ed è nostro dovere garantire la massima vigilanza”. Un messaggio chiaro, rivolto tanto all’opinione pubblica quanto agli alleati della NATO.
Precedenti storici
Non è la prima volta che Gaeta vede rafforzato il proprio dispositivo di sicurezza. Il precedente più significativo risale al 1991, in concomitanza con lo scoppio della Guerra del Golfo. In quell’occasione, vennero predisposti controlli rafforzati, pattugliamenti continui e zone interdette, misure che oggi tornano di stringente attualità alla luce di un conflitto che, sebbene geograficamente lontano, ha riflessi potenzialmente globali.
Una base strategica
Il comando della VI Flotta è un punto cardine della presenza militare statunitense in Europa. Gaeta ospita dal 1967 le strutture logistiche e operative dell’ammiraglia americana, scelta per la sua posizione favorevole al controllo del Mediterraneo e per i consolidati rapporti di cooperazione tra Italia e Stati Uniti.
Oltre alla USS Mount Whitney, nel porto di Gaeta fanno scalo periodicamente altre navi della Marina USA. Il personale militare e civile americano presente rappresenta anche un importante tassello nel tessuto economico e sociale della città.
Le nuove misure
Sebbene i dettagli non siano stati ufficializzati per motivi di sicurezza, si apprende da fonti informate che sono stati attivati: controlli rafforzati ai varchi d’accesso; sorveglianza continua delle aree circostanti con pattuglie miste; sistemi di videosorveglianza attivi h24 e barriere mobili; coordinamento diretto con le autorità italiane e le forze dell’ordine locali. Non si esclude l’arrivo di ulteriori unità specializzate, in particolare nel campo della cyber-difesa e dell’intelligence.
Uno snodo nel Mediterraneo
La presenza della VI Flotta a Gaeta non è soltanto simbolica: rappresenta uno snodo strategico per tutte le operazioni navali che interessano l’Europa meridionale, il Nord Africa, il Mar Nero e il Medio Oriente. In tempi di crisi internazionale, le navi americane ormeggiate nel Golfo di Gaeta possono essere dispiegate in poche ore.
È anche per questo che gli analisti non escludono che Gaeta possa rientrare tra i bersagli sensibili in caso di attacchi ibridi, ritorsioni o atti dimostrativi da parte di attori non statali.