Sabaudia / Revocati cinque chioschi sul lungomare, l’imprenditore Fabrizio Gallo fa ricorso al Tar: “Atto ingiusto e strumentale”

SABAUDIA – È scontro aperto tra l’imprenditore pontino Fabrizio Gallo e il Comune di Sabaudia, dopo la revoca dell’affidamento di cinque aree demaniali sul lungomare, destinate all’installazione di chioschi. Una decisione che ha sollevato forti contestazioni da parte dell’assegnatario, che ha deciso di impugnare il provvedimento davanti al Tribunale amministrativo regionale.

La vicenda ruota intorno al bando pubblico con cui l’amministrazione comunale aveva messo a disposizione alcune piazzole per la stagione estiva. Secondo quanto comunicato dal Comune, la decadenza dell’affidamento sarebbe avvenuta a causa del mancato rispetto delle tempistiche previste per la realizzazione e l’avvio delle strutture. Ma Gallo respinge ogni addebito.

«Ho affidato incarico ai miei legali – fa sapere l’imprenditore in una nota – sia per l’impugnazione del provvedimento decadenziale, sia per il ristoro di ogni danno arrecato da un atto che ritengo ingiusto e illegittimo».

L’imprenditore accusa l’Amministrazione di aver diffuso dichiarazioni “fuorvianti e strumentali, dettate da esigenze politiche più che da reali valutazioni tecniche”. A suo dire, infatti, alla base della controversia ci sarebbe l’ambiguità dell’avviso di gara e una gestione poco chiara dell’intero iter. «Ogni eventuale ritardo – aggiunge – non può essere addebitato alla mia condotta, ma piuttosto a successive inadempienze dell’Amministrazione stessa, anche nei rapporti diretti con il sottoscritto».

Ma sulla questione interviene anche Forza Italia Sabaudia, che in una lunga nota difende l’operato degli uffici comunali e il metodo adottato dall’Amministrazione Mosca: «Spesso la verità è semplice. Non ha bisogno di proclami. Un operatore economico di Latina si era aggiudicato cinque piazzole sul lungomare partecipando a un bando pubblico, redatto e gestito dagli Uffici comunali. Ma non ha rispettato i termini previsti: documentazione incompleta, pagamenti parziali e fuori tempo. Gli Uffici, nel pieno esercizio delle loro funzioni e in assoluta autonomia, hanno applicato la legge e disposto l’estromissione. Senza pressioni, senza eccezioni, senza interferenze. Ora si procede scorrendo la graduatoria, come previsto dal regolamento. Tutto alla luce del sole».

Nel comunicato, Forza Italia punta anche il dito contro le polemiche sollevate da una parte della minoranza, accusata di cercare “retroscena” inesistenti: «È spiacevole vedere che, di fronte a un atto amministrativo limpido, si scelga comunque la strada della polemica. Ma sia chiaro: l’Amministrazione Mosca non entra nelle procedure, non fa pressioni sugli uffici, lascia che siano i funzionari a decidere sulla base delle norme. È un metodo. È ciò che distingue chi amministra con rispetto delle Istituzioni da chi, di fronte a una regola applicata, cerca comunque l’insinuazione».

Ora la parola passa al TAR, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell’atto comunale e sull’eventuale risarcimento dei danni rivendicati da Gallo. Sullo sfondo, resta aperto il dibattito – tanto tecnico quanto politico – sul rapporto tra trasparenza amministrativa e legittime aspettative degli operatori economici, in un contesto – come quello del demanio marittimo di Sabaudia – che resta centrale per la vocazione turistica della città.