ITRI – L’accettazione delle candidature al consiglio comunale di Itri – il termine ultimo per la presentazione di quelle a sindaco scade sabato 26 aprile alle ore 12 – ha preso il via subito dopo la parentesi Pasquale con una sotterranea guerra psicologica tra gli aspiranti primo cittadino di “Itri 2035” Andrea Di Biase e di “Itri Domani” Antonio Fargiorgio.
Il pomo della discordia è costituito dal progetto presentato da entrambi gli schieramenti di voler recuperare lo storico cinema-teatro Saranieri in va Civita Farnese ma sui social è dilagante l’accusa che qualcuno ha copiato, sul piano cronologico, la proposta dell’altro. A voler infierire e gettare benzina sul fuoco delle polemiche è l’ex sindaco Antonio Fargiorgio che in un video registrato all’interno della struttura dismessa da decenni lancia pesanti accuse politiche all’architetto Andrea Di Biase:”Il Cinema Saranieri è una proprietà privata. Per avviarne la ristrutturazione, quindi, non servono proclami o promesse elettorali, ma serietà e rispetto. Siamo gli unici ad aver già avviato un dialogo concreto con la famiglia proprietaria – “Itri 2035” sui social si interroga e chiede su quale presupposto o con quale mandato amministrativo – Da questo confronto nascerà una delle nostre prime azioni: l’avvio dell’iter per la ristrutturazione e la riapertura del teatro. Attraverso un partenariato pubblico-privato che consenta alla pubblica amministrazione e ai privati di collaborare, unendo risorse e competenze, per realizzare opere di interesse collettivo. Creeremo le condizioni per restituire alla comunità un luogo simbolico, parte integrante dell’identità del nostro paese”.
Per il candidato sindaco di “Itri 2035” Di Biase “chi favoleggia che il prossimo sindaco con soli fondi comunali possa riaprire il cinema sta dicendo autentiche bugie. Noi siamo stati più corretti e seri- ha aggiunto – Con quale strumento normativo si avvierà il progetto per la riqualificazione del cinema lo definiremo nel luogo più appropriato, il prossimo consiglio comunale di Itri. Dopodiché avvieremo un’interlocuzione con la Regione Lazio e le istituzioni europee perché solo con loro sarà possibile aprire i giusti e necessari canali di finanziamento dell’opera. Parlare con la proprietà del cinema con il solo gusto di dire all’opinione pubblica abbiamo giù risolto il problema non è corretto. Noi come fare lo abbiamo detto. Se poi L’avvocato Fargiorgio ha un campo dei miracoli a disposizione – ha concluso Di Biase – ce lo dica ma i cittadini di Itri sono molto più intelligenti di quanto si voglia far credere”.