LATINA – Si aggrava l’emergenza West Nile virus nel territorio pontino. Altri due casi positivi sono stati accertati nelle ultime ore presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, portando a quattro il numero complessivo delle persone infette in provincia. I nuovi pazienti provengono entrambi dal capoluogo: uno di loro, un uomo di 58 anni, è in condizioni gravi ed è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. L’altro è sotto osservazione in malattie infettive, ma le sue condizioni sono al momento stabili.
I primi due casi erano stati registrati nei giorni scorsi a Cisterna di Latina e Priverno, segnalando la diffusione del virus in più aree del territorio. A confermare il quadro sono le autorità sanitarie, che spiegano come l’incremento dei contagi fosse previsto, soprattutto in un contesto climatico come quello pontino, favorevole alla proliferazione delle zanzare, principali vettori della malattia.
Cosa sta accadendo
Il virus del Nilo occidentale (West Nile) si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette e può causare sintomi lievi, come febbre e malessere generale, ma nei soggetti più fragili o immunodepressi può evolvere in forme più gravi, neuro-invasive, come meningiti o encefaliti.
In risposta alla nuova ondata di casi, si prevede che il Comune di Latina avvii nelle prossime ore una massiccia operazione di disinfestazione. L’intervento, già previsto nei protocolli sanitari regionali, mira a contenere il numero di zanzare nelle aree più esposte e a prevenire nuovi focolai.
Nessun allarme, ma alta attenzione
Fonti mediche parlano di una situazione sotto controllo, senza allarmismi, ma con una consapevolezza crescente: quella dell’emergere di ulteriori cluster nei prossimi giorni, in particolare nelle città della pianura pontina, dove condizioni climatiche e ambientali favoriscono la diffusione degli insetti vettori.
Le autorità sanitarie invitano la popolazione alla prudenza: evitare ristagni d’acqua nei giardini e terrazzi, utilizzare repellenti e protezioni individuali, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Il virus del Nilo non è nuovo al Lazio, ma il ritorno dei casi – con già quattro pazienti accertati e uno in condizioni critiche – impone una rapida risposta sanitaria e preventiva, per evitare che l’emergenza si allarghi ulteriormente nel cuore dell’estate.