Itri / “Superare Acqualatina”, convegno del Partito socialista con Bobo Craxi

ITRI – “Superare Acqualatina”. E’ stato questo il tema di un convegno che, organizzata dalla federazione del Sud Pontino del Partito Socialista, ha affrontato presso il teatro “Punto Zero” di Itri l’emergenza idrica causata dalla “scandalosa gestione della Società Acqualatina” i cui profitti finiscono nelle tasche di una multinazionale francese che ha appena venduto le sue quote a se stessa in un’operazione di scatole cinesi”. Lo ha illustrato nella sua applaudita relazione l’ex sindaco Memo Guidi sottolineando come il socio privato Italgas, in stretta collaborazione con i sindaci dei comuni a guida Fratelli d’Italia e Lega, stia impedendo alla gran parte dei comuni soci di maggioranza di respingere la richiesta di capitalizzare la società con una nuova liquidità pari a 30 milioni di euro. A questa interessante tavola rotonda hanno partecipato, dopo l’introduzione di Nino Ciarlon, Lidano Ciaramella, il Segretario del Psi di Itri Pasquale Manzo, il Commissario di Latina Gianni Faticoni. Paolo Di Capua, l’ex Sindaco di Sezze Antonio Maurizi mentre è stata definita “importante” la presenza dei ricostituendi circoli socialisti di Castelforte, Minturno, Formia, Ventotene Ponza, Cori e Giulianello, Fondi , Lenola e Campodimele. Ringraziando il segretario regionale del Psi, il Senatore Gianfranco Schietroma, e l’ex sottosegretario di Stato Bobo Craxi, la federazione del Golfo del Psi ha annunciato che, nonostante al momento sia fuori dall’istituzione regionale, si attiverà sul piano politico per promuovere una campagna di chiarimento pubblica e per sensibilizzare anche altre forze politiche sull’attuale gestione della risorsa acqua. “È un paradigma del grande shopping della finanza e del capitalismo privato occorso dopo “Mani pulite” quello che – secondo l’osservazione dell’ex sindaco di Bassiano Guidi – tanti si ostinano a non voler riconoscere come un vero e proprio colpo di Stato ai danni dell’economia pubblica del paese e della democrazia dei partiti. Il diritto dell’uomo all’acqua e ai servizi idro-sanitari è sancito dall’Onu ma la legislazione Europea e quelle nazionali non lo tutela e lo difende come necessario essendo un bene comune che non può esserci sottratto o, come nei casi innumerevoli in Italia, rivenduto a prezzi insostenibili per generare profitti”.