Incendio sulla provinciale Itri – Sperlonga, “ferita la dignità umana”

ITRI, SPERLONGA – Una ferita. Con tanti significati, materiali sì ma anche culturali e sociali. La vivace comunità parrocchiale di Sperlonga ha avuto il merito di prendere posizione condannando il devastante incendio che il 28 agosto scorso ha interessato due zone collinari del borgo saraceno lungo la strada regionale Flacca e la ‘provinciale’ per Itri (nota come strada “Magliana”). A mettere nero su chiaro un duro atto d’accusa è stato il Consiglio pastorale della Parrocchia di Santa Maria Assunta che ha voluto attendere un paio di giorni per dare un ulteriore senso a questa presa di posizione: ha atteso lunedì 1 settembre, in occasione della giornata mondiale di Preghiera per la Cura del Creato che costituisce l’avvio del “Tempo del Creato” che si conclude il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d’Assisi. Il tema di quest’anno, a dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si”’, scelto dal compianto papa Francesco e fatto proprio da papa Leone XIV, è “Semi di pace e di speranza”.

La giustizia ambientale non può essere considerato un concetto astratto o un obiettivo lontano e non deve limitarsi nella semplice tutela dell’ambiente ma deve rappresentare una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. Il “Tempo del Creato” si è aperto – come detto – in una ferita a causa di un vasto rogo di chiara origine dolosa. E questo termine è più volte citato in un duro comunicato del Consiglio pastorale della Parrocchia di Santa Maria Assunta: “È una ferita alla bellezza della natura che questo nostro lembo di terra beneficia e apre i cuori alla contemplazione e gratitudine, ma ci ricorda anche la fragilità del creato e la responsabilità che abbiamo di custodirlo quale dono di Dio. È una ferita al bene comune che vuole la natura universalmente destinata al godimento di tutti. È ferita alla dignità stessa dell’essere umano che è chiamato non a distruggere ma ad avere cura del creato. È ferita alla civile convivenza perché, nel caso di dolo, interessi personali prevalgono sul bene collettivo. È ferita per quanti hanno a cuore il proprio paese e ci tengono perché sia all’altezza di corrispondere alla vocazione di accoglienza turistica. È ferita perché denota disprezzo dal momento che si mette in pericolo la vita di animali e delle stesse persone. È una ferita all’amore di Dio Padre che provvede nel retto ciclo dell’ecosistema alla vita dei suoi figli e, ricordiamo, anche se non è tanto di moda dirlo, è un peccato che allontana dalla divina grazia.”

E’ in corso l’anno Giubilare, dedicato alla speranza, e la chiesa sperlongana lancia un appello: “Questi eventi che hanno offeso e deturpato il nostro territorio – osserva il parroco di Sperlonga, Monsignor Mariano Parisella – diventino monito di riflessione per tutti. Mentre ringraziamo tutti gli operatori che si sono prodigati per limitare i danni, con sacrificio e abnegazione, ci impegniamo tutti, personalmente e collettivamente, ad assumere uno stile di comportamenti rispettosi delle persone e delle cose, a vigilare sul bene comune e a porre gesti di cura e attenzione verso il creato. Come comunità parrocchiale vogliamo impegnarci in questo cammino” – ha concluso il sacerdote.