Guai a chiedere ai ginecologi romani di far nascere i bambini negli ospedali di Fondi e di Formia. La direttrice generale dell’Asl Sabrina Cenciarelli ha fatto fatica a nascondere la propria amarezza dopo l’indisponibilità manifestata dai ginecologi in servizio presso l’Asl Roma 1 e l’ospedale San Camillo-Forlanini a rimpinguare i competenti reparti del “San Giovanni Di Dio” e del “Dono Svizzero sino al 31 dicembre prossimo. Un rifiuto che, di fatto, interrompe l’efficacia di un’apposita convenzione che la stessa “diggì” aveva rinnovato con l’Asl Roma 1 ed il “San Giovanni” il 16 e 19 settembre scorso. L’Asl di Latina cosa chiedeva? Sostanzialmente la disponibilità per ciascuno dei due ospedali del sud pontino a coprire la miseria di 8 turni mensili (per un monte ore ciascuno di 12 ore). La stessa azienda sanitaria aveva messo a disposizione le risorse economiche necessarie, poco più di 55 mila euro, che ora con la determina numero 2735 del 25 novembre ha dovuto, per certi versi, sbloccare queste somme a riversarle nel capitolo di bilancio appositamente istituito per far fronte alla carenza del personale denominato “Consulenze sanitarie e socio-sanitarie da aziende pubbliche della Regione”. La determina dirigenziale non offre altre indicazioni sulle modalità di gestione, pregresse, attuali e future (sino alla fine dell’anno) di due delicatissimi e oberati reparti quali sono le Uoc di ostetricia e ginecologia di Fondi e Formia. Resta il fatto che l’Asl di Latina aveva chiesto ed ottenuto aiuto dall’Asl Roma 1 e dall’azienda ospedaliera del San Camillo con le quali aveva stipulato una prima convenzione lo scorso 14 maggio e poi prorogata di due mesi, il 17 luglio 2025, “in considerazione del persistere delle difficoltà di reperire personale medico ginecologico e ostetrico”. La situazione circa l’esiguità del personale in quelle che restano due delle eccellenze dell’offerta sanitaria del sud pontino non è affatto (tutt’altro) cambiata nel periodo estivo e la dottoressa Cenciarelli era stata costretta ad “allungare” la convenzione sino al prossimo 31 dicembre. I responsabili delle Uoc di ginecologua dell’Asl Roma 1 dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini avevano assunto l’impegno far rispettare la convenzione ma è bastata una ricognizione per comunicare alla dirigente dell’ufficio personale dell’Asl di Latina Maria Domenica Libertini di non aver trovato alcun ginecologo romano pronto ad assistere le cicogne in arrivo al Dono Svizzero” di Formia e al “San Giovanni Di Dio” di Fondi. Peccato.