Formia / Pedemontana, elencate in consiglio le criticità del Pfte, ma per il sindaco non c’è nulla di definitivo

FORMIA, Strada Pedemontana – Ma la maggioranza di centro destra la vuole davvero la strada Pedemontana? O si accontenterebbe di un’arteria che, piuttosto che by-passare a monte città, contribuirebbe a migliorare l’esistente in una città, Formia, sprovvista del Put, il piano urbano del traffico? Le minoranze – come da previsione – hanno cercato di tallonare giovedì sera il sindaco Gianluca Taddeo su un argomento da loro proposto: l’aggiornamento dello stato dell’iter e delle criticità definitive del progetto della strada Pedemontana attualmente sottoposto a valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell’ambiente. La discussione che ne è seguita – dopo l’annuncio che Caterina Merenna è il nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia al posto di Renata Ranucci – ha risentito di quanto è avvenuto negli ultimi giorni: la bocciatura da parte dell’Anas degli emendamenti proposti al progetto da parte dei sindaci di Formia e Gaeta, Taddeo e Cristian Leccese, senza che il consiglio e le commissioni consiliari fossero state coinvolte. Oltre il danno, anche la beffa – hanno tuonato i consiglieri comunali Paola Villa (Un’altra città), Imma Arnone (Guardare Oltre), Amato La Mura e Nicola Riccardelli (Lega), quest’ultimo arrivato a denunciare politicamente l’”isolamento” del sindaco su un argomento, irrisolto e sul tappeto da oltre quattro decenni.

Se gli emendamenti “personali” del sindaco sono stati respinti, le minoranze quasi all’unanimità hanno chiesto di fermare le bocce perchè, “mentre si continuano ad investire risorse pubbliche per pagare i progettisti di turno, i pareri di competenza di Regione, Provincia e Ministero continuano ad essere negativi e ricchi di perplessità”. Le opposizioni sul piano politico hanno chiesto al sindaco di Formia di interrompere questo suo “ingiustificato arroccamento che ha dimostrato firmando emendamenti senza ritenere necessario ed opportuno coinvolgere il consiglio e gli organismi derivanti. Se l’avesse fatto, almeno le responsabilità le avrebbe dovuto condividere con altri soggetti istituzionali”. La replica del primo cittadino è stata piccata: “State facendo i processi alle intenzioni perché al comune non è arrivato nulla di definitivo sul tracciato della strada Pedemontana. Mi sono limitato solo a scegliere il meno impattante sul piano degli espropri contro i quali sarò in prima fila a favore dei privati. In quel momento – ha concluso – la politica deve farsi trovare pronta. Al momento sono soltanto chiacchiere”. Su proposta delle minoranze il massimo consesso cittadino ha votato, dopo una sospensione di un quarto d’ora, ha votato all’unanimità una delibera con cui è stato dato mandato al sindaco di non approvare venerdì mattina, in occasione dell’assemblea dei soci, l’aumento del capitale di 30 milioni di euro proposto da Acqualatina.

L’argomento per la cronaca è stato rinviato ad un mese perché il comune più importante tra i soci pubblici, quello di Latina, contrario alla ricapitalizzazione dell’ente gestore, ha chiesto (sono in disaccordo i comuni a guida Forza Italia, Pd, Anzio e Nettuno) di “avviare un necessario chiarimento”. Durissimo l’atto d’accusa dell’ex sindaco Villa:” La delibera proposta dalle opposizioni è arrivata in consiglio comunale dopo due mesi di travaglio e il voto all’unanimità ha indicato come Acqualatina non sia più il “giocattolo” di Forza Italia con il quale in questi anni si sono fatte clientele, bacino di voti e messo a lavorare amici e parenti. Fazzone non è più il Deus ex machina del servizio idrico integrato e il voto di giovedì sera del consiglio comunale di Formia lo ha certificato”.

Se l’aula con lo svolgimento delle interrogazioni ha affrontato le criticità inerenti la “costosissima” messa in sicurezza di Ponte Tallini ma anche la manutenzione delle strade, la pulizia dei tombini, delle caditoie e dei fissati della città, ha rinviato invece l’argomento, spinosissimo, riguardante i bandi per la gestione delle concessioni demaniali con un resoconto di quelle scadute. E infine è stata respinta la mozione presentata da Un’Altra città e dal Pd (grazie alle tante astensioni provenienti dalla maggioranza) finalizzata al riconoscimento dello Stato di Palestina. “In aula la maggioranza di centro destra – ha concluso l’ex sindaco Villa – ha avuto anche il coraggio di affermare che quello che sta avvenendo a Gaza “non è genocidio! Dopo aver ascoltato alcuni interventi della maggioranza targata Fratelli d’Italia e Forza Italia si comprende come la storia non si conosca e si ripete a “pappagallo” la propaganda del governo Meloni…e soprattutto che il diritto e le leggi anche a Formia sono valide…fino ad un certo punto. Che vergogna essere rappresentati da un sindaco che tratta il genocidio in atto a Gaza come se parlassimo di un paese terremotato, ha detto “facciamo una raccolta di viveri”… Una vergogna!”.