Sabaudia / Commedie al Parco del Circeo, prossimi appuntamenti

Le luci in platea si sono abbassate per lasciare spazio a quelle del palcoscenico, e il racconto è ripreso proprio lì dove si era interrotto. Le prime serate del Parco e la Commedia, rassegna teatrale promossa dalla Pro Loco Sabaudia, in collaborazione con il Parco nazionale del Circeo e la Città di Sabaudia, con il patrocinio di Regione Lazio, Confcommercio Lazio Sud e UILT-Unione italiana libero teatro, hanno dato il più grande dei benvenuti alla XIV edizione. Di fronte un pubblico di oltre 500 persone è tornata protagonista quella parola condivisa, quel gesto teatrale che unisce e mette in discussione, che accoglie e sorprende, abbracciando la leggerezza come forma di profondità proprio lì dove il teatro incontra la natura.
«Ogni sera, come ogni nuova edizione, è una nuova possibilità – commenta Gennaro Di Leva, presidente della Pro Loco Sabaudia – di offrire e ricevere qualcosa che ci riguarda tutti: uno sguardo sul nostro presente, una voce che ci assomiglia, una storia che ci attraversa. Il Parco e la Commedia è un progetto culturale ma anche umano, fatto di persone che ci credono, di compagnie provenienti da tutta Italia che portano la propria voce, di spettatori che scelgono di esserci. È qui che il teatro rivela la sua sforza: nella capacità di essere strumento di incontro e di appartenenza, di farsi specchio e possibilità».
Dopo la toccante apertura con “Le Voci di dentro” della compagnia Insieme per Caso e l’attesissimo ritorno dell’associazione La Rete guidata da Claudio Corinaldesi, la rassegna prosegue con tre nuovi appuntamenti, ciascuno capace di interrogare il presente con linguaggi diversi, attraversando contrasti e domande, sorrisi e inquietudini. Tre serate in cui il teatro continua a divenire spazio di riflessione e stupore, nel segno di quella leggerezza profonda che da quattordici anni è cifra distintiva della rassegna.
Lunedì 21, il manifesto ambientalista di Stefano Benni è protagonista al Parco nazionale del Circeo. Dopo i successi, tra gli altri, nella rassegna teatrale di Tor Bella Monaca e nelle tappe internazionali di Bruxelles, il “Carnevale degli insetti” viene portato in scena dall’Associazione CU.SP.IDE – Compagnia X-Pression con la regia di Christine Hamp con tutto il suo universo ironico e surreale. Grilli, ragni, scarafaggi, farfalle, api, zanzare e uomini-insetti, accompagnati dalla danza e dalla musica dal vivo, animano la scena in un esilarante susseguirsi di situazioni fin troppo umane. La brillante e arguta commedia presta la propria voce per rappresentare l’inderogabile appello degli insetti – censori inconsueti dei misfatti umani – alla coscienza ecologica degli uomini. Un’esortazione a ristabilire armonia con l’ambiente naturale circostante, nella consapevolezza di dover imparare a confrontarsi e convivere pacificamente con razze, religioni, culture e tradizioni diversissime tra di loro, condividendo gli spazi vitali, per non cadere in una spirale di violenza, di sopraffazione, di autodistruzione. Da molti anni la Compagnia X-Pression, diretta da Christine Hamp, attiva anche nelle scuole, nelle strutture sanitarie e nei centri diurni, è impegnata nella ricerca di un teatro “alternativo”, incentrato su tematiche di grande spessore sociale e culturale.
Martedì 22, sempre alle 21, il palco del Parco e la Commedia accoglie il ritorno del Matutateatro con un progetto di e con Titta Ceccano e le musiche dal vivo di Roberto Caetani. “Appunti per un’epica nostra. Frammenti di un discorso amoroso sull’identità lepina” prende le mosse da un primo urgente interrogativo: esiste un’epica nostra? Un’epica dei nostri luoghi delle nostre genti, in grado di raccontare origini ed epopea di un popolo e di una terra che chiamiamo Lepini? È possibile immaginare un racconto, seppur per frammenti, non esaustivo, parziale e di parte, ma che abbia l’ambizione di tessere un filo che vada da Virgilio agli scioperi alla rovescia, dalla stoica fine della città di Norba alle lotte contadine del dopoguerra, che tiri fuori dall’oblio i gesti eroici di un pugno di ragazzi che si dissero partigiani e di chi disobbedì alle leggi razziali? È possibile riascoltare lo parlà forte della pora gente come se fosse una voce lirica e corale di popoli che fecero del lavoro della terra un’occasione di riscatto e strumento di libertà? “Appunti per un’epica nostra” è il tentativo di dare una risposta affermativa a tutte queste domande. Una performance teatrale, un racconto ad episodi e per frammenti, con voce narrante e musica dal vivo, che a partire da esperienze personali legate ad un’infanzia in un piccolo centro a stretto contatto con la cultura contadina familiare e già in fase d’allontanamento da essa, tenta la tessitura di un orizzonte mitico con il quale confrontarci oggi.
Mercoledì 23 ci si spinge un po’ più in là con “Non plus ultra”, una commedia intensa e sorprendente scritta, diretta e interpretata da Umberto Maria Sasso con la compagnia La Matassa, e la partecipazione straordinaria di Lina Senese, affermata interprete di canzoni napoletane e francesi. Un teatro vuoto. Un passato che ritorna. Un amore che ha segnato una vita. Antonio Capone torna sul palcoscenico dove tutto è cominciato, tra ricordi, risate e rimpianti. In un susseguirsi di gag brillanti e momenti di forte intensità, va in scena il viaggio interiore di un uomo alla ricerca di sé, della sua passione perduta e di un amore mai dimenticato. Una riflessione su ciò che resta e ciò che ritorna, per ricordarci che a volte il vero spettacolo è la vita stessa. Lo spettacolo, lo ricordiamo, si avvale delle musiche dell’illustre compositore formiano Umberto Scipione. L’evento, come è stato fin dalla prima edizione, manterrà la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione. (le foto dei primi piani sono di Nicola Marra de Scisciolo, in copertina una foto della compagnia La Matassa).