Latina / Rinvio dell’aumento di capitale di Acqualatina, accuse di forzatura e ricorso al Tar

LATINA, Aumento di capitale Acqualatina – Sarà impugnata davanti il Tar o lo stesso Tribunale civile di Latina la delibera con cui venerdì è stata rinviata a fine novembre l’assemblea straordinaria di Acqualatina chiamata, presso l’hotel Europa, ad approvare la possibile capitalizzazione della società che gestisce il servizio idrico integrato. Lo hanno annunciato i sindaci dei due comuni del litorale romano che fanno parte di Acqualatina, Nettuno e Anzio. Secondo Nicola Burrini e Aurelio Lo Fazio è stato consumato quello che hanno definito “un episodio inaudito” perché “l’aumento di Capitale, bocciato con decisioni formali dei consigli comunali di oltre il 70% delle Amministrazioni comunali, non è stato ritirato dall’ordine del giorno ma, con una decisione illegittima del cda e del Presidente Marzoli, è stato rinviato alla prossima riunione. La Marzoli, con una presa di posizione senza precedenti, ha stabilito che la riunione convocata come straordinaria fosse ordinaria e, senza avere i numeri necessari (i due terzi dei soci aventi diritto al voto e non la maggioranza semplice), ha rinviato la discussione su una proposta già, di fatto, bocciata. Contestualmente è stata ignorata, e al momento neanche discussa nella prossima riunione, la proposta dei Sindaci su un maggiore impegno economico da parte del socio privato”. I sindaci di Nettuno e Anzi hanno così lamentato “uno scollamento completo tra l’attuale Consiglio di Amministrazione, una presidenza che non rappresenta i Comuni e la maggioranza dei Sindaci che non si riconoscono in questa gestione. Faremo ricorso in tribunale sulla delibera e – hanno terminato Burrini e Lo Fazio – chiederemo, come Sindaci, le dimissioni del consiglio di nomina pubblica”.

Questo rinvio ha di fatto “sospeso” la richiesta di ricapitalizzazione di Acqualatina che, quantificabile in circa 30 milioni di euro, ha messo di nuovo in evidenza l’esistenza di due blocchi politici nella società: Forza Italia, Partito Democratico e i comuni di Nettuno e Anzio da una parte, Fratelli d’Italia e Lega dall’altra. A chiedere per primo il rinvio del punto era stato l’avvocato Giacomo Mignano che, in qualità di delegato del sindaco di Latina Matilde Celentano, perché una nuova capitalizzazione impegnerebbe il comune capoluogo, il socio più importante tra gli azionisti di maggioranza,ad un’esposizione economica di oltre tre milioni di euro. I Comuni sinora hanno votato “no” alla ricapitalizzazione dell’ente gestore perché non hanno la capacità di mettere fuori oltre 15 milioni qualora ci fosse una condivisione, al momento esclusa, del socio di minoranza, Idrolatina e, dunque, Italgas.

Lo stesso avvocato Mignano ha proposto (e poi ottenuto) il rinvio dell’argomento per verificare la possibilità di “trovare soluzioni alternative per evitare di trovarci qui tra un mese (l’assemblea ordinaria sullo stesso argomento era stata rinviata lo scorso settembre) e non affrontare e risolvere il problema”. Che Acqualatina abbia bisogno di una nuova liquidità l’hanno sottolineato, con toni diversi, l’amministratrice delegata Patrizia Vasta e la presidente Cinzia Marzoli arrivando ad ipotizzare ritardi per il pagamento dei fornitori…ed un blocco degli investimenti pari a 300 milioni di euro prima che la società cessi la sua attività nel 2032…

A vivacizzare l’assemblea dei soci è stato il sindaco ed ex presidente della Provincia Armando Cusani che, facendo spallucce alla presidente e all’amministratrice delegata di Acqualatina, ha avanzato una proposta che, se accolta, eviterebbe ai comuni di versare neppure un euro per capitalizzare l’ente gestore. E come? I comuni soci di maggioranza dovrebbero rinunciare a percepire nei prossimi anni da Acqualatina i canoni concessori (per la presenza sui rispettivi territori dei depuratori ed il passaggio delle reti) che, diventando una sorta di fidejussione, permetterebbero alla stessa Acqualatina di ottenere “da qualsiasi banca” un mutuo per evitare di morire”. Cusani è stato accusato di operare verbalmente una sorta di terrorismo psicologico perché se la società non dovesse beneficiare di risorse economiche fresche sarebbe costretta a portare i suoi libri contabili in Tribunale”. Per il sindaco di Sperlonga la situazione patrimoniale della principale azienda pubblico-privata della provincia è diventata “insostenibile” e i comuni, votando no alla ricapitalizzazione, corrono il rischio di essere corresponsabili del temuto default della società e con il blocco degli investimenti sinora finanziati dai fondi del Pnrr “nessuno dovrebbe a quel punto scandalizzarsi se il liquidatore nominato dal Tribunale aumentasse le bollette all’inverosimile”. Cusani sul politico ha tentato di spaccare il fronte politico formato da Pd-Forza Italia-liste civiche e dai comuni di Nettuno e Anzio ed un dibattito l’ha comunque promosso. Soprattutto quando il delegato del comune di Fondi non ha escluso di rinunciare agli emolumenti dei canoni concessori (che non supererebbero i 9 milioni di euro) ma ha chiesto allo stesso socio privato, Italgas spa, di fare la sua parte mettendoci “quanto gli spetta!”.

Alla fine la richiesta di rinvio dell’argomento proposta dal comune di Latina è stato condito dai soliti veleni e polemiche. Si sono espressi favorevolmente i sindaci e i rappresentanti dei comuni di Latina, Spigno Saturnia e Sperlonga e di Italgas mentre quello di Terracina si asteneva. L’istanza di rinvio è passata con il 62% dei soci presenti perché – secondo i suoi proponenti – basta la maggioranza semplice. I sindaci di area Forza Italia-Pd e i comuni di Nettuno e Anzio minacciano – come detto – il ricorso alle carte bollate e al Tar perché a loro dire la presidente Marzoli avrebbe commesso una “grave scorrettezza”: “Eravamo in un’assemblea straordinaria che all’improvviso è diventata ordinario. Il suo rinvio sarebbe stato legittimo con i due terzi dei suoi componenti, il 66,6%”. E invece a votarlo è stato il 62% degli azionisti. La nuova assemblea, la terza, è stata aggiornata al 28 novembre ma i sindaci di Nettuno e Anzio hanno preannunciato di impugnare il rinvio facendo ricorso alle carte bollate…