?php if ( function_exists('adinserter') ) echo adinserter(1); ?

Acqualatina, nuovo primato di Formia : nessuna discussione in consiglio sull’aumento di capitale

FORMIA – Il partito democratico di Formia, tramite i consiglieri Luca Magliozzi ed Alessandro Carta, interviene per sollecitare la convocazione del consiglio comunale in merito all’aumento di capitale per 30 milioni di euro richiesto da Acqualatina. Di seguito la nota ufficiale dei due esponenti del Pd.

“Formia è l’unico Comune della provincia che non ha speso una parola sulla richiesta di aumento di capitale da parte del socio privato di Acqualatina. Altrove i Consigli comunali si sono riuniti, i sindaci hanno preso posizione. È accaduto a Minturno, Gaeta, Cisterna, Anzio, Priverno, Cori, Terracina, Itri e persino a Fondi. A Formia invece nulla: il Consiglio Comunale non è stato convocato e non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale dell’Amministrazione. Il sindaco Taddeo ha scelto, ancora una volta, la strada del silenzio. Non è un episodio isolato, ma un metodo consolidato. Con questa amministrazione ormai non si discute più di nulla.

Stavolta, poi, non prendere alcuna posizione è servito anche a evitare possibili imbarazzi con il Presidente del Consiglio, esponente di un partito in evidente difficoltà su questo tema occupando il Cda di Acqualatina.

Nel merito, la richiesta di un aumento di capitale di 30 milioni è irricevibile: significa chiedere ai Comuni di coprire inefficienze e ritardi della cattiva gestione di questi anni. Parliamo di una società che dichiara utili, ha oltre 40 milioni fermi in riserva, ha 160 milioni di crediti non riscossi e che ha già incassato fondi PNRR, contributi statali e aumenti tariffari. Oggi il valore complessivo della società è stimato intorno ai 23 milioni di euro, meno della cifra richiesta per la ricapitalizzazione. Un’operazione inaccettabile, che punta a privatizzare gli utili e socializzare le perdite, scaricando i costi su cittadini e amministrazioni locali. Solo per il Comune di Formia la quota di questa operazione ammonterebbe a più di 200 mila euro.

Lo stessa gestore del servizio idrico, in una nota del 28 agosto, ha ammesso di operare con una rete obsoleta, impianti vetusti e perdite superiori al 70%. È la confessione di un fallimento che dura da ventitré anni: bollette sempre più care e un servizio sempre più inefficiente. Una responsabilità che pesa su chi ha governato e continua a governare questa società, le stesse forze politiche che oggi guidano anche il Comune di Formia.

E nessuno si faccia illusioni: il rinvio dell’assemblea dei soci non ha cancellato la richiesta di aumento di capitale, la discussione è stata solo rimandata a fine ottobre. È un tema troppo importante perché Formia resti l’unico Comune senza una posizione pubblica. Su Acqualatina chi governa non può continuare a nascondersi.