LATINA – La provincia di Latina fa i conti con i primi casi endemici di West Nile Virus mai registrati nel Lazio. In pochi giorni sono stati accertati sette contagi, uno dei quali ha portato al decesso di una donna di 82 anni, ricoverata dal 14 luglio all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Altri due pazienti si trovano in condizioni serie presso l’ospedale Goretti, mentre quattro stanno mostrando segni di miglioramento.
Nonostante l’assenza di un vero e proprio allarme sanitario, l’attenzione delle autorità sanitarie resta alta. Il monitoraggio è costante da parte della Regione Lazio e del Ministero della Salute, in sinergia con l’Istituto Superiore di Sanità, che ha già attivato il piano di prevenzione e sorveglianza contro le arbovirosi.
Le contromisure: disinfestazioni e prevenzione
A Fondi, il Comune è intervenuto con urgenza ordinando una disinfestazione straordinaria in un raggio di 200 metri dal presunto punto di contagio. Il sindaco Beniamino Maschietto ha anche disposto ulteriori interventi larvicidi, previsti tra il 31 luglio e il 2 agosto. «I dati non indicano un peggioramento rispetto agli anni passati – ha dichiarato – ma è fondamentale che anche i cittadini, soprattutto chi possiede giardini o aree verdi, adottino misure autonome di prevenzione».
Anche altri comuni della provincia si sono attivati rapidamente. A Priverno è stata effettuata una disinfestazione selettiva nel centro storico e nelle zone periferiche, mentre a Cisterna sono stati organizzati più interventi mirati, tra cui trattamenti nelle caditoie e la rimozione di larve e zanzare adulte.
Latina e Sabaudia in prima linea
Nel capoluogo, Latina, dove si sono registrati due casi, è stata emessa un’ordinanza che ha dato il via a trattamenti straordinari in prossimità delle abitazioni dei pazienti e ulteriori azioni saranno messe in campo nei prossimi giorni. «Convocherò presto una conferenza dei sindaci per condividere le strategie comuni», ha affermato la sindaca Matilde Celentano, annunciando anche l’intenzione di rafforzare il piano biennale già in vigore.
A Sabaudia, dove fortunatamente non si registrano contagi, si punta tutto sulla prevenzione. Tra il 22 e il 25 luglio sono previsti interventi larvicidi in centro e nelle lottizzazioni. «Anche una semplice ciotola d’acqua può diventare un focolaio», ha sottolineato l’assessora alla Sanità Anna Maria Maracchioni. «La prevenzione è un patto tra istituzioni e cittadini, e noi siamo determinati a rispettarlo».
A Gaeta, il Comune ha emesso un’ordinanza specifica per evitare qualsiasi ristagno d’acqua e aumentare i livelli di igiene urbana.
Coinvolgimento dei medici e informazione diffusa
Intanto, sul fronte medico, si intensifica la formazione per i professionisti del territorio. Giovanni Cirilli, presidente dell’Ordine dei Medici di Latina, ha promosso un webinar informativo con il supporto della Regione Lazio, della Asl locale e dell’Istituto Spallanzani. «Dobbiamo fornire ai medici, in particolare ai medici di base e ai pediatri, gli strumenti per affrontare la situazione con lucidità, evitando allarmismi», ha spiegato Cirilli.
Le linee guida sono già state trasmesse a tutti i sanitari della provincia, mentre il coordinamento regionale continua a essere affidato al Seremi – il servizio di epidemiologia del Lazio – in collaborazione con lo Spallanzani, per garantire una risposta rapida e centralizzata.
La situazione resta sotto controllo
Nonostante il decesso e i casi gravi, le autorità sanitarie ribadiscono che la situazione, al momento, è sotto controllo. Tuttavia, la raccomandazione resta chiara: evitare ristagni d’acqua, adottare misure preventive nelle abitazioni e segnalare tempestivamente eventuali sintomi sospetti. La collaborazione tra enti pubblici, comunità scientifica e cittadini sarà fondamentale per contenere la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi.