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Terracina / Violenza sessuale su una donna in spiaggia, l’ira del ministro Salvini

TERRACINA – A rivelare la violenza sessuale su una delle spiagge più frequentate di Terracina è stato per primo il leader della Lega e ministro degli Interni Matteo Salvini. L’obiettivo è stato chiaro: ribadire che gli autori dello stupro, compiuto ai danni di una donna di 45 anni di Terracina, sono quelli che il titolare del Viminale aveva definito “due poveri richiedenti asilo”, un 20enne di nazionalità irachena ed un 30enne egiziano.

Le loro avance – secondo la ricostruzione della Polizia che ha permesso alla Procura di Latina di emettere due provvedimenti di fermo di polizia giudiziaria per violenza sessuale, rapina e porto abusivo di coltelli – erano iniziate martedì pomeriggio nella zona della Pineta quando la 45enne ed un’amica ricevano dai due la richiesta di una sigaretta. I modi gentili dei due richiedenti asilo convincevano le due donne a salire a bordo dell’auto di uno dei immigrati con destinazione, dopo un breve giro, un tratto di spiaggia libera nella zona sottostante il tratto iniziaale della Flacca. Secondo quanto hanno accertato gli agenti del vice questore Roberto Graziosi qui ci sarebbe stato un primo tentativo di stupro da parte del 20enne ai danni della 45enne che si trovava sugli scogli. Le urla della donna convincevano l’amica ad allontanarsi ma il peggio doveva ancora arrivare per la malcapitata. La 45enne nel tentativo di fuga veniva costretta in modo violento dall’egiziano 30enne a salire sull’auto quando riusciva ad estrarre dalla propria borsetta uno spray urticante per far desistere i due, la cui reazione era davvero di estrema violenza. Se il conducente aggrediva la donna, il secondo scaraventava la 45enne che, rovinata a terra, è stata sul punto di essere investita nella parte posteriore.

L’allarme lanciato da alcuni bagnanti veniva raccolto dal commissariato che, dopo aver soccorso la 45enne, dava il via alle proprie indagini utilizzando il sistema di video sorveglianza del comune e di alcune strutture ricettive. Le ricerche dell’iracheno e dell’egiziano, avviate attraverso il numero della targa dell’auto, si protraevano fuori Terracina, a Sonnino, dove veniva individuata la loro abitazione. Il commissariato di Terracina ha fermato i due con i bagagli in mano, pronti a partire per Bologna. Gli accertamenti, coordinati con il sostituto procuratore Valentina Giammaria, stabilivano che i due erano richiedenti asilo dal 2017 e, se l’iracheno aveva incassato tre dinieghi per raggiungere la Svezia proponendo anche ricorso che si discuterà il prossimo anno, l’egiziano aveva fornito diverse generalità allo scopo di eludere i controlli di polizia.

Da qui il durissimo commento finale del ministro Salvini: “Ora grazie al Decreto Sicurezza i due ”poveri richiedenti asilo”, tanto cari alla sinistra, potranno essere espulsi, anche se io rimango convinto che per pedofili e stupratori la castrazione chimica sarebbe necessaria”.

Saverio Forte